Controlli ambientali, chi gioca fa l’arbitro - QdS

Controlli ambientali, chi gioca fa l’arbitro

Giuseppe Solarino

Controlli ambientali, chi gioca fa l’arbitro

venerdì 15 Ottobre 2010

Dal 1° ottobre avviata una “nuova fase sperimentale” sulla qualità delle sostanze respirate nel Triangolo della morte. Arpa e Provincia monitorano l’aria delle industrie siracusane. Che partecipano ai controlli

SIRACUSA – La Struttura Territoriale di Siracusa dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Sicilia ha avviato, dal 1° ottobre 2010, in via sperimentale, insieme alla Provincia regionale, una nuova attività di monitoraggio della qualità dell’aria nel comprensorio industriale siracusano. Tale attività, che vede anche la partecipazione del Consorzio Industriale per la Protezione dell’Ambiente (CIPA), si realizza mediante campionamenti di aria, istantanei e automatici, attivati durante le fasi acute di cattiva qualità dell’aria, al superamento di soglie di concentrazione fissate da ARPA e Provincia.
I nuovi dispositivi elettronici sono stati installati all’interno di n. 9 stazioni della rete interconnessa, opportunamente scelte, al fine di rappresentare al meglio l’area di indagine, comprendente i comuni di Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo Gargallo.
A tal proposito, il direttore del Dipartimento ARPA di Siracusa, Gaetano Valastro, dichiara che: “questo monitoraggio scaturisce dall’esigenza di correlare i disturbi olfattivi lamentati dai cittadini dell’hinterland della zona industriale con le concentrazioni di inquinanti che le stazioni non rilevano e che potrebbero essere responsabili di tali episodi. Le stazioni della rete di rilevamento analizzano gli inquinanti normati dalla legge, quali ad esempio: anidride solforosa, idrocarburi non metanici, idrogeno solforato e Benzene; adesso, grazie a questo nuovo sistema di campionamento effettuato con dispositivi automatici (Canister), inseriti all’interno delle nove centraline, che si azionano al superamento di soglie fissate per i suddetti composti, saremo in grado di verificare le concentrazioni di una più vasta gamma di inquinanti, ovvero composti aromatici, solforati, paraffine e olefine alogenate, idrocarburi alifatici per un totale di circa 70 parametri. Tutte le analisi saranno effettuate presso la nostra struttura ed una prima valutazione dei dati verrà effettuata dopo i primi tre mesi di monitoraggio”.
Giacinto Franco, vicepresidente dell’Associazione Decontaminazione Sicilia, in riferimento a quanto comunicato dall’Arpa, ha dichiarato: “Il nuovo sistema di campionamento dell’aria effettuato con dispositivi automatici (Canister), inseriti all’interno in nove centraline è sicuramente un passo avanti nel monitoraggio dell’aria nel comprensorio del petrolchimico siracusano. Trattasi tuttavia di campionamenti istantanei e non continui, 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno effettuati direttamente al camino e non comprendono gli organo-clorurarati quali diossine, dibenzofurani, Policlorobifenil, Esaclorobenzene e PM2,5.
 
Come Decontaminazione Sicilia, abbiamo formalmente e ripetutamente suggerito ai Sindaci ed alle altre Autorità della Provincia l’adozione di sistemi di controllo che, al camino (sistemi già impiegati in altre realtà industriali italiane ed europee), rilevano in continuo i pericolosissimi inquinanti sopra elencati, ma ad oggi nessuno ha voluto o saputo risponderci: un silenzio preoccupante da parte di chi è istituzionalmente responsabile della salute dei cittadini”.

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