Sostegno materiale e morale ai disoccupati - QdS

Sostegno materiale e morale ai disoccupati

Francesco Sanfilippo

Sostegno materiale e morale ai disoccupati

giovedì 21 Ottobre 2010

Forum con Francesca Garoffolo, direttore Ufficio provinciale lavoro di Palermo

Quanti dipendenti avete e quali competenze coprono i vostri uffici?
“La direzione ha 350 persone, perché coordina 11 Centri per l’impiego in provincia, oltre a comprendere l’Ufficio provinciale del lavoro. I compiti dell’ufficio sono la gestione del lavoro, la rendicontazione di tutti i progetti finanziati degli enti di formazione, le vertenze sul lavoro e la gestione del personale forestale”.
Quali sono i fattori sia positivi sia negativi, che rileva maggiormente? Il personale è sufficiente?
“Apparentemente, il personale sembrerebbe sufficiente, però ciò che manca è una razionale distribuzione del personale. Perciò, è possibile che vi sia carenza di personale negli uffici di Palermo e sufficiente in altri uffici dislocati in provincia. Sarebbe necessaria una ridistribuzione che deve essere programmata con una definizione del personale da parte della Funzione pubblica e dagli accordi con i sindacati. Occorre una concertazione sulla mobilità del personale che si sta già attivando e che non va intesa come un provvedimento punitivo, ma come un’opportunità. In realtà, l’impiegato è stato abituato nel corso degli anni da chi ha gestito il personale e dalla stessa amministrazione regionale in modo involontario, a considerare il posto pubblico come il conseguimento di un obiettivo, non un punto di partenza per ottenere risultati sempre migliori e arricchire la professionalità in un processo di dare e avere. La Pubblica amministrazione va intesa come un mondo flessibile che si deve modulare secondo le esigenze della realtà che la circonda. Questo processo di condivisione delle responsabilità è assente nell’impiegato, ma anche nei funzionari. Il processo di rinnovamento non è ancora acquisito pienamente nella nostra realtà”.
Qual è l’età media del personale?
“L’età media del personale di ruolo è alta, tanto da essere prossimo al pensionamento, mentre il personale che stiamo contrattualizzando, ha un’età media di 40 anni e proviene da anni di precariato. È assente il personale giovane, poiché la pianta organica, ad oggi, è considerata completa”.
Quali sviluppi ci sono stati nel vostro modo di trattare gli utenti?
“I servizi per l’impiego, negli ultimi anni, hanno approfondito un modo diverso di intendere l’utente. Si è cercato di promuovere l’idea che l’utente è il soggetto centrale che compartecipa nell’erogazione di un servizio, di cui non è solo un destinatario. Questo processo sta avvenendo grazie al potenziamento dei mezzi, come la disponibilità di uffici nuovi e di una rete informatica locale. Quest’ultima collega tutti gli uffici periferici, permettendo così la creazione di una banca-dati centrale, dove sono inseriti tutti i dati riguardanti l’utente. Questo sistema permette delle politiche attive quali la formazione, seppur in corso ci sia una crisi economica che vede prevalere le politiche passive di sostegno ai disoccupati. In realtà, più il personale è formato e arricchito di conoscenze utili al mondo delle imprese, più è appetibile per il mercato, così che, una volta assunto, la necessità di un sostegno economico viene meno”.
Ci spieghi meglio questo punto.
“Dal 2007 gli ammortizzatori in deroga sono passati da 11 milioni a 90 milioni di euro del 2010. Le politiche passive, come quelle di sostegno alla disoccupazione, sono assai onerose per la finanza pubblica e dà un’idea della crisi in atto. A fronte di questo, esistono le c.d. politiche attive che consistono in un sostegno al lavoratore non solo materiale ma anche mentale. Il percorso prevedrebbe nei Centri dell’impiego che il lavoratore passi attraverso il colloquio di orientamento che indichi se il soggetto ha già una professionalità tale da essere immediatamente reinserito o richiede delle conoscenze, per cui si destina alla formazione. Questo processo, però, prevede che prima ci sia una politica di sviluppo chiara che investa su un settore o su un altro. Secondo la strategia di sviluppo e d’investimento che si è scelta, si può orientare la formazione del futuro lavoratore secondo le esigenze del mercato del lavoro che nasceranno. Anche le aziende, però devono superare i pregiudizi, perché queste non hanno coscienza del loro ruolo sociale”.
 

 
Poca interazione con gli altri uffici pubblici. Confronto con i privati per offrire lavoratori
 
Non dialogate con gli altri uffici pubblici?
 “L’Ufficio per l’impiego dovrebbe interagire in rete con le altre amministrazioni pubbliche come l’Inps e la Camera di Commercio, però, ciò non avviene e si ha difficoltà di accesso alle informazioni che ci permetterebbero di dare una risposta immediata alle esigenze dell’utente”.
Com’è arricchita la vostra banca-dati?
“La nostra banca-dati è arricchita dai soggetti che si presentano, poiché sono questi che richiedono il servizio. Attraverso i dati che ci fornisce con il colloquio orientativo, può essere indirizzato alle esigenze dell’azienda che offre il lavoro. Spesso, dei soggetti inviati alle aziende, non è comunicato l’esito ai nostri uffici. Ciò è dovuto a una mancanza di credibilità dei nostri uffici presso le aziende, poiché si paga il prezzo di una fama di inefficienza assai forte nel sud Italia. Sono stati, così, creati dei tavoli, dove operano indistintamente tutte le Agenzie per l’impiego, pubbliche e private, nei quali le informazioni possedute da ciascun ente sono messe a conoscenza degli altri. Oggi, il lavoratore è libero, poiché non è più obbligatoria l’iscrizione ai Centri di collegamento. Per superare i problemi occorre, dall’interno, un potenziamento del personale adeguatamente preparato e più tempo per ricercare i lavoratori adatti alle esigenze delle aziende. A fronte di questi sforzi, occorre che le associazioni di categoria,all’esterno, siano disponibili a dialoghi costruttivi, mettendo da parte i pregiudizi. Gli strumenti ci sono e gli Uffici per l’impiego possono operare validamente sul mercato”.
 

 
Curriculum Francesca Garoffolo
 
Francesca Garoffolo, nata il 9 giugno 1956 a Messina, si laurea nel 1981 in Giurisprudenza. Dal 1982 diviene funzionario amministrativa presso il Ministero dei LL. P.P a Palermo. Nel 1985 diventa dirigente amministrativo presso la Regione siciliana, dal 2003 al 2004 è dirigente presso il Servizio d’Ispettorato provinciale di Messina. Nel 2004 è nominata dirigente del Centro per l’impiego a Palermo dal dirigente generale del Lavoro regionale, dove resta fino al 2008. È dirigente del Servizio Ufficio provinciale del Lavoro e massima occupazione di Palermo dal 2008.

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