Enna - Ritorno senza soste per l’Afrodite. Prova di maturità per il territorio - QdS

Enna – Ritorno senza soste per l’Afrodite. Prova di maturità per il territorio

Carmelo Lazzaro Danzuso

Enna – Ritorno senza soste per l’Afrodite. Prova di maturità per il territorio

mercoledì 03 Novembre 2010

La provincia ha vinto un’importante battaglia. Adesso farsi trovare impreparati sarebbe disastroso. La Venere di Morgantina arriverà ad Aidone da Malibù senza passare da Palermo

ENNA – “Fare sistema, lavorare in squadra per difendere il nostro territorio. Questa strategia si è rivelata vincente e incoraggia ad andare avanti in questa direzione per far riconquistare dignità e centralità alla provincia ennese, troppo spesso mortificata nelle sue aspettative di sviluppo e di crescita da logiche politiche attuate a vantaggio di altre realtà siciliane”.
In questo modo il presidente della Provincia di Enna, Giuseppe Monaco, ha commentato la notizia attraverso cui la Giunta regionale ha comunicato la volontà, grazie al pressing istituzionale e territoriale messo in campo in questi mesi, di far arrivare la Venere di Morgantina da Malibù direttamente ad Aidone, senza soste intermedie.
Un provvedimento che riscrive il percorso della prestigiosa opera d’arte rispetto alle decisioni prese dalla precedente Giunta regionale la quale, con l’emanazione di due decreti, aveva stabilito che la Venere venisse esposta prima a Palermo in attesa della collocazione definitiva.
Decisivo è stato il tavolo tecnico avuto con l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, che ha condiviso in pieno le rivendicazioni politiche e culturali manifestate dai rappresentanti istituzionali del territorio, con in testa l’amministrazione provinciale, la deputazione e i sindaci, ritenendo epocale e fondamentale per il futuro del territorio ennese l’evento del rientro della statua, anche in relazione alle prospettive economiche e di sviluppo. Missineo, nel corso dell’incontro, ha anche avallato il progetto dell’amministrazione provinciale di pianificare una serie di attività collaterali che diano all’evento una connotazione culturale.
Una scelta importante, quella della Regione, che premia le rivendicazioni portate avanti da gran parte del territorio ennese, atteso adesso da una grande prova di maturità: farsi trovare impreparati dopo una battaglia e una vittoria di queste proporzioni, sarebbe infatti disastroso per tutta la provincia.
Occorre mettere in campo tutti i mezzi per fare del rientro della Venere un grande spot per tutto l’ennese, sia a livello nazionale che internazionale.
“Adesso – ha dichiarato l’assessore provinciale al Turismo e alle Politiche culturali, Maurizio Campo – spetterà alla Provincia esercitare un ruolo di coordinamento per governare con sistematicità l’evento e per pianificare una scaletta di attività al fine di rendere protagonista l’intero territorio”.
“Non vogliamo – ha concluso l’esponente della Giunta Monaco – che l’evento si racchiuda e si esaurisca solo nell’esposizione dell’Afrodite. Occorre, invece, esaltare le peculiarità culturali, ambientali ed enogastronomiche in un percorso di civiltà del territorio”.
 


Tempi stretti. La palla passa agli amministratori
 
ENNA – Grande soddisfazione per le notizie arrivate da Palermo è stata espressa da Salvatore Miroddi, presidente della II commissione consiliare Beni culturali.
“Si tratta di una vittoria – ha detto – che riscatta la provincia dai numerosi scippi perpetrati in questi ultimi anni. Adesso la palla passa alle amministrazioni per organizzare nel migliore dei modi l’arrivo della Venere. Non potevamo permetterci di perdere questa occasione di crescita del territorio che deve puntare a valorizzare il suo vastissimo patrimonio archeologico per captare la richiesta sempre crescente di un turismo culturale di qualità”.
Miroddi ha voluto anche ringraziare l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, che ha fatto proprie “le istanze del territorio e ha mantenuto le promesse fatte durante il tavolo tecnico in Prefettura”.
“Ho più volte invocato – ha concluso – un fronte comune su questa questione. I risultati mi hanno dato ragione”.

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