Mala burocrazia, parte l’ispezione interna - QdS

Mala burocrazia, parte l’ispezione interna

Massimo Mobilia

Mala burocrazia, parte l’ispezione interna

martedì 16 Novembre 2010

Dopo le milionarie richieste di risarcimento avviata una subcommissione Attività produttive all’Ars per individuare le responsabilità. Caputo: “Non basterà l’intera Finanziaria per coprire i danni causati dall’immobilismo regionale”

PALERMO – A far discutere in questi giorni, e non poco, è la “mala” burocrazia che regna negli uffici dell’amministrazione regionale, con richieste di risarcimenti che si susseguono dopo il caso New Energy, società romana che, per un’autorizzazione ricevuta con quattro anni di ritardo da parte dell’assessorato al Territorio, si è vista riconoscere il diritto da parte del Cga di un risarcimento da 20 milioni di euro.
Dopo New Energy, è stata la volta di Enerplus che, dopo aver avuto ragione dallo stesso Cga e dal Tar di Palermo su un blocco risalente al 2008, causato dalla Soprintendenza del capoluogo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, ha chiesto alla Regione un risarcimento di 21 milioni di euro, per lungaggini burocratiche scaturite dal contenzioso. Adesso sono in molti a chiedersi quale sia la prossima azienda del settore energetico che avanzerà, legittimamente, richieste milionarie alle casse di Palazzo d’Orléans le quali, di questi tempi, non godono certo di buona salute. Basterebbero una serie di risarcimenti di tale portata, infatti, per indurre al fallimento la Regione. 
“Tra poco non basterà l’intera Finanziaria regionale per risarcire tutte le aziende impegnate nel settore energetico che hanno subito danni a causa dell’immobilismo regionale nell’emettere in tempo ragionevoli provvedimenti autorizzativi o di diniego”. È l’amaro commento del presidente della commissione Attività produttive all’Ars, Salvino Caputo, che ha deciso di avviare per queste ragioni un’attività di indagine sulla gestione amministrativa delle richieste per la realizzazione di impianti di energie alternative.
“Mentre nelle altre Regioni – continua Caputo – il settore energetico è diventato un modello di sviluppo economico e di rilancio occupazionale, in Sicilia si è trasformato in fonte di contenziosi e di risarcimento danni milionari a carico dei cittadini. Dopo la sentenza del Cga che ha condannato la Regione a corrispondere la somma di 20 milioni di euro alla New Energy, adesso sull’amministrazione regionale è caduta la tegola di una azione risarcitorie altrettanto milionaria avanzata dalla Enerplus, per ritardo nella istruttoria delle pratiche”.
È facile constatare, infatti, come sia proprio il settore energetico, quello che più di tutti in questi anni, se da un lato è stato tanto celere nell’avviare investimenti milionari per portare le pale eoliche nelle colline siciliane, dall’altro ha registrato i maggiori intoppi burocratici per investimenti che forse sarebbero stati più produttivi.
“Al di là delle disfunzioni burocratiche – conclude Caputo – tutti sappiamo che è stato Raffaele Lombardo a impartire direttive di bloccare le istruttorie. Insedierò la prossima settimana una subcommissione che si occupi di avviare una severa indagine sulla gestione del settore energetico, convocando l’assessore Giosuè Marino e il direttore generale del dipartimento Energia per valutare la natura delle responsabilità”.
Mentre la Giunta regionale, in merito alla vicenda New Energy, ha avviato un’ispezione interna e, al tempo stesso, ha trasmesso gli atti alla Procura per le valutazioni del caso, è il tempo della resa dei conti, dunque, tra ambienti politici e amministrativi regionali per individuare di chi siano veramente le colpe di malfunzionamenti che a questo punto, è proprio il caso di dirlo, potrebbero costare “care” alla Regione.
 

 
Settore petrolifero. “Bloccate mille pratiche, 500 milioni di euro di investimenti”
 
PALERMO – L’ultima notizia in merito alla cattiva burocrazia della Regione arriva dall’assessorato Attività produttive, accusato dalle associazioni petrolifere. “Mille pratiche per la costruzione o l’ammodernamento di altrettanti impianti di distribuzione di carburante e depositi commerciali, sono bloccate. Vale a dire mille posti di lavoro e 500 milioni di euro che sarebbero investiti nell’Isola”. Lo sostiene Assopetroli Sicilia che, insieme ad Unione Petrolifera, ha incontrato ieri l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, per esporre i problemi di un blocco iniziato a luglio.
“L’assessore – spiega in una nota Assopetroli – ha descritto una situazione di caos nella struttura del personale della Regione ed in particolare del comparto Attività produttive che impedisce, da un lato la firma delle pratiche che da mesi stazionano negli uffici, e dall’altro l’impossibilità di dare avvio ad un progetto per rendere autonomo ed operativo il distretto di Catania, che invece al momento dipende completamente da Palermo”.
L’assessore Venturi, conclude Assopetroli, “ha assicurato che soprattutto per quanto riguarda la situazione del catanese saranno presi provvedimenti immediati, e che entro una settimana darà risposte anche sul blocco delle pratiche in tutta la Sicilia incontrando di nuovo le parti”.

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