Per un presente che formi per un futuro premiante - QdS

Per un presente che formi per un futuro premiante

Grazia Ippolito

Per un presente che formi per un futuro premiante

giovedì 18 Novembre 2010

Le pagine del futuro: “La Sicilia che vorrei” secondo il liceo scientifico Boggio Lera di Catania. Una classe politica che sia una locomotiva per lo sviluppo economico dell’Isola

In una Sicilia che, come il resto della nostra nazione, affronta in questo periodo una profonda crisi politica, economica e sociale, per noi giovani è sempre più difficile poter sperare in un futuro solido, dove la realizzazione professionale sia relativamente vicina e soprattutto corrispettiva agli studi compiuti. Infatti assistiamo allarmati al crescente tasso di disoccupazione (di maggiore incidenza al Sud più che al Nord) ed ai sempre più eclatanti episodi che testimoniano il dilagare di una “cultura” delle raccomandazioni e dei favoritismi. E’ praticamente prassi in Sicilia, ma si tratta del tipico atteggiamento all’italiana,  che gente laureata col massimo dei voti, rimane possibilmente disoccupata, mentre persone meno meritevoli acquisiscono ruoli professionali molto importanti.. E tutto ciò “non va bene!”.
 Inoltre crediamo fermamente nel valore formativo della scuola e dell’università, che sono gli enti pubblici su cui fare leva per la costruzione della società futura. La percezione però è quella che proprio ciò che è di fondamentale importanza per la nostra formazione, istruzione ed educazione, sia svilito, trascurato, screditato. E tutto ciò “non va bene!” Cosa possiamo quindi aspettarci dal futuro? Rispetto ad una realtà difficile, il desiderio di un cambiamento  diventa più forte e si trasforma in voglia di riscatto. Quindi “desideriamo”, anzi siamo assolutamente convinti che una selezione quanto più equa possibile che ripaghi degli sforzi compiuti, ed  una politica diversa nei confronti degli enti pubblici di formazione possano contribuire notevolmente a cambiare lo scenario del nostro futuro e ci possano portare a valorizzare questa nostra regione, che può dare ancora moltissimo.

Gianluca Virgillito
La classe IV A PNI

 

 
La speranza. Controllo ed efficienza per combattere i bubboni
 
La Sicilia di oggi è afflitta da una pluralità di problemi quali  la  malgestione delle cariche pubbliche, il disinteresse e il menefreghismo generale, la disastrosa situazione delle infrastrutture, la noncuranza del patrimonio ambientale. Cosa possiamo fare? Purtroppo il miglioramento di questa situazione ancora non ci compete direttamente, ma possiamo suggerire alcuni provvedimenti. Le cariche pubbliche, ad esempio, devono essere assegnate in base ad una reale competenza e non in base ad un sistema clientelare;  inoltre per combattere il menefreghismo nel lavoro bisogna istituire degli organi di controllo in modo tale da regolarne l’efficienza; per quanto riguarda le infrastrutture chiediamo alle istituzioni una maggiore attenzione non solo per  l’ambiente di interesse storico-artistico o naturalistico, ma anche per quello cittadino, che peraltro meriterebbe un rispetto maggiore da parte dei cittadini stessi;  essi infatti spesso commettono dei veri e propri reati contro quello che è patrimonio della società ed è prezioso proprio perché appartiene alle generazioni attuali e prossime. Sappiamo che queste soluzioni non sono attualizzabili dall’oggi al domani ma la nostra speranza è che almeno i giovani siano più disposti a rendere questi provvedimenti più vicini alla realtà ed è proprio per questo che crediamo che la scuola giochi un ruolo fondamentale per il miglioramento del nostro futuro. Oggi vorremmo che si investisse di più sull’istruzione e sull’educazione delle nuove generazioni  perché una società funziona soltanto se si sforza di essere più rispettosa nei confronti delle cose della collettività. Invece abbiamo la percezione che gli interessi  pubblici spesso vengono considerati meno importanti di quelli privati.
 
Stefano Musumeci, Eric Catania
(a cura di Grazia Ippolito)

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