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La Milano del Sud

Carlo Alberto Tregua

La Milano del Sud

sabato 20 Novembre 2010

L’editoriale del direttore pubblicato il 15 gennaio 1981: il sogno su Catania previsto vent’anni prima... e mai realizzato

È tempo di bilanci e non si può non notare che il progresso sta lasciando il segno. L’andare degli anni non trascorre invano; l’amministrazione civica migliora di giorno in giorno ed in questi ultimi anni ci ha dato la misura della sua capacità d’azione.
I valori morali sono sostenuti da comportamenti, che sono d’esempio al cittadino; i servizi pubblici sono diventati precisi e puntuali; e finalmente gli appartenenti alla pubblica amministrazione, hanno compreso che essendo essi pagati col denaro prelevato dalla collettività, rendono in termini civili servizi al pubblico quanto da essi percepito; l’assenteismo è diminuito, i medici sono meno carichi di lavoro.
Mai si era vista una presenza così continua e massiccia di vigili urbani in circolazione ed il cittadino ha finalmente compreso come sia meglio per lui l’uso continuo del mezzo pubblico, diventato frequente e puntuale ad ogni fermata. Il traffico privato è diminuito di gran lunga anche perché l’apertura di grandi parcheggi a più piani ha consigliato l’utente della strada a farne uso, trovando più conveniente penetrare nel centro storico – ormai chiuso con grande beneficio per i commercianti che hanno visto aumentare il loro volume d’affari – mediante piste ciclabili oppure a piedi, con grande beneficio per la salute.
Non vi sono più problemi abitativi perché ormai da tempo sono stati costruiti quartieri satelliti dotati di ogni struttura urbana e sociale per cui ogni cittadino è in condizione di vivere in modo civile.
E il verde si è diffuso a macchia d’olio soprattutto da quando alcuni club services hanno lanciato massicce campagne per diffondere nella pubblica opinione la convinzione che l’albero rende più umano il vivere. La campagna “Ogni cittadino doni un albero” ha sortito un effetto quasi insperato. Infatti gli alberi donati con grande spontaneità dalla popolazione sono stati prontamente piantati dalle numerose squadre di giardinieri comunali in tutte le strade cittadine. Opportuna è stata la raccomandazione di donare alberi che non abbisognassero di acqua.
L’artigianato è rifiorito. Le tradizioni di Catania nel campo del ferro battuto, del legno, della ceramica e della terracotta sono state poste in rilievo predisponendo apposite zone del centro storico, nelle quali i maestri artigiani espongono i loro prodotti tanto apprezzati dai turisti. E tutti provano un gran piacere passeggiando fra queste botteghe, interessandosi agli oggetti creati in loco e di cui non avrebbero mai sospettato l’esistenza. E un gran numero di giovani si reca presso questi maestri artigiani per imparare, per apprendere le arti tradizionali di questa prestigiosa terra.
L’economia poi ha imboccato la giusta strada. Si è trovata la forza di dire di no ai falsi imprenditori a coloro cioè che intraprendono solo per acquisire gli incentivi di vario genere predisposti quasi ad hoc per loro. La politica degli incentivi è cambiata totalmente. Si è creato l’ambiente per sviluppare la sana economia privilegiando i settori agricolo (con l’industria conserviera), zootecnico, la Milano del Sud ed il settore della PMI con particolare riguardo all’industria turistica.
Finalmente il turismo è uscito dalla nebbia e se ne ha un’arma potente per combattere le esportazioni di valuta. Qualcuno si è reso conto che l’industria turistica è l’unica che utilizza materia prima prodotta in loco e manodopera locale che trasforma in servizi che vengono venduti anche in loco, e dai quali si ricava, in gran parte, valuta pregiata. Ogni giorno si assiste al passaggio di numerosi moderni bus, carichi di turisti che vengono nella nostra città, oltre che per godersi le bellezze naturali ed il caldo sole d’inverno, per immergersi nella cultura e nella tradizione di questa terra, messe in luce dalla restaurazione dei beni culturali; il turismo è stato il vero settore che ha fatto decollare l’economia catanese anche attraverso l’indotto: alberghi, ristoranti, trasporti, interpreti, commercianti, artigiani sono stati coinvolti in questa massiccia e programmata invasione di turisti stranieri. Le scuole alberghiere e turistiche si sono diffuse ed hanno sostituito quelle che non servivano più. Infatti i giovani, cercando un raccordo fra scuola e lavoro, hanno abbandonato le scuole tradizionali per quelle che danno questa possibilità. Ciò è accaduto per la sensibilità e prontezza dimostrata dagli organi scolastici che hanno fatto a gara per trasformare le strutture e la mentalità.
La vitalità dei catanesi bene organizzata e la sana professionale, capace e disinteressata amministrazione della città stanno di nuovo attirando l’attenzione della nazione e dell’Europa su questa provincia e molti hanno rispolverato il vecchio appellativo di “Milano del Sud”, che per cause indipendenti dalla volontà di tutti, si era dovuto sotterrare.
Catania, primo gennaio duemilauno!

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