Dal Cipe nemmeno 1 euro mentre 20 miliardi al Nord - QdS

Dal Cipe nemmeno 1 euro mentre 20 miliardi al Nord

Raffaella Pessina

Dal Cipe nemmeno 1 euro mentre 20 miliardi al Nord

martedì 23 Novembre 2010

Mentre l’Isola è ferma dietro l’intreccio mafia-politica si perdono risorse. Per opere pubbliche 200 mln al Sud, ma niente per la Sicilia

PALERMO – Settimana dedicata all’esame di finanziaria e bilancio 2011 questa per l’Assemblea Regionale Siciliana. In Commissione bilancio i deputati si riuniranno tutta la settimana ed oltre ai documenti finanziari, dovranno anche discutere l’interrogazione n. 1364 sulla costituzione di un nuovo polo bancario siciliano. L’Aula invece tornerà a riunirsi soltanto il 30 novembre prossimo. Sulla finanziaria torna ad esprimersi il capogruppo di Forza del Sud all’Ars Cateno de Luca, che questa volta si rivolge al Presidente dell’Ars Francesco Cascio, sollecitandolo ad assumere “il ruolo di mediatore propositivo, chiedendo la modifica di tutti quegli articoli che, così proposti, creano un danno irreversibile alla Regione. Come, ad esempio, quelli riguardanti le autonomie locali”.
“È lodevole il senso di responsabilità manifestato dal presidente dell’Ars in merito alla necessità di approvare al più presto i documenti economico-finanziari – ha detto De Luca –  ma la finanziaria del Lombardo quater sembra articolata per non essere approvata, quindi per arrivare all’esercizio provvisorio che consentirà alla giunta di operare in dodicesimi sui capitoli di bilancio della passata Finanziaria, quella dell’ex assessore Michele Cimino”.
Ed è una ipotesi che non è così lontana dalla realtà, soprattutto nel momento in cui ad apertura di discussione generale su finanziaria e bilancio a Sala d’Ercole, i rappresentanti dell’opposizione freneranno l’iter parlamentare con i mezzi che hanno a disposizione. Del resto è un sistema che già per due anni il governatore della Sicilia ha deciso di adottare, ma che ha portato sicuramente il blocco di tutte le attività economiche nei primi mesi dell’anno.
I riflettori puntati venerdì pomeriggio sull’accorata autodifesa del Presidente della Regione che ha convocato una conferenza stampa per difendersi dagli “attacchi mediatici senza precedenti”, hanno distratto eccessivamente dai fatti nazionali.
Solo Salvatore Lentini dell’Udc se la prende con il governo centrale, che ha deciso di escludere la Sicilia dai finanziamenti per le opere pubbliche: “Ha ragione il presidente dell’Ance siciliana a denunciare con vigore una scelta fatta in ragione di assurde logiche di palazzo e del potere di ricatto esercitato dalla Lega Nord. Il governo ha scelto deliberatamente di mortificare il sud, cui destina meno del 10% delle risorse ed ancora più la Sicilia, completamente esclusa dai finanziamenti”. Ma non si sono riscontrate reazioni importanti da parte dei nostri politici. Mentre, ad esempio, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, sollecitato dalla lettera che i deputati del Mezzogiorno hanno firmato dopo la riunione del Cipe ed inviato anche a lui ha detto: “Le cifre riportate parlano chiaro: 21 miliardi per il Nord del Paese e soli 200 milioni per il Sud. La prossima volta – conclude Caldoro – sarà opportuno che le regioni del Sud disertino il Cipe’’.
Situazione che lascia allibiti, considerato che sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipe è il siciliano Gianfranco Miccichè.
Infine, sui costi esagerati da tagliare è intervenuto Salvino Caputo, (Pdl) che  ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità per chiedere se hanno autorizzato il presidente dell’Ospedale San Raffaele di Cefalù a stabilire l’importo della sua indennità. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Stefano Cirillo , in quota Mpa, percepisce la somma di 120 mila euro l’anno per la indennità di carica”.

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