La macchina burocratica dev’essere semplificata - QdS

La macchina burocratica dev’essere semplificata

Raffaella Pessina

La macchina burocratica dev’essere semplificata

martedì 30 Novembre 2010

Forum con Camillo Oddo, deputato regionale del Pd e vice presidente dell’Ars

Qual è il suo punto di  vista delle riforme in Sicilia?
“Il punto più importante da affrontare è quello di far funzionare l’apparato burocratico, anche attraverso un accordo bipartisan. Quello dell’attuale cattivo funzionamento della burocrazia in Sicilia non vuole essere una critica, perché , come in tutti i posti vi sono persone brave e persone meno brave. Però credo che la prima questione da risolvere sia proprio far funzionare l’apparato burocratico della Regione. Bisogna evidenziare se vi siano responsabilità di Governo e pianificare tutto l’aspetto che riguarda i direttori generali. Questa macchina burocratica ha bisogno di una semplificazione vera, evitando formule di accentramento eccessive. Su questo argomento, le scelte che farà il presidente della Regione sono fondamentali. Tra l’altro, la legge che riguarda la semplificazione burocratica e che è già stata esitata dalla Commissione legislativa competente , deve andare il prima possibile in Aula, per poi diventare operativa. Il principio ispiratore di questa legge è quello di trasformare l’Amministrazione regionale in amica del cittadino. Oggi invece bisogna gradualmente riconquistare la fiducia dei cittadini”.
Forse è stato un errore il fatto che voi come politici vi siete voluti spogliare del ruolo di amministratori ed avete demandato tutte le competenze ai  dirigenti regionali.
“Questo potere venne stabilito nella legge Capodicasa, legge che giudico buona, ma che si deve rivedere in alcuni punti. Si dovrebbe trovare quel giusto equilibrio tra il ruolo del dirigente e quelle che sono le direttive del Governo. Invece fino ad oggi abbiamo “sbandato” dicendo che la politica non deve occuparsi della parte dell’amministrazione ordinaria, quando invece  non è così. Il politico in amministrazione deve dare gli indirizzi generali, l’amministratore li deve eseguire. E questo disegno di legge è l’occasione per sviluppare questo argomento. Una seconda riforma prioritaria riguarda il bilancio e la finanziaria in Sicilia, oggi legge di stabilità. Questo documento ormai è diventato un recipiente dove inserire mille argomenti ed esigenze di ciascun deputato. La legge di stabilità deve essere invece la base sui cui costruire i documenti contabili per poi sviluppare una buona attività legislativa. Inoltre, sono convinto che sia sui testi di settore che si fanno le buone norme. Ad esempio una buona legge che entrerà a regime nei primi mesi del prossimo anno è il credito d’imposta , grazie alla quale le imprese dovrebbero cominciare a riprendere a fare investimenti e ad assumere personale. La  situazione dei disoccupati in Sicilia è divenuta ormai drammatica: girando nei paesi, la gente chiede solo di poter far lavorare i propri figli. E’ stata buona anche la scelta di tenere le scuole aperte di pomeriggio nei quartieri a rischio: sarà una possibilità in più per evitare da un lato la dispersione scolastica ed una possibilità di lavoro, seppur a tempo determinato per quei docenti precari che possono tirare un po’ il fiato. Anche nelle attività produttive è stata fatta la legge per le cantine sociali, per far si che gli agricoltori si consorzino insieme con grande riduzione delle spese. Inoltre bisognerebbe stimolare la grande distribuzione per chiedere che i vini siciliani vengano immessi sul mercato siciliano. Cosa che oggi non succede. Sui banchi dei grandi supermercati invece non ci sono i prodotti siciliani, non solo il vino. Le aziende siciliane si trovano molto esposte finanziariamente ed abbiamo provveduto all’abbattimento dei costi di interesse sui prestiti con le banche. Gli agricoltori potranno anche usufruire dei fondi stanziati (21 milioni di euro) per rimborsare i danni provocati dalla peronospora. Nel settore dell’artigianato puntiamo a chiudere un pregresso che ancora rimane dal 2000/2001: la Regione deve ancora pagare il contributo di quel periodo per le assunzioni fatte nei settori commerciale ed artigianale”.
 

 
Rendere sempre incompatibile il cumulo degli stipendi di deputato regionale e sindaco
 
Questo Governo Lombardo come si muove secondo lei?
“Io in questo momento non posso dire come si muove. In questi ultimi tempi non si è fatto altro che discutere fra le varie forze politiche su interessi forti. Del resto si sapeva in partenza, dall’inizio della legislatura, che questa maggioranza era scricchiolante. Il mio partito ha dimostrato un grande senso di responsabilità contribuendo alla legge di riordino del sistema sanitario regionale, dove abbiamo risparmiato oltre un miliardo di euro. E che ora avremmo dovuto cercare nel bilancio della Regione. Nel settore della sanità comunque c’è ancora molta strada da fare, perché non devono esistere solo gli ospedali, ma anche tutte quelle strutture che si trovano nel percorso del malato prima di giungere al ricovero”.
C’e ancora spazio per eliminare altri sprechi all’Ars?
“Molti provvedimenti sono stati già adottati dal consiglio di Presidenza, e secondo me anche forzando la mano, come la riduzione delle auto blu, ma soprattutto il taglio degli straordinari per i dipendenti che presidiano nelle ore notturne. L’importante è non abusare dell’utilizzo dei contributi. I deputati dell’Assemblea regionale siciliana sono equiparati al Senato, ma non abbiamo recepito gli ultimi due scatti che ha fatto il Senato. Inoltre, dal primo gennaio 2011 non sarà più possibile il cumulo della doppia indennità. Io sono comunque del parere che non vi dovrebbe essere la possibilità di cumulare due stipendi, ad esempio quello di deputato regionale con quello di sindaco. È vero che vi sono già delle limitazioni per i comuni al di sopra di un certo numero di abitanti, ma io estenderei questa norma a tutti i sindaci che ricoprono anche altre cariche”.

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