Riconversione polo Fiat, fase conclusiva - QdS

Riconversione polo Fiat, fase conclusiva

Rosario Battiato

Riconversione polo Fiat, fase conclusiva

venerdì 03 Dicembre 2010

Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha ricevuto ieri la short-list di 7 aziende rimaste al tavolo delle trattative. Rumors finanziari indicano in Rossignolo (gruppo De Tomaso Automobili) quale “favorito”

ROMA – I magnifici sette sono rimasti al tavolo della trattativa. Il ministro Paolo Romani ha incontrato ierii l’Ad di Invitalia, Domenico Arcuri, advisor del ministero per la riconversione del polo industriale Fiat di Termini Imerese, per un’analisi dell’istruttoria svolta a partire dal bando internazionale pubblicato lo scorso febbraio, che ha portato alla selezione delle 7 aziende presenti nella short list su una base di 31 proposte pervenute.
Nelle prossime due settimane il ministero e Invitalia incontreranno, con la partecipazione della Regione Sicilia, i rappresentanti delle singole aziende della short list per valutare, in funzione della convocazione con le parti sociali, i piani produttivi, gli aspetti economico-finanziari dei progetti presentati ed i relativi riflessi sui livelli occupazionali, tenendo anche conto dell’eventuale partecipazione delle pubbliche istituzioni nazionali e locali alla loro attuazione. Il risultato è quello profetizzato dallo stesso ministro Paolo Romani poco più di un mese fa, e proprio perfettamente sui tempi dettati da Marco Venturi – l’assessore regionale ale Attività produttive aveva rimandato tutta la discussione sul futuro di Sicilfiat alla prima settimana di dicembre – si è arrivati all’ultima porzione del lungo iter che dovrà sciogliere i nodi di Termini Imerese visto che la casa automobilistica torinese nel 2011 leverà le tende dal capoluogo isolano dell’auto. Si è arrivati a questo punto grazie ad “una dettagliata istruttoria – si legge in una nota – compiuta dall’advisor Invitalia”.
Adesso bisognerà dare il via alla fase conclusiva della trattativa determinando in un accordo condiviso l’esito del centro automobilistico palermitano. Nei giorni scorsi, tuttavia, una strategia è sembrata delinearsi ancora prima della chiusura delle trattative e quindi senza che Invitalia completasse l’istruttoria sulla bontà dei piani di imprese delle 7 aziende. Da poco meno di un mese, infatti, rumor finanziari e dichiarazioni ufficiali sembrano consegnare Termini Imerese al gruppo De Tomaso Automobili, presieduto da Gian Mario Rossignolo. Le dichiarazioni di facciata sulla necessità di attendere l’espletamento dell’iter per stabilire il futuro di Termini hanno avuto come contraltare le esortazioni amorose di Lombardo e Romani, pienamente contraccambiate dal presidente del gruppo. Nei giorni scorsi proprio il governatore aveva infatti ipotizzato un subentro anticipato rispetto i tempi fissati, così “la Fiat potrebbe continuare a lavorare e loro cominciare a metter su quello che hanno programmato di fare, in considerazione del fatto che ci sarà un lungo periodo di insediamento prima di cominciare a produrre le nuove vetture”.
Di certo bisognerà fissare un futuro sulla base della responsabilità e della rinascita proprio per evitare che gli appetitosi incentivi messi in campo dal Governo nazionale e dalla Regione – si tratta rispettivamente di 100 e 350 milioni per il rilancio dell’industria automobilistica nell’Isola – possano essere l’unica ragione per andare a costruire automobili in Sicilia. Proprio Giuseppe Lumia, senatore democratico, nei gironi scorsi aveva evidenziato la necessità del rispetto dei tempi e di una “vera prospettiva industriale” per Termini, anche perché, al momento, l’unica triste certezza è l’addio della Fiat. Pertanto nessuno può permettersi di mettere in dubbio preventivamente la bontà di qualsivoglia progetto, ma l’aver in qualche modo incoronato il vincitore, prima dell’ufficialità del controllo di tutti i piani di impresa, è sembrato di dubbio gusto.
 


Progetto Rossignolo. Avvio della produzione già dal 2012
 
PALERMO – Due vetture, un mini-suv e una city-car per un totale di 35 mila auto all’anno, l’assunzione dell’intero personale diretto (1.456 lavoratori) e un investimento di circa 300 milioni €, 97-98 dei quali come dote governativa. Avvio della produzione: 2012. Ecco cosa prevede l’imprenditore Gian Mario Rossignolo per il futuro dello stabilimento di Termini Imerese
Il progetto di Rossignolo, anticipato da Repubblica di Palermo, è inserito nella short-list che l’advisor Invitalia ha consegnato al ministero per lo Sviluppo, che comprende in totale 7 proposte per la fabbrica della Fiat dove al momento 2.200 operai, tra diretti e indotto, assemblano la Lancia Ypsilon.
Gianluca Rossignolo, figlio del patron del marchio De Tomaso, conferma che il piano consentirà il mantenimento dei livelli occupazionali nella fabbrica, ritenendo gli operai siciliani “gente che le auto le sa fare”.
A Termini Imerese è prevista la produzione di 25-28 mila mini-suv e 8-9mila city-car, due modelli che si aggiungeranno ai tre (crossover, sportiva e coupé) che saranno realizzati a Torino e a Livorno, negli stabilimenti di Grugliasco (ex Pininfarina) e dell’ex Delphi, e presentati nel prossimo salone dell’auto a Ginevra. Il gruppo Rossignolo sta definendo con le istituzioni finanziarie la strutturazione dell’operazione che prevede anche il ricorso all’indebitamento a tassi di mercato per 190 milioni di euro, mentre il resto del capitale sarà versato dai soci e da partner.
 

 
Mastrosimone (Fiom): “Adesso occorre convocare i sindacati”
 
PALERMO – “Il governo convochi subito i sindacati che sono i soggetti più interessati alle proposte che Invitalia ha consegnato al ministero dello Sviluppo per la Fiat di Termini Imerese. Siamo in una fase clou, il ministro Romani non può annunciare la convocazione di una riunione con vari soggetti, escludendo il sindacato”. Lo dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone.
Per la Fiom “qualunque soluzione per Termini Imerese deve prevedere la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, quelli diretti e quell’indotto, per un totale di 2.200 persone e prospettive di sviluppo e crescita della fabbrica”. “In questo senso – sostiene Mastrosimone – la Fiat ha un ruolo chiave: deve garantire la continuità occupazionale per tutti i lavoratori”.
Sulla proposta dell’imprenditore Gian Mario Rossignolo, una delle sette offerte inserite nella short-list di Invitalia e consegnata al ministero, Mastrosimone afferma: “Esprimeremo il nostro giudizio dopo avere letto il piano industriale”.

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