Lombardo, Outlet e SiciliaLand - QdS

Lombardo, Outlet e SiciliaLand

Carlo Alberto Tregua

Lombardo, Outlet e SiciliaLand

martedì 07 Dicembre 2010

Urge attrarre investimenti

È di questi giorni l’inaugurazione del primo villaggio Outlet della Sicilia, nella Valle del Dittaino, ove un gruppo privato ha investito 120 milioni senza contributi pubblici e ha aperto le porte del lavoro per mille persone fra diretto e indotto. Ecco cosa si deve fare in Sicilia: nuovi investimenti dei privati che usano la finanza di progetto oltre alle risorse europee, statali e regionali.
Dieci, cento, mille di questi investimenti, ricordando che ogni miliardo investito in opere – pubbliche o private – apre le porte a circa diecimila nuovi posti di lavoro. Altro che assumere inutili dipendenti nelle Pubbliche amministrazioni e onerare i relativi bilanci di stipendi non produttivi e dannosi, con l’aggravante di diffondere nell’opinione pubblica il principio che si perpetua il privilegio di chi viene assunto per raccomandazione e senza concorso, lavora poco e male, non ha responsabilità, non può essere licenziato. Insomma, un’operazione solo negativa.

Valmontone è una città a trenta chilometri da Roma. In quell’area si stanno sviluppanto attività notevoli. Esiste già un Outlet tre volte più grande di quello del Dittaino ed è in fase di costruzione Rainbow magicLand, il primo parco dei divertimenti a tema di Roma, che sarà aperto in aprile 2011.
Si tratta di una sorta di EuroDisney parigina all’italiana, che prevede un investimento di trecento milioni di euro, tre milioni di visitatori l’anno a regime e insiste su un’area di seicentomila metri quadrati che, sommata al citato Fashion district Valmontone Outlet, che ha oltre sei milioni di visitatori, insisterà su un’area complessiva di un milione e mezzo di metri quadrati.
Il gruppo che ha in corso questo investimento è quello di Iginio Straffi, cui concorre un contributo europeo e un altro della Regione Lazio. Il Parco occuperà circa duemila addetti e metterà in moto un volano di alberghi, ristoranti, attrazioni turistiche della zona, valorizzazione di siti archeologici e paesaggistici che moltiplicherà l’effetto positivo.
È del tutto evidente come un investimento di questo genere sia un carburante formidabile per un’economia in sviluppo come quella del Lazio.

 
C’è di più. Per servire bene il Polo economico saranno potenziati i caselli dell’autostrada Roma-Napoli di Valmontone e Colleferro e costruita una fermata ferroviaria all’interno del Polo turistico integrato. Ecco come si fa a sviluppare un’economia coniugando le iniziative imprenditoriali con il necessario contributo pubblico, indirizzato verso attività produttive. Nello stesso Polo, il patron della Lazio, Claudio Lotito, sta progettando la costruzione di un complesso articolato di servizi e turismo dentro il quale dovrebbe sorgere lo stadio per la sua squadra. Naturalmente uno stadio non solo adibito agli spettacoli sportivi ma anche a quelli di intrattenimento.
Gli immensi parcheggi anche per gli autobus e le linee ferroviarie dedicate costituiranno un modo per portare la gente in questo grandissimo Polo.

Presidente Lombardo, guarda quello che accade nel mondo, in Europa e ora anche in Italia. Mettere in campo un’iniziativa costituita da un bando di gara per un progetto di idee denominato SiciliaLand e avente per oggetto la costruzione di un parco giochi a tema nello stesso territorio dov’è sorto l’Outlet, in modo da sfruttare le sinergie. Così bisogna pensare, in grande, e studiando modelli che esistono, che funzionano e producono ricchezza, con modesto impiego di risorse pubbliche.
La Regione deve mettere in moto un meccanismo-calamita per cui i gruppi imprenditoriali del settore turistico, dei servizi avanzati e di altri settori ad alto valore aggiunto verrebbero qui. Ma perché ciò avvenga è necessaria una precondizione: alla Regione dev’essere costituito un Ufficio unico con un dirigente di alto valore, in possesso di master internazionale e Ph.D. in condizione di rilasciare tutte le autorizzazioni, nessuna esclusa, in trenta giorni e non in tre anni. Insomma, occorre inserire nel sistema elementi competitivi che facciano funzionare la macchina economica senza intoppi, in modo da assistere chiunque voglia investire con una collaborazione totale. Pensaci, Lombardo, pensaci.

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