Cappellani, presidente Ersu Catania: "Borse di studio in pagamento" - QdS

Cappellani, presidente Ersu Catania: “Borse di studio in pagamento”

Cappellani, presidente Ersu Catania: “Borse di studio in pagamento”

mercoledì 30 Gennaio 2013
CATANIA – “I mandati di pagamento per le borse di studio degli universitari catanesi saranno emessi agli studenti a partire da mercoledì, al massimo giovedì”. È la promessa agli studenti catanesi da parte del presidente dell’Ersu, Alessandro Cappellani. Sembrano essere infiniti e annosi i problemi legati ai pagamenti delle borse di studio per gli studenti dell’Università di Catania che risultino meritevoli e bisognosi. Anche quest’anno, ne abbiamo parlato sulle nostre pagine, gli studenti universitari devono fare i conti con ritardi e inadempienze da parte degli uffici dell’Ersu, l’Ente regionale per il diritto allo studio che dunque si occupa del servizio.
Sembra però che finalmente si sia trovata la giusta soluzione perché i ragazzi possano ricevere la loro prima rata della borsa di studio assegnatagli, in ritardo già di circa un mese. “Sono molto dispiaciuto per questo ritardo, a causa degli uffici ho fatto un passo falso con gli studenti. Mi era stato assicurato, infatti – racconta il presidente Alessandro Cappellani –  che entro giorno 15 di gennaio, avremmo pagato gli studenti. Evidentemente è stato un atto di leggerezza da parte di chi mi ha informato perché sapevano che non sarebbe stato possibile”. Il problema era legato alla scadenza di contratto tra l’istituto bancario che fa da tesoreria e l’Ersu. Il Monte Paschi di Siena, ex tesoreria, per i noti problemi che sta affrontando, non ha neanche partecipato al bando che dunque è stato vinto da Unicredit, l’unica banca ad  essersi proposta. Questo però implica un grande passaggio di tutti i documenti e dei tabulati do ogni studente e non solo, dell’Università degli studi di Catania. Il passaggio da un istituto bancario ad un altro, è  stato adesso completato, rassicurano dall’Ersu. “Mi sono interessato personalmente per risolvere il problema e ho avviato una inchiesta interna per capire se ci sono responsabilità interne dei dipendenti o della banca”, assicura Cappellani.
Desirée Miranda

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