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Palermo – Marciapiedi, vergogna in città sono devastati e impraticabili

Claudio Di Gesu

Palermo – Marciapiedi, vergogna in città sono devastati e impraticabili

sabato 11 Dicembre 2010

Dopo nove mesi dal nostro primo articolo, non è cambiato nulla, anzi il degrado è aumentato. Eccezioni solo nelle vie “chic”. Per il resto, sosta selvaggia e scarsa manutenzione

PALERMO –  Noi non dimentichiamo! Potrebbe essere questo il titolo a effetto di un film che simboleggia le tante piccole e grandi emergenze della città.
Una di queste, (ne abbiamo già parlato in un articolo il 30 marzo 2010) è la tanto disastrata situazione dei marciapiedi. Con tutte le disavventure quotidiane che vive oramai questa città, dai rifiuti, ai sottopassi, ai parcheggi realizzati e inutilizzati, ai sempre più disattesi controlli, è l’impraticabilità dei marciapiedi meritevole dell’attenzione della stampa? Pensiamo proprio di sì. Quest’affermazione deriva dalla consapevolezza che un’attenta e sicura pianificazione costruttiva e manutentiva di questi spazi, contentirebbe sicuramente di vivere e fruire della vita quotidiana con maggiore serenità. Intendiamo con ciò riferirvi, della quasi totale, impraticabilità di una percentuale altissima di marciapiedi.
A onor del vero, esiste una zona di rispetto c’è ma, purtroppo, è sempre quella che si riferisce al salotto buono della città e cioè, i tratti di marciapiede di via Libertà e in generale dove le vetrine supereleganti e notevolmente luminose di alcune zone commerciali, non possono che rispecchiarsi in un adeguato spazio dedicato al passeggio.
In queste zone, Palermo sembra come Parigi, non una carta per terra e soprattutto marciapiedi in ordine, alberi le cui radici non fuoriescono (saranno alberi chic!).
Così non è per le altre parti della città dove, magari, le luci delle vetrine sono meno intense e gli spazi antistanti, sicuramente meno praticabili. Nell’articolo di qualche mese addietro facevamo espresso riferimento all’incuria. Una malattia contagiosa e diremmo pericolosa, perché spesso il solo camminare sui marciapiedi è diventata un’impresa impossibile. Radici di alberi che fuoriescono (un esempio è riportato dalla foto scattata in Piazza Gen. Turba) esattamente davanti ad una caserma dell’esercito; escrementi di animali e, ultimo ma non meno incisivo, il tocco finale, la sosta selvaggia di motocicli e affini che utilizzano il marciapiede come luogo di parcheggio, oramai, riconosciuto dai più, come “cosa buona e giusta”.
Questa è la cornice di un quadro la cui tela potrebbe essere ridipinta con più attenzione. Numerose aziende e un numero notevole di personale si occupa o forse, sarebbe giusto dire, si dovrebbe occupare in città, di tutto ciò. Il comune, con il suo Corpo di Polizia municipale per i doverosi controlli sui parcheggi selvaggi, l’Amia per i rifacimenti dei marciapiedi, la Gesip e il settore ville e giardini del Comune per la manutenzione del verde e, chi più ne ha, ne metta.
 

 
Prossimi interventi. L’assessore Carta: “Piano di recupero da 2,5 mln €”
 
Del problema abbiamo discusso con Maurizio Carta, assessore comunale al Centro storico e alla Riqualificazione urbana che ci ha fornito con la massima cortesia, a onor del vero sempre usuale, le anteprime sugli interventi urgenti che si stanno incominciando a realizzare. “E’ stato approvato a luglio di quest’anno, dal Consiglio comunale – spiega Carta- la delibera da me predisposta, contenente il piano di utilizzo delle economie dei primi quattro bandi della L.R. 25/93, un piano d’interventi di 24 mln € per il recupero e la valorizzazione del centro storico”. In particolare uno stralcio, di circa 18 mln €, sarà destinato a opere pubbliche, le cui priorità principali sono state individuate, nel ripristino dei marciapiedi, con un piano complessivo di spesa di circa di 2,5 mln €. “Non è solo un piano d’interventi di recupero – ha chiarito Carta – ma è il primo passo per una vera e propria politica integrata di valorizzazione, oggi quanto mai indispensabile per risolvere le emergenze, per incrementare la vivibilità e riattivare il partenariato privato”.

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