Libertà vo’ cercando. Don’t ask, don’t tell - QdS

Libertà vo’ cercando. Don’t ask, don’t tell

Carlo Alberto Tregua

Libertà vo’ cercando. Don’t ask, don’t tell

martedì 28 Dicembre 2010
È passato sotto silenzio, con qualche noterella in pagine marginali dei quotidiani, un importante atto di libertà, approvato dal Senato degli Stati Uniti, in modo bipartisan. Si tratta della legge che consente l’ingresso aperto di gay e lesbiche nell’esercito del Paese Nord-americano.
Questa legge era nel programma di Barack Obama ed è stato approvato con sessantacinque voti favorevoli e uno contrario. Hanno votato a favore i senatori democratici e dieci repubblicani.
Il precedente presidente, Bill Clinton, non aveva avuto la forza (e il coraggio) di proporre una legge di questo tipo per cui ricorse all’escamotage del Don’t ask, don’t tell (non mi chiedere, non mi dire); in base ad esso gay e lesbiche potevano restare in servizio a patto di non rivelare il proprio status sessuale.
Negli ultimi diciasette anni, almeno tredicimila uomini e donne, sono stati espulsi dalle Forze armate per aver dichiarato pubblicamente il loro stato sessuale. Ma si presume che  altre decine di migliaia si siano regolate in base all’escamotage ipocrita clintoniana ed hanno taciuto.

Questa ulteriore vittoria di Obama conferma la sua politica di equità per la quale chiede il concorso dell’opposizione. Concorso che arriva, anche parzialmente, per approvare leggi di interesse generale, che alimentino l’equità e la libertà nella Comunità statunitense. In questo caso sarebbe stato grave che migliaia di patrioti americani fossero stati costretti ad abbandonare le Forze armate, sol perchè omosessuali o altri costretti a vivere nella menzogna, pur di servire la Patria.
La libertà è una parola pesante ed importante, in nome della quale spesso si sono commessi crimini. è difficile che essa possa esserci nelle Comunità perchè sarebbe necessaria la presenza di un insieme di regole che si basano sul rispetto reciproco e sullo spirito di servizio.
I diritti dell’uomo, sanciti nelle Costituzioni nazionali, sono bilanciati dai doveri che devono essere osservati preliminarmente. Mai nessuno deve reclamare un diritto, senza prima aver fatto il proprio dovere. Chi si illudesse di agire in nome della libertà per affermare il proprio egoismo, l’avrebbe uccisa.

 
Altra importante legge che il presidente Obama ha fatto approvare (ed è già entrata in vigore) è quella sulla sanità. Con essa è stato consentito a trentaquattro milioni di nordamericani di accedere al servizio sanitario, obbligando le compagnie di assicurazioni a stipulare le polizze, anche ai cittadini meno abbienti.
Prestare servizi, alle fasce più deboli della popolazione, è come consentire a questa di liberarsi, seppur parzialmente, del bisogno relativo. è ovvio che un’altra parte della popolazione subisce i costi. Ma è proprio nel bilanciamento fra dare e avere che si fonda l’equità di una Comunità.
Liberarsi dei bisogni è un’aspirazione dell’umanità, con una ricerca continua di innovazione che consente di dare soluzioni ai problemi che via via si sono presentati. In virtù di questa spinta, una parte dell’umanità è progredita, anche se insieme al progresso sono avanzati gli squilibri, spesso molto gravi.
L’uomo è fallace e imperfetto. Proprio per questo è difficile raggiungere il punto di equilibrio.

Altra fondamentale libertà dell’uomo consiste nella libertà dei bisogni economici. Questo accade nel momento in cui può guadagnare quanto gli serva con il proprio lavoro e con la propria fatica.
Vi sono ostacoli perchè ogni persona possa esercitare il lavora che ama. Ma proprio per questo è necessario rendersi conto che è più importante liberarsi dai bisogni che non fare il lavoro che si ama. Perchè la libertà è un bene supremo, individuale e collettivo, mentre il nostro piacere è subordinato ad essa.
È anche vero che corporazioni di vario genere mettono il bastone tra le ruote all’esercizio di quel diritto perchè meno libertà c’è nel lavoro, più esse guadagnano. Ma il loro è un guadagno parassita perchè specula sulla sofferenza degli altri. Vale ricordare per tutti i casi quelli dei negri d’America (Alabama a altri Stati), dei minatori (ricordiamo Marcinelle), in Belgio o, degli ultimi trentasette salvati nelle miniere di rame nel Cile.
Libertà vo’ cercando. Bisogna trovarla ad ogni costo.

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