Ambiente. Lo strumento basilare che continua a mancare.
Il ritardo. Le città siciliane soffrono lo smog anche perché manca lo strumento regionale di riferimento. Il Piano sulla qualità dell’aria è atteso dal 2002, ma era già previsto nel 1999.
Il quadro. Dalla Regione fanno sapere che il testo era pronto sei mesi fa. Necessario l’aggiornamento sulla base delle ultime
direttive europee, mentre per l’applicazione sono previsti ancora tempi lunghi.
PALERMO – Il Piano dell’aria è nell’aria. Si percepisce appena, ma si non è ancora materializzato. Dall’assessorato regionale al Territorio e Ambiente assicurano che si sta lavorando a pieno regime per rispettare i tempi, anche perché Bruxelles è in agguato e pronta a sfoderare le sue sanzioni in virtù delle omissioni pregresse che la Sicilia si trascina da anni.
L’apparato burocratico della Regione prova a rimediare alle falle di un sistema che nel corso degli anni ha accumulato troppi ritardi, ma intanto la qualità dell’aria delle città isolane continua a destare preoccupazioni. Ormai non c’è più solo il caso Siracusa, ma anche le aree industriali e i tre principali centri dell’Isola fanno registrare superamenti dei limiti alle soglie consentite per legge. (
continua)