Priorità a riforma Parchi e legge Urbanistica - QdS

Priorità a riforma Parchi e legge Urbanistica

Raffaella Pessina

Priorità a riforma Parchi e legge Urbanistica

giovedì 27 Gennaio 2011

Forum con Fabio Mancuso, presidente commissione Ambiente e Territorio dell’Ars

On. Mancuso, lei è presidente della commissione Territorio e Ambiente: a che punto è il Piano regionale dei rifiuti?
“Oggi mi sembra che siamo ancora fermi, nonostante lo sforzo fatto dall’Assemblea e dopo tutte le polemiche avvenute nel corso del 2009 e del 2010, quando Lombardo accusava l’Ars di immobilismo e si dilettò con l’approvazione della legge di riforma degli Ato. Mi arrivano notizie dalle Province e dai Comuni capoluogo, che ci sono delle difficoltà non solo ad avviare la legge, ma proprio a metterla in pratica, perché così, proprio come noi avevamo detto durante l’iter di approvazione della legge, trasferire gli 800 milioni di euro nei bilanci dei comuni significa metterli in ginocchio e quindi dichiararne il dissesto.
Per quanto riguarda il Piano dei rifiuti devo dire che le uniche notizie che ho avuto le ho apprese in un convegno organizzato a Palermo da Legambiente circa un mese e mezzo fa, in cui l’assessore Marino diceva che si stava lavorando per trasferire a Roma questo piano ma di questo documenti  non c’è traccia in Assemblea, che spieghi quella che è la volontà del Governo e quello che deve essere il nuovo Piano dei rifiuti. è nella filosofia di Lombardo non considerare l’Assemblea regionale, di scavalcarla, di bypassarla per evitare gli eventuali  suggerimenti. Ha sempre fatto così. E’ chiaro che in Assemblea vi sono diverse sensibilità, così come vi sono diverse parti politiche fra le quali si svolge una discussione molto democratica. A distanza di un anno (da marzo 2009) la mia Commissione convocherà non solo l’assessore, ma anche il presidente della Regione per chiarire ad un anno dalla riforma, che cosa sta facendo il Governo e se desidera presentarci questo documento che il Governo ha preparato per il Ministero. Documento comunque che al Ministero non è arrivato”.
Quali sono gli argomenti di cui vi state occupando in commissione Territorio e Ambiente e quali ritenete che siano le priorità?
“Le priorità della mia Commissione sono tre: la prima è quella della riforma dei parchi, che sono a gestione regionale e delle Riserve naturali, che sono in convenzione con tutta una serie di associazioni, e che ritengo lavorino bene. Per esempio, ottimo è il lavoro di Legambiente e dell’Università di Catania. A quest’ultima è stata affidata la riserva di Acicastello e la convenzione funziona egregiamente. Si devono però rivedere la legge, le limitazioni e le conservazioni che dobbiamo prevedere in questi territori. La seconda priorità, che ritengo indispensabile e che vorremmo affrontare subito dopo bilancio e Finanziaria, è la riforma della legge Urbanistica, ferma dal 1978. Siamo stati sensibilizzati dall’Ordine degli Architetti, degli Ingegneri, dei Geologi, e questa esigenza ci è stata segnalata dai Comuni. Insomma questa è la vera riforma che si deve attuare e quella in cui si dovrebbe impegnare anche il Governo.
La terza invece, voluta dai consigli comunali, dai deputati regionali, soprattutto di sinistra, in particolare dal collega Panepinto, è quella della pubblicizzazione dell’acqua. In proposito abbiamo già insediato una sottocommissione, presieduta dal vicepresidente della commissione Territorio e Ambiente, Roberto Ammatuna. Si lavorerà per portare in Aula questa richiesta che viene non solo dal Parlamento, ma anche da molti Consigli comunali nonchè da una petizione popolare, così come prevede lo Statuto della Regione. Bisogna comunque capire fino a che punto la gestione dell’acqua possa essere affidata a privati. Non si può caricare sul cittadino quelle che sono strutture fondamentali, anche la distribuzione dell’acqua, i cui costi saranno enormi. Bisogna contemperare da un lato quelli che sono gli interventi, e in questo la Comunità europea ha trasferito già tantissimi fondi, peraltro non spesi, e dall’altro l’efficienza e l’efficacia di una gestione che può essere affidata ai privati, ma sempre con il principio che l’acqua è un bene pubblico ed assolutamente nessuno può farvi un businness, piuttosto limitarsi ad una piccola percentuale”.
 


Bene i rigassificatori, ma la burocrazia blocca le convenzioni con gli imprenditori

Nella Sua Commissione vi occupate anche del tema dei rigassificatori. Cosa ne pensa?
“Una politica energetica deve portare ad una efficienza e allo stesso tempo ad una economicità del sistema. Tutto contemperato a quello che deve essere la sicurezza della salute e della incolumità dei cittadini. La Comunità europea ha previsto dei parametri, che naturalmente devono essere indirizzati in modo specifico nei bandi o addirittura nelle convenzioni che devono essere fatte con le ditte che desiderano investire nel nostro territorio. Non mi sembra che la proposta dei rigassificatori sia qualcosa di negativo. Anzi, mi pare che chi decide di investire in questa terra decida di investire sotto tutti i profili, anzi dobbiamo approfittarne ed occasioni del genere possono essere non solo una giusta politica nuova di approvvigionamento, ma anche l’occasione per cercare quelle partite che alla Sicilia potrebbero essere vantaggiose anche sotto il profilo fiscale ed economico.
Sarebbe bene chiudere, sotto il profilo convenzionale, quelli che sono accordi che la Regione può fare benissimo. Inoltre e soprattutto, l’intervento della burocrazia deve diventare solo un passaggio flash per rilasciare l’autorizzazione. L’attività di gestione deve essere molto chiara prima: se l’imprenditore che decide di fare il rigassificatore viene considerato idoneo, insieme al Governo regionale concorda quali sono i principi, e ne sottoscrive la convenzione. Il passaggio burocratico deve essere veloce e la burocrazia si deve occupare solamente di sottoscrivere il provvedimento. Oggi invece avviene tutto il contrario: scriviamo la convenzione, la firmiamo e poi aspettiamo che il funzionario ci dica se va bene e se le leggi vengono rispettate o meno”.

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