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Messina – Baraccopoli e tensione sociale è finito il tempo delle promesse

Francesco Torre

Messina – Baraccopoli e tensione sociale è finito il tempo delle promesse

venerdì 28 Gennaio 2011

C’è chi vive sotto i ponti, mentre 84 case popolari sono lasciate a marcire dal lontano 2002. Tra ritardi e responsabilità varie, il malcontento per il mancato risanamento

La Giunta Lombardo potrebbe abolite gli Istituti autonomi case popolari e il Comune peloritano aprire ai privati. Queste le due “novità” (se e quando si concretizzeranno toglieremo le virgolette) del dibattito politico di questi ultimi giorni nel settore risanamento. Ma le trasformazioni in atto serviranno da sole a fronteggiare le tante e gravi emergenze abitative della “città delle baracche”? Ne citiamo solo alcune, quelle che negli ultimi tempi stanno generando malcontento e proteste eclatanti tra la popolazione insoddisfatta delle risposte finora date dagli amministratori.
Iacp: 84 case abbandonate dal 2002. Tre complessi edilizi ubicati nei comuni di Saponara, Villafranca e nella frazione San Pietro. Finanziati tramite un bando del 1988 (alloggi popolari destinati a lavoratori dipendenti), terminati nel 2002 ma mai assegnati, e ora fatiscenti. L’Iacp, dopo un sopralluogo avvenuto nei giorni scorsi, ha fatto sapere che per recuperare gli alloggi ci vogliono tra i 5 e i 6 milioni di euro. Che la Regione non ha. E intanto i casermoni rimangono lì, a denunciare l’incapacità della classe dirigente. Quella sì che dovrebbe cambiare, non la definizione degli enti preposti. Perché se metti il latte scaduto in una bottiglia con un’altra data di scadenza, il latte sempre scaduto rimane. E se lo bevi il tuo organismo ne risente.
Gare bloccate. L’esito della gara per la costruzione di 46 alloggi a Camaro (località Sottomontagna) si attende da quasi un anno. L’apertura del cantiere per 44 alloggi a Santa Lucia e San Filippo (appalto di 5,9 mln di euro) da sei mesi. Sono solo due esempi recenti riguardanti il Comune di Messina che dimostrano come certi vizi nel rispetto delle tempistiche necessarie non appartengano solo al passato. Qui non c’entrano i soldi ma solo la diligenza di chi opera negli uffici.
Piovono pietre. Bel film inglese di qualche anno fa. Stavolta, però, le pietre cadono davvero, e a Messina. Per la precisione ciò succede a Camaro, da un ponte ferroviario dismesso, sulle baracche sottostanti. Per inciso, chi rischia la vita (avendo costruito in pieno disprezzo della legge, è giusto dirlo) aspetta gli alloggi di Sottomontagna di cui sopra. Effetto domino.
Fondo Fucile. Un grande classico. Periodicamente rinfocolano le proteste nella più grande baraccopoli messinese. E succede pure che alcuni abitanti delle “favelas” aspettino il sindaco Giuseppe Buzzanca sotto il suo alloggio privato. Solo per parlare, questo è chiaro, ma la circostanza genera comunque preoccupazione. Per fortuna che per l’assessore comunale al ramo, Pippo Rao, l’iter da attuare è chiaro: trasferire 20 famiglie già beneficiarie di alloggio a San Filippo, poi sbaraccare parzialmente e realizzare case popolari. Si dice da anni ma quando si farà?
 
 

 
Riunioni. Mancano soluzioni concrete
 
“Si conviene che, allo stato attuale, sono ancora necessari interventi per risanare le aree degradate”. L’assessore comunale Rao e il commissario straordinario dell’Iacp Giuseppe Laface al termine di un lungo brainstorming tenutosi al Municipio sono giunti a questa ovvia conclusione. Ma non è tutto: “L’esaurimento delle risorse finanziarie pubbliche già stanziate e il mancato rifinanziamento degli interventi inclusi nei cronoprogrammi suggeriscono di valutare l’opportunità di utilizzare capitali privati”, dando priorità “al risanamento di Fondo Saccà, rione Taormina, Fondo Fucile e Bisconte”.
I dettagli di queste future partnership non sono ancora note, ma ci si pone una semplice domanda: perché al centro della riunione non è stato messo il trasferimento delle famiglie assegnatarie nei 28 alloggi di rione Taormina, completati da tempo e inspiegabilmente ancora vuoti?
Si aspettano i privati anche per questo? (ft)

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