Appalti pubblici, addio al massimo ribasso - QdS

Appalti pubblici, addio al massimo ribasso

Massimo Mobilia

Appalti pubblici, addio al massimo ribasso

mercoledì 02 Febbraio 2011

Atto di indirizzo tra la Regione e le organizzazioni del settore in profonda crisi. Primo passo verso il Ddl di riforma. Le opere (da 2 mln in su) verranno assegnate col principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa

PALERMO – Gli appalti pubblici in Sicilia non verranno più assegnati secondo il criterio del “massimo ribasso”, bensì seguendo quello dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”.
Lo ha annunciato ieri l’assessorato regionale per le Infrastrutture, nel presentare l’accordo raggiunto con le varie organizzazioni di categoria, in materia di lavori pubblici, che affronta i problemi connessi agli appalti ed ai meccanismi di aggiudicazione delle opere.
Da tempo, infatti, l’edilizia siciliana duramente colpita dalla crisi invocava il confronto con la Regione in virtù di una riforma del sistema appalti che possa agevolare la ripresa sperata. Basti pensare che il settore delle opere pubbliche in Sicilia negli ultimi quattro anni ha registrato una contrazione del 70% per gli importi e del 65% per numero di gare, secondo i dati forniti qualche settimana fa dall’Osservatorio regionale dell’Ance Sicilia. Solo nel 2010 le gare bandite sono state 570, un crollo che si protrae dal 2007 quando erano state ben 1.238. Davvero poco per un mercato regionale saturo di circa 5 mila imprese edili dotate di attestazione Soa.
Con l’atto di indirizzo firmato ieri, invece, le opere pubbliche con valore a base d’asta pari o superiore ai 2 milioni di euro saranno appaltate (ad eccezione di lavori di routine) secondo il principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Un sistema in cui l’offerta viene valutata secondo tre indicatori: gli elementi tecnico/qualitativi (60% della valutazione), il prezzo (30%) e, infine, la durata (10%). Introdotta anche l’importante novità del “fattore tempo”: verrà attribuito un punteggio del 10% a chi si impegna a realizzare nel minor tempo possibile le opere, ferma restando la qualità dei lavori da compiere.
Il sistema del “massimo ribasso”, invece, può celare spesso delle anomalie. Secondo l’assessore regionale per le Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, in questo caso “ci sono solo tre possibilità: o il progetto è fatto male e, quindi, si confida sulle varianti che ritardano la realizzazione dell’opera facendo spendere di più all’amministrazione con il rischio di ritrovarsi di fronte ad una incompiuta, o si fanno lavori utilizzando la sabbia, oppure c’è la mano criminale. Tre ipotesi che spesso concorrono”.
Uno scenario considerato anche dalla Direzione investigativa antimafia nella relazione al Parlamento sul primo semestre del 2010. “Aggiudicazioni con ribassi fino al 58% – ha aggiunto l’assessore – hanno fin ora falcidiato le imprese sane, consentendo di lavorare a quelle che sane potrebbero non esserlo”.
Misure studiate anche per superare gli ostacoli normativi e burocratici secondo quanto richiesto dall’Ance. Anche se restano gli intoppi amministrativi su ingenti risorse già stanziate e cantierabili (700 milioni circa) ma mai sbloccate. Intanto, però, un primo passo è stato compiuto e la Regione fa sapere che, in attesa di un disegno di legge che recepisca “dinamicamente” la normativa nazionale in modo da evitare in futuro differenze legislative fra la Sicilia e il resto del Paese, le novità annunciate verranno introdotte con un provvedimento amministrativo di rapida efficacia. Entro la metà di febbraio saranno emanate le nuove linee guida contenenti i criteri di aggiudicazione degli appalti.
“La qualità delle opere – ha concluso Russo – va portata a sistema. E su questo sarò incalzante, affinché il Ddl che verrà proposto possa approdare all’Ars al più presto”.
Per i sottoscrittori dell’atto di indirizzo adesso, il prossimo incontro sarà quello col governatore, Raffaele Lombardo, venerdì mattina, per affrontare insieme la riforma dei lavori pubblici in Sicilia.
 

 
Cassa edile di Palermo: “Un primo intervento positivo”
 
PALERMO – “Le nuove linee guida in tema di aggiudicazione degli appalti pubblici annunciate dall’assessore regionale Pier Carmelo Russo sono un primo, significativo intervento su un problema che abbiamo più volte denunciato e che ha penalizzato le imprese edili virtuose del nostro territorio”.
Lo affermano il presidente e il vicepresidente della Cassa edile di Palermo, Fabio Sanfratello e Salvatore Scelfo, nel giorno (ieri, ndr.) in cui l’assessore alle Infrastrutture ha presentato l’accordo raggiunto con le organizzazioni di categoria, imprenditoriali, sindacali e professionali in materia di lavori pubblici, per affrontare i problemi connessi agli appalti ed ai meccanismi di aggiudicazione delle opere.
“Il sistema del massimo ribasso ha prodotto in questi anni gravi pregiudizi alla collettività e alle imprese sane – aggiungono Sanfratello e Scelfo – Auspichiamo che a questo primo passo segua in tempi brevi un intervento legislativo riformatore del sistema degli appalti pubblici”.

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