Acquisto Tirrenia, 40 giorni per decidere - QdS

Acquisto Tirrenia, 40 giorni per decidere

Rosario Battiato

Acquisto Tirrenia, 40 giorni per decidere

martedì 08 Febbraio 2011

Sindacati convocati domani dal ministro dello Sviluppo economico: finalmente si conosceranno maggiori dettagli della vicenda. Le offerte dovranno essere presentate entro il 15 marzo, così come prevede l’accordo con Bruxelles

ROMA – Dopo l’improvvisa accelerazione delle scorse settimane, il Governo sembra dare segnali di risveglio nella conduzione dell’iter di privatizzazione della Tirrenia.
Entro un mese la privatizzazione sarà ultimata e forse, si rendono conto dai vertici dell’azienda e dal Governo, è giunto il tempo di giocare a carte scoperte anche con i lavoratori.
I sindacati, che domani al ministero dello Sviluppo economico potranno avere delucidazioni sullo stato del processo, sperano che finalmente sia venuto il momento della responsabilità per il Governo sulla questione Tirrenia. Una gestione sino ad oggi assolutamente opaca, che ha sostanzialmente blindato la fase della privatizzazione, salvo poi far sapere a fine gennaio, tramite un comunicato del commissario straordinario Giancarlo D’Andrea,  che il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, aveva approvato il programma di cessione di Tirrenia e Siremar consentendo l’avviamento della fase finale di privatizzazione, secondo quanto era stato previsto da un’intesa raggiunta nel settembre scorso con la Commissione europea. Un’accelerazione inaspettata che ha poi portato all’elenco dei nomi in gara nei giorni scorsi.
Ormai non è più il tempo dei misteri e dei colpi di scena. “Tra poco più di un mese – si legge in una nota di Giuseppe Caronia, segretario generale della Uiltrasporti – sapremo chi acquisirà e a quali condizioni Tirrenia prima e Siremar dopo, comunque prima dell’estate prossima in un modo o nell’altro tutto sarà inesorabilmente finito. Non credo pertanto di esagerare se considero l’incontro di domani come un sorta di ultima chiamata per tutti i soggetti interessati”.
Le richieste dei sindacati sono precise: il Governo dovrà garantire in caso di esuberi strutturali adeguati ammortizzatori sociali, sullo stile Alitalia, e il Commissario dovrà sanare le inadempienze contrattuali e garantire la “massima trasparenza” in quello che resta dell’iter di privatizzazione. L’appello finale arriva chiaramente per quelli che saranno i nuovi proprietari dell’ex compagnia di bandiera.
“I potenziali compratori – ha concluso Caronia – dovranno consapevolmente e inevitabilmente predisporsi ad un serrato confronto di merito sui loro piani industriali che dovranno prevedere il consolidamento e lo sviluppo delle attività e dovranno contenere apposite clausole sociali (8 anni per Tirrenia e 12 per Siremar) a favore dei lavoratori così come richiesto da tutte le sigle sindacali”.
In gara, al momento, sono rimasti in tredici per Tirrenia (Atlantica spa di navigazione, la greco-napoletana Costantino Tomasos Trasporti Marittimi, la Forship, l’azienda anconetana Frittelli Maritime Group, il gruppo Grandi Navi Veloci, l’azienda nordamericana XTL, il gruppo chimico livornese Laviosa Minerals, Mediterranea Holding di Navigazione, Moby, Shipping Investments, la genovese Stradeblu, la Strategic Value Partners  e il fondo russo Zao Soyuzneftegas Invest) e cinque per Siremar (Caronte & Tourist, Mediterranea Holding di Navigazione, Riccardo Sanges & C., Traghetti delle Isole e Ustica Lines).
Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è stato fissato al 15 marzo prossimo, così come previsto dall’accordo con Bruxelles.

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