Ddl trasparenza: relatore e assessore assenti - QdS

Ddl trasparenza: relatore e assessore assenti

Raffaella Pessina

Ddl trasparenza: relatore e assessore assenti

giovedì 10 Febbraio 2011

Si ripete la prassi di una seduta d’aula alla settimana e spesso anche a vuoto. Tempi stretti per il Bilancio e i sindacati criticano l’inattività

PALERMO – Niente di fatto all’Assemblea regionale siciliana. Ad apertura di seduta infatti non erano presenti né il relatore del disegno di legge sulla trasparenza amministrativa Riccardo Minardo, né l’assessore Caterina Chinnici che non hanno potuto partecipare per problemi di impegni e di salute. L’Aula è stata quindi rinviata a martedì prossimo.
Nonostante i partiti di opposizione a Palazzo dei Normanni chiedano la trattazione con priorità dei documenti finanziari per dare la possibilità alla Sicilia di lavorare attraverso una programmazione economica, a Sala D’Ercole gli ordini del giorno continuano ad essere dedicati a disegni di legge di tutt’altro argomento.
Dopo aver parlato di legge elettorale, dopo aver rinviato il disegno di legge sul commercio in commissione di merito per ulteriori approfondimenti, adesso è la volta del disegno di legge sulla trasparenza amministrativa.
Si tratta senz’altro di un documento di grande utilità e spessore e si presume che, se venisse approvato, apporterebbe notevoli miglioramenti alle regole della burocrazia regionale.
Però i tempi per la approvazione di bilancio e finanziaria 2011 stanno per diventare stretti, dato che ci troviamo alla metà del mese di febbraio e l’esercizio provvisorio scade alla fine di marzo. Si sa, con i tempi dell’Assemblea regionale, che prevede in media una sola riunione d’Aula alla settimana ormai da diverso tempo, e con il ponte previsto del 17 marzo, rimangono veramente pochi giorni per discutere un argomento così controverso. I sindacati chiedono a gran voce che riprenda l’attività legislativa con le giuste priorità.
“Dare precedenza ad una riforma elettorale vuol dire adottare un indirizzo borbonico da parte del Governo –  ha detto il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava – che ha criticato anche la priorità data al disegno di legge sulla trasparenza. “abbiamo bisogno di azioni amministrative concrete – ha continuato Bernava –  altrimenti rischiamo, con questo clima che c’è, di non far nulla. Bisogna individuare delle aree dove attrarre investimenti e creare una task force per il rilascio rapido delle autorizzazioni (area a burocrazia zero)”.
A margine dell’Aula inoltre il dibattito politico di questi giorni si è concentrato sul disegno di legge che riguarda il riconoscimento delle coppie di fatto. Il testo, composto da un solo articolo, è stato già assegnato alla commissione Affari istituzionali, è stato firmato anche dal capogruppo del Mpa, Francesco Musotto ed è stato condiviso anche da Alessandro Aricò di Fli. Nell’art. 1 del ddl si legge: “La Regione riconosce le formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali si promuovono la personalità umana e il libero svolgimento delle sue funzioni e attività e riconosce altresì ogni forma di convivenza, rifiutando qualsiasi discriminazione legata all’etnia, alla religione e all’orientamento sessuale”.
Purtroppo qualsiasi disegno di legge venga approvato, dovrà essere stralciato da quelle norme che prevedono capitoli di spesa, proprio perché la Sicilia si trova in regime di esercizio provvisorio, e sono consentite solo le spese per il pagamento degli stipendi. Secondo logica quindi legiferare solo come fatto fine a se stesso non porta alcun beneficio.
Continua intanto da parte delle opposizioni l’attacco nei confronti dell’assessore alla Salute Massimo Russo, che secondo voci di corridoio potrebbe essere il prossimo probabile candidato alla Presidenza della Regione. Il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianfranco Micciché, ha lanciato una petizione on line per le dimissioni dell’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo: “Nell’agosto 2009, dopo la riorganizzazione dei vertici delle strutture ospedaliere, disse che ‘gli obiettivi strategici da raggiungere’ con la riforma della sanità siciliana e la nomina dei nuovi manager sono ‘tutti finalizzati a migliorare e tutelare l’inalienabile diritto fondamentale di ogni cittadino, la salute’. Basta scorrere le pagine dei quotidiani dall’estate del 2009 a oggi per accorgersi che gli ‘obiettivi strategici’ posti da Massimo Russo sono stati completamente disattesi. I casi di malasanità non si contano più”.

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