Autotrasporto ad un bivio, riforme o crisi - QdS

Autotrasporto ad un bivio, riforme o crisi

Massimo Mobilia

Autotrasporto ad un bivio, riforme o crisi

venerdì 11 Febbraio 2011

Domani vertice tra Regione e Governo per una deroga sullo stop ogni 9 ore. Proclamato lo sciopero tra il 14 e il 19 febbraio. Le aziende lamentano i rincari, le basse committenze e l’abusivismo nel settore del noleggio

PALERMO – Penalizzati dal rincaro di assicurazioni, pedaggi autostradali, carburante e pneumatici, gli autotrasportatori siciliani hanno deciso di fermare i motori dal 14 al 19 febbraio. Le associazioni di categoria chiedono l’incremento delle tariffe di trasporto nei confronti della committenza, il rinnovo da parte del governo dei finanziamenti ferroviari e marittimi, la deroga sulle ore di guida per i trasporti tutto strada dalla Sicilia e il rispetto delle leggi che regolano i rapporti tra aziende di trasporto e committenza.
Un altro buon motivo per protestare è poi il dilagare dell’abusivismo nel settore, segnalato dalla Federazione nazionale autisti noleggiatori conducente. “Conosciamo le ragioni di questa protesta – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Pier Carmelo Russo – Abbiamo già sensibilizzato l’Ispettorato regionale del Lavoro per ampliare il numero dei controlli da effettuarsi nelle aziende iscritte all’Albo, anche con riguardo a quelle abitualmente operanti sul territorio e prive di iscrizione al registro, per smascherare gli abusivi”.
L’assessore ha inoltre annunciato di aver firmato una richiesta di supporto ai Prefetti di tutta l’Isola per ottenere una maggiore collaborazione da parte delle Forze dell’ordine e intensificare i controlli su strada, provvedendo alla tempestiva comunicazione nel caso in cui si debba procedere alla revoca di una licenza. Anche le scuole sono state chiamate in causa con un invito ad usare solo mezzi di aziende iscritte all’Albo regionale per fare le gite.
Ricordando che comunque vige una normativa europea che consente la più ampia circolazione di uomini e mezzi sul territorio dell’Unione e che la fase di controllo da parte degli organi competenti resta la principale arma per la difesa della legalità, l’assessore Russo ha anche dichiarato di aver chiesto al dipartimento regionale delle Infrastrutture “di riproporre, per la definitiva adozione, il decreto con l’aggiornamento delle condizioni di iscrizione all’Albo regionale dei noleggiatori con conducente, con particolare riferimento alle tematiche della tutela dei lavoratori”.
Ma nonostante l’abusivismo, il carovita e la crisi, gli autotrasportatori siciliani risultano penalizzati rispetto ai colleghi delle altre regioni anche per via della disciplina vigente che impone loro di fermarsi ogni nove ore. Un obbligo che, tenendo conto delle oggettive condizioni di perifericità e di insularità della nostra regione, danneggia pesantemente il settore produttivo, in particolare la filiera agro-alimentare, poiché l’imposizione di queste pause finisce inevitabilmente per mettere a rischio la qualità e l’integrità delle merci trasportate.
Un problema, questo, che l’assessore Pier Carmelo Russo, affronterà domattina a Palermo nell’incontro con il sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti, Bartolomeo Giachino, alla presenza di Confcomercio, Confindustria, Confetra, Confapi, Confagricoltura e Coldiretti.
La questione era stata sollevata dallo stesso Russo in una nota inviata lo scorso 3 febbraio al ministro Altero Matteoli in cui annotava come “non sia più differibile avviare, di concerto, tutte le iniziative politiche e normative che, anche in sede comunitaria, consentano al settore dell’autotrasporto di superare tali difficoltà”.
Il Governo nazionale risponde, quindi, all’invito siciliano. Adesso non resta che aspettare ancora qualche ora per sapere se da questo confronto usciranno decisioni in grado, quantomeno, di fermare l’annunciato blocco dei mezzi.
 

 
Il tema all’Ars. Interrogazione di Vinciullo sui disagi del settore
 
PALERMO – I motivi dello sciopero? “Negli ultimi mesi le aziende sono vittime passive del rincaro dei costi vivi d’esercizio e così diviene pressoché impossibile tenere in regola i bilanci”. A dirlo è la Federazione degli autotrasportatori siciliani secondo cui a rischio c’é la vita delle aziende del settore e il lavoro dei dipendenti. “Pur riconoscendo che il ministero dei Trasporti è vicino alla categoria promuovendo diverse iniziative e finanziamenti – aggiunge il sindacato – non esercita alcun controllo in merito all’applicazione delle leggi che regolano i rapporti tra aziende di trasporto e committenza nazionale che si mostra evasiva e disinteressata”.
Vicino alle ragioni degli autotrasportatori anche il deputato regionale del Pdl, Vincenzo Vinciullo, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente Lombardo e all’assessore Pier Carmelo Russo, seguita da un ordine del giorno approvato in Aula. “È da qualche anno già che le organizzazioni del settore lamentano disagi e già l’anno scorso si erano rivolti alla Regione, ma ancora il governo non ha fatto nulla, tradendo la loro fiducia e le loro speranze. Gli autotrasportatori – spiega – lamentano i rincari previsti dal nuovo Codice della strada che si aggiungono agli altri oneri. Ritengo utile che la Regione convochi con urgenza un tavolo tecnico con le associazioni di autotrasporto”.

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