ROMA – Parte ufficialmente il programma per la riqualificazione e la reindustrializzazione del polo industriale di Termini Imerese. Ieri è stata sottoscritto l’intesa, firmata dal ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, la Regione siciliana, la Provincia di Palermo, il sindaco di Termini Imerese, il Consorzio Asi di Palermo e i rappresentanti di Fiat Group e di Invitalia. L’attuazione dell’accordo è prevista entro 36 mesi, ovvero 3 anni. L’investimento complessivo è di un miliardo di euro per un totale di posti di lavoro a regime pari a 3.300.
“Ora comincia un periodo forse più complesso e difficile, ma il quadro di riferimento mi sembra sicuro, le promesse sono state mantenute”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani a margine dell’accordo che ha come obiettivo il rilancio del polo industriale di Termini Imerese dove, la Fiat cesserà la produzione a fine anno. Per Romani si tratta di un’intesa “a dir poco straordinaria, fatta in tempi anche ravvicinati”.
Entusiasta anche Domenico Arcuri, amministratore delegato dell’advisor Invitalia: “I piani prevedono di risolvere il problema occupazionale esistente fin dal primo anno di investimento, ovvero nel 2012. E penso che l’occupazione totale, di 3.300 posti si raggiunga in 36 mesi”.
Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha convocato già oggi a mezzogiorno, a palazzo d’Orleans, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per discutere l’accordo di programma.
“L’accordo di programma per il polo industriale di Termini Imerese è un primo passo, positivo anche se tardivo. Una scelta definitiva che da’ certezza finanziaria per la reindustrializzazione dell’area”, sostiene Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia. Per Bernava, “è finalmente arrivata la risposta alla richiesta avanzata fin dal primo istante dalla Cisl, di riconversione del polo termitano. Ora ci sono tutte le condizioni perché la più significativa operazione di reindustrializzazione che sia mai stata messa in atto nel Mezzogiorno, si traduca in un successo”. “Ma l’accordo – sottolinea il segretario – da solo non basta perchè la ricaduta in termini di sviluppo e occupazione, non è un automatica”. Pertanto, la Cisl fa appello ai governi nazionale e regionale affinché’ “sia subito istituito un tavolo permanente presso il ministero dello Sviluppo economico, con il compito di coordinare e monitorare la fase di realizzazione degli investimenti”.
La Regione ha già stanziato da tempo 350 milioni (cui si aggiungono 100 milioni dello Stato), soldi che serviranno a riqualificare l’area per ospitare le industrie (dell’auto di lusso ed elettrica, della Grande distribuzione organizzata, del fotovoltaico, dell’energia, delle protesi mediche e della fiction televisiva) che hanno manifestato l’interesse ad impiantare le proprie produzioni nell’area che il 31 dicembre Fiat lascerà dopo 41 anni di presenza nell’Isola.
Ad ogni siciliano (neonati compresi), pertanto, la riqualificazione dell’area costerà 70 euro. Sperando che siano soldi ben spesi.