Ars: slitta all’8 marzo esame riforma elettorale - QdS

Ars: slitta all’8 marzo esame riforma elettorale

Raffaella Pessina

Ars: slitta all’8 marzo esame riforma elettorale

sabato 05 Marzo 2011

Quasi certo il prolungamento ad aprile dell’esercizio provvisorio. Lombardo fa pressioni a Roma per il rispetto della L. 42/09

PALERMO – Riprenderanno martedì prossimo di mattina i lavori d’Aula a Palazzo dei Normanni per esitare la legge elettorale all’interno della finestra legislativa prima della ripresa della sessione di bilancio. Intanto ci sarà tempo fino a martedì prossimo alle 13 per presentare gli emendamenti al disegno di legge e si sa già che sono tantissimi sull’ordine di 3000. Bisognerà vedere se il presidente dell’Ars deciderà di abbattere la sua scure come già fatto in precedenza e dichiarare inammissibili l’80% degli emendamenti che verranno presentati dall’opposizione. Si tratta comunque di una situazione anomala quella della riforma della legge elettorale perchè si tratta di un documento voluto fortemente dal Pd ma osteggiato da una parte degli stessi democratici, come da Pdl, Fds e Pid . Nella scorsa seduta, quando si è incardinato il ddl, si sono verificati diversi momenti di tensione.
Il capogruppo di Fds, Titti Bufardeci, che ha sollevato la questione pregiudiziale, peraltro respinta dalla maggioranza. “Di tutto c’è bisogno – ha spiegato –  meno che della legge elettorale. E se anche ce ne fosse bisogno, non si potrebbe affrontare un tema tanto delicato con un ddl schizofrenico come quello presentato. Si vuole, per esempio, affrontare il tema della rappresentanza delle donne ma viene fatto in modo incoerente. Se da un lato si inserisce l’obbligo di inserire in lista candidati donna, dall’altro non c’è un obbligo nelle preferenze. Così sulla stessa linea tutti gli interventi di opposizione, tutti di 30 minuti ciascuno, con l’intento di rallentare i lavori per non arrivare all’approvazione. Antonello Cracolici, capogruppo del Pd, ha dichiarato che “Con la riforma della legge elettorale si vuole rimettere al centro l’elezione diretta e libera dei sindaci, che in questi anni troppe volte è stata trasformata in un’elezione ‘indiretta’. Fino ad ora – aggiunge – nella minoranza hanno avuto la meglio i ‘falchi sfascisti’, che continuano a dire che vogliono fare la legge sulla semplificazione e poi presentano 800 emendamenti. “Noi per primi – conclude Cracolici – sappiamo che la legge elettorale ha bisogno di essere il più possibile condivisa: proprio per questo ci auguriamo che si torni a un clima di normalità e si avvii una discussione serena sul merito del provvedimento”. Quello che ormai è certo comunque è il ricorso all’esercizio provvisorio anche per il mese di aprile, una situazione già verificatasi lo scorso anno. La notizia non riveste carattere di ufficialità, ma la discussione sulla riforma elettorale non terminerà tanto in fretta e già martedì prossimo è l’8 marzo.
Intanto in Commissione Bilancio e Finanze, sono stati ascoltati i  rappresentanti delle associazioni dei siciliani nel mondo, e nel corso dell’audizione sono emerse diverse criticità che riguardano, sostanzialmente, la contrazione delle risorse  destinate alle associazioni . La commissione si è impegnata  a garantire le risorse per il 2010, sulla base di criteri determinati, valorizzando le associazioni storiche, poiché più radicate nelle comunità di siciliani all’estero.
Dal canto suo il Governatore della Sicilia non interviene sulle questioni dell’Ars e lascia lavorare i suoi alleati. Piuttosto interviene sul federalismo fiscale dichiarando: “Alcuni punti della legge 42, sono già stati ritenuti incostituzionali nei confronti della specialita’ statutaria della Sicilia, per cui si rende necessario che gli aspetti organizzativi del federalismo rispettino le autonomie delle regioni”.

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