I turisti danno buca alla Sicilia che va in buca - QdS

I turisti danno buca alla Sicilia che va in buca

Dario Raffaele

I turisti danno buca alla Sicilia che va in buca

venerdì 18 Marzo 2011

Ha preso il via ieri il Sicilian open di golf ma l’Isola ha ancora molto da lavorare se vuole attrarre visitatori col turismo sportivo. Solo 5 campi da golf da noi contro i 30 della Comunità valenciana che ci stacca di 80 mln di pernottamenti

PALERMO  – La Sicilia al centro dell’attenzione degli appassionati di golf di tutto il mondo ma ancora distante anni luce da realtà consolidate nel settore del turismo sportivo come la Comunità Valenciana, in Spagna.
Ha preso il via ieri, al Donnafugata Resort di Ragusa, il Sicilian Open, torneo dell’European Tour che si concluderà domenica 20 marzo sul campo “Parkland” disegnato dal grande campione sudafricano Gary Player.
Tra i protagonisti dell’Open, vi sono lo scozzese Colin Montgomerie, 31 titoli nel circuito e capitano della compagine europea vittoriosa lo scorso anno nella Ryder Cup, il neozelandese Michael Campbell e lo scozzese Paul Lawrie, entrambi major champion, l’indiano Jeev Milkha Singh, l’inglese Nick Dougherty e oltre 60 vincitori di tornei nel circuito. Tra costoro Costantino Rocca, cinque successi in carriera e tre Ryder Cup disputate, al momento il miglior professionista italiano di sempre.
“La Regione, con i campi che sono nati e che stanno nascendo, – ha detto il campione italiano – si avvia a divenire un polo golfistico di peso. Si può giocare tutto l’anno, grazie al clima favorevole, e pertanto occorre fare opera di promozione per richiamare i turisti golfisti che trovano nell’Isola l’habitat ideale”. Il montepremi del torneo è di 1.000.000 di euro dei quali 166.660 spetteranno al vincitore.
“L’investimento della Regione siciliana destinato al golf – ha affermato Antonio Belcuore, coordinatore progetto “Sicilian Open di Golf 2010-2012” – ha l’obiettivo di fare crescere l’Isola come destinazione turistico-golfistica. è un’opportunità economica che non possiamo lasciarci sfuggire in un settore del mercato che sta avendo un rilevante sviluppo”.
Un’importante vetrina dunque per la Sicilia, che quest’anno punterà molto sul turismo sportivo, com’è stato ribadito di recente dall’assessore regionale al Turismo Daniele Tranchida all’Itb di Berlino.
Sono 5 attualmente i campi da golf nell’Isola: il Picciolo (Castiglione di Sicilia, Catania), Le Madonie Golf (Collesano, Palermo), il Verdura golf resort di Sciacca (Agrigento), il Donnafugata resort (Ragusa) e il Golf club Pantelleria. In costruzione il Kampisky golf resort di Mazara del Vallo (che sarà pronto tra circa due anni); sono allo studio poi, la realizzazione di altri due circoli del golf a Taormina (Me) e Carlentini (Sr).
Il golf e il turismo sono un binomio vincente dello sviluppo sociale del territorio. Non a caso è diventato un’attività primaria per rilanciare il terziario creando posti di lavoro e della ristorazione. è stato calcolato da studi internazionali che un campo da golf produce una ricaduta nell’indotto pari a circa 150 euro al giorno per ogni turista golfista e accompagnatore.
Se ne sono accorti da molto tempo a Valencia e dintorni, in Spagna. Il golf è una delle maggiori attrattive turistiche della Regione Valenciana, con trenta campi distribuiti tra le provincie di Valencia, Alicante e Castellón. Location di lusso in riva al mare o in montagna, dove rilassarsi e godere di un’eccellente varietà di servizi, confortati da un clima piacevole tutto l’anno.
Il numero totale dei campi da golf è salito a 30 con le tre nuove aperture: Las Colinas Golf Country Club e Font del Llop Golf Resort nella provincia di Alicante (entrambi inaugurati nel giugno scorso) e La Galiana nella provincia di Valencia.
Ma cosa ha di più la Comunità Valenciana rispetto alla Sicilia? In realtà si tratta di due regioni molto simili in quanto a superficie (25.808 kmq per la Sicilia, 23.255 kmq per la regione spagnola) ed abitanti (5 milioni per entrambe). La differenza sta solo nella mentalità imprenditoriale spiccatamente lungimirante degli spagnoli e nella fluidità della burocrazia, che in terra iberica permette di realizzare importanti progetti in tempi rapidi e senza scambiare le autorizzazioni necessarie con i favori. Il risultato si ha in termini di presenze turistiche e pernottamenti che, nel 2009, sono stati oltre 90 milioni nella Comunità valenciana contro i quasi 11 milioni in Sicilia… Un gap che, senza idee e senza organizzazione, la Sicilia e la Regione non riusciranno minimamente a colmare.

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