Ars: per l’insegnamento della Storia della Sicilia - QdS

Ars: per l’insegnamento della Storia della Sicilia

Raffaella Pessina

Ars: per l’insegnamento della Storia della Sicilia

giovedì 24 Marzo 2011

La legge sulla trasparenza varata martedi contiene importanti novità. Esitato un apposito Ddl dalla commissione Cultura

PALERMO – La Commissione Cultura dell’Ars, presieduta da Totò Lentini, ha esitato ieri il disegno di legge sulla “valorizzazione della storia, della lingua e della letteratura siciliana nelle scuole”. Il testo, che ha messo insieme quattro Ddl, due dell’Mpa e due del Pdl, riconosce il valore culturale della conoscenza della lingua, della letteratura e della storia della Sicilia promuovendone l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. La proposta va nel senso di dare finalmente piena attuazione alle previsioni del titolo V della Costituzione e dello Statuto di Autonomia in materia di istruzione e cultura. Per l’attuazione dell’iniziativa si farà ricorso alle centinaia di docenti della scuola pubblica in esubero e/o precari da molti anni, che troveranno in tal modo nuove opportunità occupazionali dopo i drastici tagli realizzati dal governo nazionale.
Il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo scriverà al presidente del Consiglio Berlusconi e al Presidente della Repubblica Napolitano chiedendo un Consiglio dei Ministri straordinario per affrontare l’emergenza immigrazione a Lampedusa e la difficile situazione che vive la zona di Trapani. La decisione è stata comunicata nel corso di una conferenza stampa ieri convocata a Palazzo d’Orleans. Lombardo è poi partito per Lampedusa insieme con l’assessore al Territorio Sparma, per essere fisicamente accanto ai cittadini delle Pelagie. “Saremo lì – ha dichiarato Lombardo – finché il problema non si risolve”.
A Roma intanto un altro siciliano si siede su una poltrona di ministro: si tratta del coordinatore nazionale del Pid Saverio Romano, che va a ricoprire la carica di Ministro delle politiche agricole.

La legge sulla trasparenza
La Sicilia intanto ha  finalmente la legge sulla trasparenza della pubblica amministrazione, il cui iter è stato veramente travagliato. L’ultimo testo, che prevedeva solo 23 articoli dai 42 iniziali, è stato approvato martedì sera sotto forma di maxi emendamento. I capisaldi del disegno di legge sono tre: semplificazione degli iter burocratici, trasparenza e regolamentazione degli sportelli unici.

Termini del procedimento
L’articolo 2 del ddl prevede, ad esempio, che le pubbliche amministrazioni concludano un procedimento amministrativo “entro il termine di trenta giorni a decorrere dall’inizio di ufficio del procedimento o dal ricevimento della domanda se il procedimento e’ ad iniziativa di parte”. Sono previste alcune deroghe (con decreto dell’assessore regionale competente), ma l’iter non puo’ comunque superare i 150 giorni. Nell’ipotesi di mancata conclusione del procedimento entro il termine previsto – prevede il ddl – devono essere motivate le ragioni del ritardo. Introdotto il principio di risarcimento del danno causato dal ritardo o dall’omissione nell’adozione del provvedimento.

Piano per l’innovazione
Prevista la digitalizzazione della pubblica amministrazione con la predisposizione di un Piano per l’innovazione tecnologica che dovrà sancire tempi e fasi del processo.  Introdotta la normativa nazionale in materia di “segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)”, quale strumento di semplificazione sostitutivo di ogni atto di autorizzazione. In questo modo l’attività oggetto della segnalazione potrà avere inizio già nella stessa data della presentazione dell’istanza.

Sportello unico per le attività produttive
Ridefinita la disciplina dello Sportello unico per le attività produttive (Suap), in un’ottica di semplificazione delle procedure e concentramento di competenze a vantaggio dell’attività d’impresa, allineandosi così alla normativa nazionale, introdotta dal decreto 160 del 2010 del presidente della Repubblica. Il Suap diventa “unico soggetto pubblico di riferimento territoriale e unico responsabile per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività produttive di natura imprenditoriale, commerciale o artigianale”. Spetterà all’assessore alle Attività produttive (previa concertazione con le associazioni rappresentative delle imprese, dei professionisti e degli enti locali) adottare il decreto con il quale individuare le modalità telematiche di comunicazione e trasferimento dei dati tra il Suap e i soggetti coinvolti nel procedimento. Prevista la costituzione di un comitato tecnico regionale per il monitoraggio della riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese. Infine adeguamento alle norme relative alla cosiddetta riforma Brunetta.

Anche la Regione siciliana avrà un nuovo sistema di valutazione delle strutture e della performance dei dipendenti con l’istituzione di criteri oggettivi e selettivi di premialità, la pubblicità nei siti istituzionali dell’amministrazione del bilancio, della spesa per il personale, dei curricula dei soggetti esterni con incarichi di consulenza, il portale regionale telematico unico “al fine di assicurare la tempestiva e immediata conoscibilità degli atti amministrativi regionali nonché la trasparenza delle procedure. L’articolo 12 prevede l’adozione di un manuale per il corretto e uniforme utilizzo dello stemma della Regione.
Grande attenzione e’ riservata, infine, al riordino normativo e alla semplificazione dei procedimenti amministrativi. Prevista inoltre la soppressione delle Commissioni edilizie comunali.

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