Tirrenia resta ancorata a Napoli - QdS

Tirrenia resta ancorata a Napoli

Rosario Battiato

Tirrenia resta ancorata a Napoli

sabato 02 Aprile 2011

La cordata Aponte-Onorato sta per concludere l’acquisto della società di navigazione in liquidazione. Operazione verso la conclusione, con un ribasso d’asta di 100 mln sui 380 previsti

ROMA – Ormai è una questione di ore. A meno di sorprese dell’ultim’ora, la Tirrenia sta per passare di mano, dallo Stato ad una cordata di imprenditori napoletani costituita da Gianluigi Aponte, con il gruppo Snav (Società navigazione alta velocità) e Msc (Mediterranean Shipping Company, 51% di Grandi navi veloci), e da Vincenzo Onorato, con la sua Moby.
La società marittima, ora in liquidazione, verrebbe acquistata per una cifra che si aggira sui 260-280 milioni di euro.
La cordata presenterà l’offerta definitiva per l’acquisto di Tirrenia nel corso della prossima settimana. L’offerta della cordata è composta per il 25% da equity messo a disposizione dai tre armatori e per il 75% circa da finanziamenti bancari. Le ultime verifiche stanno riguardando i conti economici delle singole tratte gestite da Tirrenia e il bilancio 2010 della società.
I pretendenti stanno terminando le due diligence in vista della presentazione dell’offerta migliorativa che, una volta ricevuta dal Commissario straordinario Giancarlo D’Andrea, verrà sottoposta all’esame del Ministero per lo sviluppo economico. Si é appreso, inoltre, nonostante gli obblighi imposti dalla procedura di privatizzazione, che ci sarebbe stato un ribasso sulla base d’asta di 100 milioni in due tempi, prima 80 poi altri 20. Secondo alcune voci, la cordata Aponte-Onorato avrebbe già pronto anche il piano industriale: nessun rilancio della compagnia, quindi scarsi investimenti, almeno sino alla fine di aprile. I nuovi proprietari punterebbero a prendersi un mese di tempo per valutare i passi successivi all’acquisizione, accaparrandosi da subito tutte le navi e le rotte della Tirrenia. L’iter dovrebbe concludersi entro la metà del mese.
Giovedì scorso, il commissario straordinario, Giancarlo D’Andrea, ha precisato che “la procedura di dismissione” di Tirrenia “procede utilmente secondo le cadenze predeterminate”. Ciò a seguito di alcune notizie di stampa sulla privatizzazione. “Le stesse – ha detto D’Andrea – sono destituite di ogni fondamento, onde evitare grave turbativa d’asta”. “Sarà cura del Commissario – prosegue la nota – informare tempestivamente gli organi di stampa circa l’esito della procedura”.
“Prendiamo atto delle dichiarazioni del commissario straordinario, Giancarlo D’Andrea sull’esito delle gare per la vendita dei due compendi aziendali di Tirrenia e Siremar, secondo le quali l’iter di dismissione procederebbe utilmente con le cadenze prestabilite. Esprimiamo pertanto l’augurio che la cessione possa avvenire effettivamente nei tempi previsti e che sia rispettosa degli impegni assunti dal Governo nei confronti dei lavoratori”, è stato invece il commento del segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia. “Rimane tuttavia fortemente negativo – ha aggiunto in una nota – il nostro giudizio sul processo di privatizzazione della flotta pubblica e sullo stesso esito delle gare che hanno comunque registrato ‘la fuga’ di quasi tutti i concorrenti. Siamo ovviamente i primi a augurarci che il difficile e delicato lavoro che a questo punto dovrà affrontare il commissario per cedere ‘accettabilmente’ i due compendi messi a gara abbia successo – prosegue Caronia – e si possa così scongiurare l’altrimenti inevitabile tragedia del fallimento delle due compagnie”. Secondo il dirigente sindacale, “si evidenzia e amplifica ancora di più, con le dichiarazioni di D’Andrea, l’assordante e ingiustificato silenzio del Governo, e del ministro Matteoli in particolare, che alimenta i tanti dubbi e le forti preoccupazioni del lavoratori”.

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