Allarme contraffazione esteso anche al settore della cosmetica - QdS

Allarme contraffazione esteso anche al settore della cosmetica

Michele Giuliano

Allarme contraffazione esteso anche al settore della cosmetica

martedì 19 Aprile 2011

Le operazioni della GdF si susseguono: fenomeno difficile da arginare per la sua enorme diffusione. Sostanze nocive e metalli pesanti possono provocare infezioni e reazioni allergiche

PALERMO – Il settore della cosmesi diventa quello che più di ogni altro sta risentendo in questi ultimi tempi in Sicilia del fenomeno della contraffazione. Nell’arco di pochissimo tempo la Guardia di Finanza ha messo a segno tre grandi operazioni che fanno presupporre come si sia diffuso così capillarmente questa pratica illegale.
 
In particolare Palermo è la capitale del grande smercio di prodotti cosmetici contraffatti e da qui poi si ramifica la vendita al dettaglio in tutte le province siciliane. Solo per citare l’ultimo grande colpo messo a segno dalle fiamme gialle palermitane, nei giorni scorsi è stata posta in essere un’importante azione di contrasto nel settore della sicurezza dei prodotti.
Le indagini, partite su iniziativa dei colleghi del Gruppo di Savona, hanno permesso di scoprire che alcuni marchi noti nel settore dei cosmetici commercializzavano prodotti pericolosi per la salute. In particolare contenevano metalli pesanti potenzialmente molto dannosi quali il “cromo III e IV”, il “nichel” e il “cobalto”. I sospetti dei finanzieri sono stati purtroppo confermati dalle analisi chimiche condotte in laboratorio.
 
Sulla base, quindi, della segnalazione dei finanzieri di Savona, i militari del Gruppo Palermo hanno eseguito tre perquisizioni in altrettanti esercizi commerciali della circoscrizione, rinvenendo e sequestrando oltre 6.000 prodotti contenenti le sostanze dannose, tra cui ombretti, fondotinta, matite e smalto.
Ovviamente i finanzieri non si sono limitati a sequestrare la merce ma hanno rilevato anche i rapporti commerciali sottostanti per ricostruire l’iter di commercializzazione dei prodotti posti in vendita. I finanzieri precisano che i commercianti a cui sono stati sequestrati i prodotti dannosi erano probabilmente all’oscuro della reale pericolosità dei cosmetici acquistati. Poche settimane fa un’altra imponente operazione a Termini Imerese con il sequestro di 182 confezioni di cosmetici contraffatti, senza le relative informazioni in lingua italiana, obbligatorie secondo la legge, ed erano addirittura prive di codice a barre.
 
Le fiamme gialle in questi caso hanno notato una piccola vetrina con dei cosmetici delle migliori marche, messi in vendita a prezzi stracciati. Da qui è nato il dubbio delle forze dell’ordine che controllando hanno scoperto la truffa. “Le nostre imprese, tutte le imprese, che stanno sul mercato e ne rispettano le regole, subiscono una concorrenza, sia diretta che indiretta, sleale e deviante”, ha detto Luca Squeri, Presidente della Commissione Sicurezza e Legalità di Confcommercio Imprese per L’Italia. Loredana Gulino, Direttore Generale per la Lotta alla Contraffazione e Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, ha tenuto a precisare che il Ministero, attraverso la Direzione Generale per la lotta alla contraffazione-UIBM costituita nel 2008, ha promosso una strategia innovativa per sensibilizzare imprese e consumatori sul tema della valorizzazione dei diritti di proprietà industriale e del contrasto al dilagante fenomeno della contraffazione.
 
Adesso anche i negozi si
“dedicano” alla contraffazione
 
La frontiera della contraffazione illegale, dopo il boom di abiti di marca e giocattoli, passa per i cosmetici, che negli ultimi anni sono stati oggetto di “imitazioni” a prezzo ridotto, ma non senza possibili conseguenze per la salute. Una pratica di vendita illegale che adesso si è spinta sino ai negozi veri e propri e quindi non è più solo circoscritta come in passato agli ambulanti abusivi per lo più. Proprio recentemente ben 2.000 confezioni di cosmetici, tra cipria e fondotinta prodotte in Cina, sono state sequestrate dai Carabinieri del Nas in un negozio in via Milano a Palermo.
 
Nelle confezioni mancavano le indicazioni in italiano. I militari diffidano i consumatori dall’acquistare questi prodotti senza le necessarie garanzie. I cosmetici potrebbero contenere sostanze nocive e metalli pesanti in concentrazioni superiori rispetto a quelle consentite, il che potrebbe provocare infezioni e reazioni allergiche. Sono previste analisi per verificare la composizione dei prodotti. Sempre nel capoluogo, ma questa volta in un esercizio commerciale in via Torino, sono stati sequestrati 250 pistole giocattolo. Anche in questo caso non c’erano le indicazioni in italiano sulla composizione dei materiali.

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