Pubblicato sulla Gurs il decreto dell’assessorato alle Risorse agricole e alimentari con le modalità di partecipazione al bando. È previsto che il contributo massimo per ogni singolo progetto non superi i 600 mila euro
PALERMO – L’assessorato delle Risorse agricole e alimentari ha approvato il bando relativo alla misura 3.3 “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca”, per l’anno 2011.
Il provvedimento servirà a dare ulteriore impulso al comparto della pesca in Sicilia, settore strategico per l’economia isolana. Per la misura ci sono a disposizione 10 milioni di euro.
Il bando di attuazione, tramite decreto 191 del 24 marzo 2011 del dirigente generale del dipartimento regionale degli interventi per la pesca, si impegna a favorire il miglioramento dei servizi offerti nei porti di pesca, pubblici o privati, e conseguentemente una più attenta cura alla qualità del pesce sbarcato e alla sicurezza dei pescatori costieri.
Gli investimenti devono conseguentemente essere mirati al soddisfacimento di una più razionale gestione del sistema pesca in Sicilia. Proprio in un ottica di ampio respiro gli interventi devono presentare “un interesse comune – si legge nel supplemento ordinario della GURS n.17 del 15 aprile 2011, dove è stato pubblicato il decreto – ovvero contribuire all’interesse di un gruppo di beneficiari o della popolazione in generale, avere un ambito più vasto delle misure adottate da imprese private, avere l’obiettivo di migliorare i servizi offerti”.
Nel dettaglio il Fep può finanziare solo determinate tipologie di intervento: costruzione, ammodernamento e ampliamento delle banchine per migliorare la sicurezza delle operazioni di sbarco o carico, costruzione, ammodernamento e ampliamento delle sale per le aste e delle relative strutture ausiliarie, ristrutturazione/ammodernamento di porti e luoghi di sbarco, realizzazione/ammodernamento di impianti per il trattamento e magazzinaggio del prodotto sbarcato, per il deposito e trattamento degli scarti, realizzazione di impianti per la fornitura di carburante, ghiaccio, acqua e energia elettrica, acquisto di nuove attrezzature per la gestione informatizzata delle attività di pesca, acquisto di nuove attrezzature per la riparazione e la manutenzione dei pescherecci e per lo sbarco del pescato, costruzione o ammodernamento di piccoli ripari di pesca.
La domanda di ammissione del contributo, in allegato al bando presente sulla GURS, dovrà essere inviata presso la sede del dipartimento degli interventi per la pesca entro 60 giorni dalla pubblicazione. Agli interventi per la misura sono assegnati 10 milioni di euro che vanno però gestiti sulla base del contributo massimo per ogni singolo progetto che ammonta a 600mila euro, sebbene i singoli soggetti possano richiedere il finanziamento di più progetti d’investimento anche se “le istanze – si legge sul bando – che seguono la prima dovranno essere presentate solo a seguito dell’avvenuto accertamento tecnico amministrativo finale e formale richiesta di liquidazione a saldo, del progetto d’investimento precedente, già ammesso ai benefici”.
Tra i criteri di selezione cui saranno assegnati i punteggi per la definizione della graduatoria finale bisogna segnalare il numero dei soggetti coinvolti, la correlazione con altri interventi, le iniziative per migliorare la quantità e qualità delle strutture e dei servizi a terra con un impatto diretto sui costi di gestione dell’attività di pesca e un miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro.
I progetti dovranno essere completati entro 18 mesi dalla data di inizio lavori pena la decadenza del contributo e la restituzione delle anticipazioni.