PALERMO – Dopo la prova di forza la Regione cede o forse comunque avrebbe compiuto il passo. Sta di fatto che il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro, Alessandra Russo, ha firmato il decreto con il quale viene istituito il profilo professionale di “Ispettore del Lavoro” nell’ambito del Dipartimento Lavoro dell’assessorato.
“Si tratta – ha detto la Russo – di un passaggio obbligato considerato che, in materia di vigilanza, il Dipartimento Lavoro si deve avvalere di figure professionali specifiche. Queste figure professionali, in forza presso i servizi Ispettorati del Lavoro della Regione siciliana, che già svolgono funzioni di vigilanza, o di nuovi soggetti in servizio presso gli uffici del lavoro, saranno istruiti da percorsi formativi ad hoc”.
Rientra quindi a tempo record la protesta che era stata attuata da qualche giorno dagli stessi ispettori un po’ in tutta la Sicilia. è soprattutto sul versante orientale dell’Isola che si sono contate le prese di posizione più nette: gli ispettori dipendenti della Regione di Siracusa, Caltanissetta, Catania e Messina erano entrati ufficialmente in stato di agitazione. Anzi, di vera e propria protesta si può parlare: tutti avevano consegnato le loro tessere di riconoscimento di ispettore del lavoro: in poche parole si erano detti non più disponibili ad eseguire le mansioni ispettive, ma si erano attenuti alle mansioni amministrative d’ufficio previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti della Regione Siciliana con la qualifica di funzionari direttivi.
Una vertenza che si trascinava oramai da anni e che si era inasprita in questi ultimi tempi. Motivo del contendere per l’appunto il mancato riconoscimento del profilo professionale di ispettori del lavoro che dà diritto a diversi riconoscimenti dal punto di vista contrattuale per un profilo professionale così delicato ed allo stesso tempo colmo di rischi.
L’amministrazione regionale, fin dagli anni ottanta che ha sancito il passaggio degli ispettorati del lavoro dallo Stato alla Regione, più volte interpellata sulla loro posizione giuridica, non aveva concretamente preso posizione sino appunto a ieri, giorno in cui è stato sancito il riconoscimento del profilo professionale.
Da sempre gli ispettori rivendicavano il fatto che tale mancato riconoscimento li costringeva ad operare senza alcun riconoscimento giuridico, con la conseguente mancanza di tutela giuridico-legale e di risorse economiche che avrebbero consentito l’esecuzione dei compiti d’istituto affidati. In pratica i “guardiani dei cantieri” hanno fortemente rimarcato il fatto che il loro status non rispondeva appieno a tutte le esigenze della categoria professionale. Tanto è vero che era stata chiesta pari dignità fra i lavoratori, con riferimento ai colleghi dell’Urega e dell’ispettorato forestale, anch’essi dipendenti regionali per con un adeguato riconoscimento economico e giuridico. Evidentemente la protesta di questi giorni ha avuto i suoi effetti negli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro.
L’approfondimento. Il profilo di ispettore rischi non ripagati… sino ad oggi
Senza uno straccio di incentivo, con uno stipendio pari a quello di un dipendente qualsiasi dell’amministrazione che comodamente sta seduto dietro una scrivania e non brilla certo per efficienza. Guardando da vicino un ispettore del lavoro in Sicilia si capisce ben presto perché sino ad oggi in pochi si sono fatti avanti per ricoprire questo incarico. Sbattuti in strada, spesso alle prese con delicate operazioni di controllo (e non è detto che quando si tratta di cantieri non in regola non ci sia la presenza della mafia), oberati di lavoro e senza nemmeno i più elementari incentivi. Anzi, nel tempo a queste figure professionali è stata levata persino la già misera indennità di missione. Questa sembra essere la descrizioni della giornata tipo di un lavoratore del terzo mondo ed invece ci troviamo alla Regione Siciliana, e più precisamente nei vari ispettorati provinciali del lavoro che dipendono dal dipartimento del Lavoro. Ultimamente comunque qualcosa si stava già muovendo anche se timidamente. Infatti, nell’agosto scorso finalmente era stato riconosciuto dalla Regione il profilo professionale dell’ispettore del lavoro. Il Dipartimento del Lavoro aveva portato avanti questa concertazione salvo poi subire dei bruschi stop.