Ars: Bilancio 2011 porta il peso del passato - QdS

Ars: Bilancio 2011 porta il peso del passato

Raffaella Pessina

Ars: Bilancio 2011 porta il peso del passato

giovedì 28 Aprile 2011

Cinquemila emendamenti ai documenti finanziari, ridotti ieri a 700. Assessore all’Economia: “Dalle accise 9 mld già dal 2012”

PALERMO – Prosegue  senza sosta all’Assemblea regionale siciliana la seduta d’Aula iniziata ieri a mezzogiorno, nel corso della quale si sta procedendo alla discussione generale sul Bilancio regionale per poi passare alla discussione della Finanziaria.
Il presidente dell’Ars, dopo aver stralciato in vari punti il maxiemendamento presentato dal governo procederà alla valutazione in termini di ammissibilità degli emendamenti. Poiché l’esercizio provvisorio del bilancio scadrà il prossimo 30 aprile, la presidenza si è riservata la possibilità di agire anche su emendamenti dichiarati già ammissibili.
Il testo del maxiemendamento è stato stralciato di ben 23 articoli e così da 59 si è scesi a a 36, ma sicuramente non ci si fermerà a questo. Tra i provvedimenti stralciati, quello della eliminazione dell’Istituto della vite e del vino, la istituzione dei consigli di quartiere nei Comuni con popolazione superiore a 200.000 abitanti, la istituzione del Fondo di garanzia per le grandi imprese colpite da crisi economica internazionale.
Tra gli articoli eliminati, quelli riguardanti il rincaro dei canoni demaniali marittimi almeno per il primo anno di applicazione della legge come proposto da Fli. Cancellato l’aumento di un milione di euro per l’Istituto incremento ippico di Catania, il piano per l’accesso gratuito ad internet per tutti i siciliani, la soppressione dell’Istituto zootecnico e la costituzione dell’Archivio dell’autonomia siciliana. Stralciato l’articolo che prevede l’aumento delle tasse per conseguire la patente di guida mentre ha incassato un sì la norma che prevede rincari sulle bollette dell’acqua.
Il testo precedente, predisposto dall’assessore regionale all’economia Gaetano Armao era stato fortemente criticato dalle opposizioni al punto che avevano presentato complessivamente circa 5000 emendamenti, 3500 dei quali solo da parte di Cateno De Luca, del gruppo misto.
Il vicepresidente Santi Formica ieri si è espresso rigidamente rispetto alle scelte del Governo sulla manovra finanziaria. La critica maggiore mossa da Formica riguarda proprio la tempistica: “Non si può arrivare – ha detto – a quattro giorni dal termine ultimo per l’approvazione con un testo ancora da riscrivere”.
Poi il presidente dell’Ars, Cascio, ha incaricato ieri mattina di sfoltire gli emendamenti al punto di ridurli a circa 700. Intanto Giovanni Barbagallo del Pd ha chiesto al presidente Cascio il rinnovo delle commissioni legislative dell’Ars. “Le commissioni – ha detto –  vanno rinnovate senza ulteriori ritardi, non solo perchè due presidenti di commissione (Fagone e Minardo) sono stati arrestati, ma perché la rappresentanza dei gruppi parlamentari all’Ars è ampiamente mutata, sia con riferimento alla consistenza numerica, sia anche in relazione al numero dei gruppi stessi e alla loro equilibrata collocazione politica”. Barbagallo ricorda all’inizio della legislatura i gruppi erano cinque (Pdl, Pd, Mpa, Udc e Misto) mentre oggi sono nove (Pdl, Pdl, Mpa, Fli, Fds, Pid, Udc, Misto) con una redistribuzione dei deputati e dei rapporti di forza. 
Ai numerosi interventi in Aula sul bilancio di ieri ha risposto l’assessore Armao. “Il bilancio del 2011 – ha detto –  è il più complesso sulla storia dell’autonomia su di esso ricadono le questioni irrisolte degli anni precedenti. è una trasfusione negativa di oneri che riduce la disponibilità delle risorse finanziarie. Resta disponibile il 45% per nostro bilancio al netto delle spese per il personale e gli oneri finanziari con margini strettissimi”.
Armao ha ribadito che nel 2011 si definirà la trattativa sul federalismo fiscale e ha ribadito che la Sicilia sta trattando una retrocessione di una parte delle accise petrolifere con lo Stato per il sacrificio che fanno in termini ambientali le zone come quella di gela. La configurazione delle risorse nel 2012 sarà completamente diversa con 9 miliardi di nuove entrate proprio per le accise e che saranno spese correnti.

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