Chiusa la prima edizione della “Recruiting week”: sette grandi multinazionali cercano negli Atenei i migliori neolaureati. La crisi economica non ferma la necessità delle società di dotarsi di giovani di talento e di ottimo cv
PALERMO – Sette colossi internazionali in cerca di laureati siciliani cui offrire opportunità di inserimento. Dopo la prima edizione della “Recruiting week”, finita con l’assunzione di alcuni giovani palermitani in grande aziende, la facoltà di Ingegneria di Palermo ha riproposto l’incontro tra domanda e offerta di lavoro qualificato con le più grandi realtà dell’industria, dei servizi e delle telecomunicazioni: da Vodafone a Sasol, da Enel ad Avens, da Procter & Gamble a Segulia a Eni. Proprio in questi giorni ci sono stati una serie di incontri promossi fra i rappresentanti delle società e gli studenti degli ultimi anni di laurea, sia triennale che magistrale, di tutte le facoltà. “La Settimana – dice il preside di Ingegneria Fabrizio Micari – s’inserisce nel quadro di una strategia più complessiva, che mette lo studente al centro di tutte le attività”.
Per il delegato di facoltà per i rapporti con le aziende, Giuseppe Raso “la crisi economica non ferma la necessità delle società di dotarsi di giovani di talento e di ottimo curriculum”. A collaborare all’iniziativa, sponsorizzata dall’Aidic, associazione italiana di Ingegneria chimica, un gruppo di rappresentanti degli studenti in Consiglio di facoltà. Certamente sono segnali importanti che queste grandi aziende cerchino proprio in Sicilia. A cominciare dalla Sasol Italy SpA, un tassello della multinazionale Sasol Limited, operante nei settori dell’energia, del carbone, del petrolio e della chimica con realtà in 20 Paesi del mondo e circa 34.000 dipendenti. Lo stabilimento di Augusta, in provincia di Siracusa, è la principale realtà produttiva della Sasol Italy, dove sono concentrate alcune attività di ricerca e sviluppo. Cerca laureati in Ingegneria chimica, meccanica, elettrica, elettronica, informatica, gestionale, per l’Ambiente e il Territorio.
Vodafone cerca (offrendo contratti a tempo indeterminato) laureati in Ingegneria, Economia, Filosofia, Lettere, Giurisprudenza, Scienze statistiche e Matematiche, Arti, Storia o Comunicazione.
L’Enel ha guardato ai giovani che, senza specifiche esperienze lavorative, possono essere assunti con un contratto di inserimento della durata di 18 mesi. Per i giovani inseriti nelle aree tecniche-operative, contratto di apprendistato professionalizzante della durata di 38-40 mesi. Poi si è fatta avanti la Avens, azienda nata nel 2005 e operativa sul mercato della Ict, con sedi operative a Roma, Milano, Palermo, specializzata nello sviluppo di soluzioni per il mercato delle telecomunicazioni: il suo candidato ideale è un laureato o laureando in Ingegneria o in Informatica. Ed ancora Segula, uno dei leader europei nell’Engineering, alla ricerca di Ingegneri elettronici, informatici, telecomunicazioni, meccanici e aerospaziali. Infine stanno bazzicando in Sicilia la Procter & Gamble, multinazionale leader nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di beni di consumo, detergenti, cosmetici e fragranze, e l’Eni, un’impresa integrata nell’energia, impegnata a crescere nell’attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, nella petrolchimica e ingegneria e costruzioni.
La fuga dei cervelli è diventata quasi una emorragia
La fuga di”cervelli” dalla Sicilia verso il resto del mondo è diventata un’emorragia. Aumentano sempre di più i giovani laureati che partono alla ricerca di un lavoro nel resto del globo terrestre. Questa rilevante perdita di capitale umano è molto grave per il futuro sviluppo dell’Isola. La situazione è drammatica: giovani, in possesso di conoscenze all’avanguardia, buone lauree in tasca, rafforzate da master di specializzazioni di ultima generazione, con la valigia sempre pronta. Da otto anni a questa parte mentre il numero di chi ritorna nel meridione sostanzialmente non cambia, il numero dei cervelli “fuggitivi” subiscono un’impennata. I ragazzi quando escono dall’università hanno ormai come prospettiva la disoccupazione, i lavori sottopagati, l’emigrazione. “Gli Atenei come Palermo e Messina – ha recentemente affermato Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo – producono e promuovono capitale umano che arricchisce l’economia di altre Regioni della nostra Nazione e di altri paesi del mondo. Ciò significa che questi giovani sono competitivi. Ecco perché sarebbe drammatico se dovesse passare il messaggio che fare università al Sud coincide col non essere adeguati alla competizione alla modernizzazione e alla competitività”.