Referendum. Le storpiature ideologiche sui quesiti di domani.
Domani e lunedì gli italiani devono esprimersi su 4 quesiti referendari aventi per oggetto la gestione e gli investimenti idrici, l’energia nucleare e il legittimo impedimento.
La campagna è stata trasformata in un voto contro Berlusconi. Eppure, la gestione privata dell’acqua è stata voluta da un governo di sinistra e sul nucleare molti di coloro che spingono per il “Sì” la pensavano al contrario.
PALERMO – Domani scocca l’ora del referendum. I quattro quesiti referendari per tre temi – acqua, legittimo impedimento e nucleare – non possono essere liquidati con le ragioni precofenzionate dei predicatori di turno. Sull’acqua si gioca una battaglia che riguarda il futuro del servizio in Sicilia, e la vittoria del ‘no’ ai due quesiti potrebbe riconsegnare il sistema di gestione nelle mani del pubblico che ha visibilmente compromesso la salute delle infrastrutture isolane e potrebbe far saltare anche gli investimenti necessari.
Sul nucleare, invece, bisognerebbe ragionare fuori dall’emotività del momento, visto che altrove, come ad esempio in Francia e Svezia, l’energia dell’atomo è imprescindibile al bilancio energetico dei Paesi.
Sul legittimo impedimento, la vittoria dei “Sì” impedirebbe ai giudici di valutare di volta in volta l’opportunità dell’assenza, così come già avviene. (
continua)