Ddl esenzione Irap per imprese giovanili - QdS

Ddl esenzione Irap per imprese giovanili

Raffaella Pessina

Ddl esenzione Irap per imprese giovanili

mercoledì 22 Giugno 2011

Approvato all’unanimità dalla commissione Bilancio dell’Assemblea. Primo firmatario Pogliese (Pdl): “Stimolare i talenti a investire”

PALERMO – La commissione Bilancio dell’Ars ha approvato ieri all’unanimità il ddl, primo firmatario Salvo Pogliese (Pdl), che esenta per cinque anni dal pagamento dell’Irap le imprese giovanili e femminili costituite nel 2011 e con sede legale, amministrativa ed operativa nel territorio della Regione.
 
“Un altro tassello è stato messo – ha detto Pogliese – nel mosaico regionale delle iniziative volte a favorire le nuove forme imprenditoriali che vedono impegnati i nostri giovani. Le esenzioni fiscali previste da questa legge svolgeranno una funzione di stimolo, per i giovani e per le donne, ad investire sul proprio talento e sulle proprie attitudini, cercando di non mirare sempre al posto di lavoro fisso, meta sino ad oggi imprescindibile di tutti i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.
Intanto si è costituita una nuova commissione di indagine dopo quella su Sicilia e Servizi. Si tratta della commissione che dovrà fare luce sulla formazione  professionale, e sarà composta dai deputati Arena, Cimino, Digiacomo, Dina, Falcone, Fiorenza, Gentile, Giuffrida, Gucciardi, Panarello e Torregrossa. I parlamentari dovranno mettere i piedi su quello che il presidente Lombardo ha definito un “campo minato”. In particolare, l’indagine riguarderà la gestione degli enti, le assunzioni, gli sprechi. Sulla vicenda sono intervenuti Michele Cimino (Fds ) e Luigi Gentile (Fli) che hanno ribadito che la riforma dell’assessore Mario Centorrino ha mortificato un mondo che negli anni ha comunque creato delle opportunità. Gli enti in molti casi sono stati costretti a licenziare le cosiddette categorie protette. “Bisognerebbe armonizzare – hanno aggiunto –  le esigenze del mondo della Formazione con le politiche nazionali ed europee, e collegare, così, questo settore a quello del lavoro e della ricerca”.
Ieri si è aperta la settimana parlamentare a Palazzo dei Normanni con all’ordine del giorno la discussione del disegno di legge sulle “Norme in materia di riserve in favore degli enti locali” e la votazione finale del disegno di legge riguardante la riforma degli appalti. Sul fronte politico il governatore Lombardo si prepara all’assemblea del 25 e 26 giugno prossimi del movimento che ancora non ha un nome e che raccoglierà classi dirigenti e deputati anche di altri partiti, oltre a quelli dell’Mpa per creare “un forte presidio politico per il mezzogiorno e per la Sicilia”. Lombardo scrive sul suo blog che “Sono necessarie quelle persone pronte a sbracciarsi per fare affissione e che sappiano fare un comizio o organizzare una manifestazione su tematiche che riguardano i singoli comuni come la realizzazione di una strada rurale, una discarica, la raccolta differenziata, per capire cosa chiede il popolo siciliano che non ha mai avuto voce in capitolo anche se ha avuto ministri e deputati tutti scodinzolanti – dice Lombardo – felici e contenti nei partiti nazionali ad aspettare il premio per il silenzio o per l’obbedienza che ha significato la perdita di tante opportunità per la Sicilia”.
L’obiettivo insomma è quello di raccogliere tutti gli scontenti degli altri partiti e farli confluire in un unico grande partito, che si chiami Partito del Sud o Terzo polo. Intanto dentro al Pd si consumano gli scontri tra chi vuole l’alleanza con Lombardo e chi invece la considera una iattura. A parlare questa volta è Rita Borsellino, che ha dichiarato: “Il fallimento del governo tecnico è il fallimento del progetto di alleanza del Pd con Lombardo. Proporre adesso un governo politico con questa stessa architettura è un atto di irresponsabilità nei confronti della Sicilia e dei siciliani. Un atto che si risolverà in un nuovo fallimento”.

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