La denuncia della Federazione professioni infermieristiche (Migep) che ha chiesto un’audizione in VI commissione Ars. Enti, anche campani e toscani, che rilasciano attestati non riconosciuti nè dal Ministero nè dalla Regione
PALERMO – Oltre duemila euro pagati per un corso di formazione per Operatore socio-sanitario, affrontando anche spese di trasferta in altre regioni, quali Campania, Toscana ed Emilia. Tanto hanno pagato cittadini siciliani che aspiravano alla qualifica di operatori socio-sanitari, con la beffa che gli enti che hanno realizzato questi corsi non sono mai stati autorizzati a farlo dalla Regione siciliana. La denuncia ci è pervenuta dal Migep, Movimento infermieri generici e puericoltori, ovvero la federazione delle professioni infermieristiche e tecniche, e precisamente tramite il coordinatore Angelo Minghetti.
Recentemente, sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana del 10 giugno 2011 n. 25, è stato pubblicato un decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale Attività sanitarie, Lucia Borsellino, che pubblica l’elenco degli unici enti abilitati ad operare nel settore sanitario, inclusa la formazione. In questo elenco non c’è traccia dei due enti, denunciati dal Migep, che risultano aver rilasciato attestati non riconosciuti.
Addirittura pare che siano stati rilasciati certificati non riconosciuti dalla Regione a ben 4.000 soggetti. Per questo il 6 giugno scorso il Migep da Verbania ha inviato al presidente della VI commissione dell’Assemblea regionale siciliana una richiesta di audizione urgente per la costituzione di un osservatorio sulla formazione Oss (Operatori socio-sanitari), dove è scritto: “La Federazione Migep, considerato l’esponenziale aumento dei corsi di formazione/riqualificazione Oss avviati da numerosi istituti ed associazioni non autorizzati dalla Regione Sicilia e che i relativi attestati sono privi di valore giuridico, chiede che la questione sia oggetto di interrogazione parlamentare e che la scrivente Federazione possa partecipare all’audizione. Si chiede infine di valutare la possibilità di costituire un osservatorio che consenta di monitorare ed analizzare le problematiche riscontrate nella formazione Oss”.
Nella relazione allegata alla richiesta di audizione si spiega che con l’accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001 è stata individuata la figura e il relativo profilo professionale dell’Operatore socio sanitario, quale sintesi dei distinti profili professionali degli operatori dell’area sociale e di quella sanitaria. Nel 2010, con D.A. n. 1328, la Regione Sicilia ha deciso di riordinare in maniera organica ed univoca la disciplina inerente l’istituzione dei corsi di formazione professionale di operatore socio sanitario e le modalità di organizzazione degli stessi nell’ambito del territorio della Regione Siciliana. In attuazione dell’art. 6 del Decreto n. 1328, con Ddg n. 75 del 25.01.2011, la Regione ha istituito l’Albo unico regionale degli Enti pubblici e privati, accreditati a svolgere attività di formazione per il rilascio dell’attestato, valido su tutto il territorio nazionale, di Operatore socio sanitario. Sottolinea il Migep: “Sempre nel citato Decreto (Ddg 75) la Regione Sicilia ha formalmente espresso che “ nessun soggetto pubblico o privato è stato autorizzato da questa Regione…a svolgere attività di formazione per il personale esterno al servizio sanitario regionale ai fini del rilascio della qualifica di O.S.S., fatta eccezione per il C.I.A.P.I…” .
Ma cosa è successo dal 2006 al 2010? “Numerosi operatori della Sicilia – denuncia il Migep – hanno acquisito la qualifica di Oss presso istituti non operanti nella Regione Sicilia (in particolare in Emilia Romagna e Toscana) e senza la necessaria autorizzazione regionale. Altri operatori hanno acquisito detta qualifica frequentando corsi promossi da istituti di formazione/associazioni operanti in Sicilia senza alcuna autorizzazione della medesima regione Sicilia (cfr. D.D.G. n. 75 del 2011)”.
A ciò si aggiunge che recentemente la Regione Emilia Romagna, nonostante la Regione Sicilia abbia espressamente affermato di non aver autorizzato alcun ente di formazione ad effettuare corsi di O.s.s., abbia autorizzato ( cfr. Det. n. 2514 del 09/03/2011; n. 2589 del 10/03/2011; n. 3744 del 05/04/2011) istituti ed associazioni accreditati presso la Regione Emilia Romagna allo svolgimento di progetti formativi per il “Servizio di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze per Operatore Socio Sanitario.
Il Migep ammonisce tutti cittadini siciliani interessati, inoltre, che “le associazioni Asnoss – Arsonoss organizzano corsi di formazione per Oss con rilascio di attestati muniti di una inesistente attestazione ministeriale. I fatti sono attualmente al vaglio delle autorità competenti”.
Dalla Regione una ricognizione degli operatori e la costituzione di un elenco anagrafico
La Federazione Migep ha chiesto di chiarire nell’audizione all’Ars quanto segue:
1. il valore giuridico e la spendibilità dei titoli O.S.S. in ambito pubblico acquisiti presso istituti di formazione operanti in Sicilia in data antecedente al decreto n. 1328/2010 e al D.D.G. n. 75 del 2011;
2. il valore giuridico e la spendibilità in Sicilia dei titoli O.S.S. acquisiti presso altre Asl Regionali o istituti di formazione non operanti in Sicilia;
3. come s’intende ovviare alla problematica relativa all’aumento esponenziale di corsi di formazione/riqualificazione per O.S.S. promossi da Enti formativi/associazioni non autorizzati alla riqualifica di OSA in OSS;
4. con quali criteri di programmazione è determinato il fabbisogno di O.S.S. pur sapendo che molti operatori sono già stati formati antecedentemente al decreto n. 1328/2010 e al D.D.G n. 75/2011;
5. quanti O.S.S. sono stati formati in Sicilia dal 2006;
6. come si intende ovviare al fenomeno dell’aumento esponenziale di corsi di formazione promossi da enti non autorizzati dalla Regione Sicilia;
7. se le strutture sanitarie procedono agli atti di controllo, presso gli organi competenti, per verificare la validità degli attestati prima di procedere alla stipula dei contratti di lavoro;
8. se i certificati rilasciati dalla Regione Emilia Romagna, non costituendo degli attestati, siano spendibili nella Regione Sicilia, in mancanza della necessaria autorizzazione regionale;
9. se sia corretto continuare a formare in Sicilia O.S.A., nonostante detto profilo sia sostituito dall’O.S.S;
10. se la riorganizzazione in Sicilia della disciplina relativa alla formazione degli O.S.S. faccia salva la validità degli attestati conseguiti in data antecedente al 2010. Si chiede, infine, di effettuare una ricognizione degli operatori esistenti nella Regione Sicilia e di costituire un elenco anagrafico.