Corte dei Conti: in Sicilia troppa spesa corrente - QdS

Corte dei Conti: in Sicilia troppa spesa corrente

Stiben Mesa Paniagua

Corte dei Conti: in Sicilia troppa spesa corrente

venerdì 01 Luglio 2011

Si è tenuta l’udienza pubblica del giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana per l’anno 2010. Il numero dei dipendenti e dirigenti pubblici rimane elevato. La Sanità costa ai contribuenti un milione all’ora

PALERMO – La Regione siciliana ha ancora un numero altissimo di dipendenti e dirigenti regionali, la spesa dalla sanità rimane elevata ed è diminuita l’assegnazione degli appalti. Questo i quadro che viene fuori dal giudizio della Corte dei Conti.
Come ogni anno, infatti, è arrivato il fatidico 30 giugno e anche ieri, in forma solenne, alla presenza delle massime autorità si è tenuta l’udienza pubblica del giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio 2010.
L’udienza è stata presieduta dal presidente delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti in sede di controllo per la Regione siciliana, Rita Arrigoni, mentre la relazione introduttiva è stata letta dal Referendario della Corte dei Conti, Giuseppa Cernigliaro. Il titolare della Procura Generale d’Appello della Corte dei Conti per la Regione siciliana, Giovanni Coppola, ha pronunciato la requisitoria di rito. Ecco cosa è emerso.

Costi e numeri della Pubblica amministrazione
Nel corso del 2010 la Regione siciliana ha continuato ad avere un esagerato numero di dipendenti. Tra personale a tempo determinato ed indeterminato si arriva alla cifra di 20.717 persone impiegate. Ma non è tutto, anche i dirigenti della nostra “cara” Regione sono un po’ troppi. 1.963 a tempo indeterminato. E come se non bastasse ci sono anche quelli esterni, ben altri 70 dirigenti.
Un dato che, come ricordato più volte dal Qds, risulta essere scandaloso, se paragonato con quello della Lombardia. La Regione meneghina, che ha quasi il doppio degli abitanti, per il 2010 aveva solo 3.175 dipendenti e 223 dirigenti.
Imbarazzante è anche il pezzo di questa grande “macchina”. La spesa del personale regionale in servizio, escludendo i pensionati quindi, è stata di 1 miliardo e 28 milioni di euro. In Lombardia per la stessa voce nel 2010 si sono spesi 127 milioni di euro.
Anche nei Comuni capoluoghi dell’Isola il rapporto dirigenti/dipendenti a tempo indeterminato è molto diverso da quello della Regione ove vi è un dirigente ogni 5,7 dipendenti, mentre nei Comuni capoluogo il rapporto medio è di un dirigente ogni 69 dipendenti.

Costi e numeri della Sanità
La spesa della Sanità sicula rimane eccessiva, nel 2010 è continuata a costare ai contribuenti circa 1 milione di euro all’ora. Anche se diminuite, rispetto l’anno prima, rimane altissima quella per le strutture convenzionate. Esse costano, infatti, circa 1 miliardo e 96 milioni di euro, e sono precisamente 1.646. Solo per fare un raffronto, il Piemonte ne conta solo 144.
Molto negativo è il dato sulla mobilita sanitaria extraregionale, ossia la differenza tra quanto spende la Regione per i siciliani che vanno a curarsi fuori della Regione (mobilità passiva) e quanto incassa per ricoveri di non siciliani che si curano in Sicilia (mobilità attiva): per quella attiva si sono incassati  circa 51 milioni di Euro, mentre per quella passiva si sono spesi quasi 238 milioni di Euro, con un saldo negativo di 187 milioni di euro. Un dato leggermente migliorato grazie ai calabresi che si curano nell’Isola.
Alta anche la spesa farmaceutica, che torna a crescere dopo alcuni anni di calo. Si tratta di 1 miliardo e 52 milioni, cioè + 1,19 per cento rispetto al precedente anno.

Situazione Appalti pubblici
In Sicilia, per quanto riguarda gli appalti pubblici di importo superiore a 150 mila euro, le aggiudicazioni sono state solo 652 per l’anno 2010. Un brutto dato per l’economia, basta, infatti, confrontarlo con il dato 2007: 1.022.
Un altro problema riguarda la lentezza, effettivamente, degli appalti aggiudicati nel 2005 solo il 46 per cento risulta terminato e collaudato. C’è quindi più della metà, il 54%, che dopo sei anni è ancora in corso di completamento. Positivo, invece, il finanziamento di 1.738 cantieri di lavoro: una minima opportunità per i 28.000 disoccupati.
Il quadro presentato quest’anno dalla Corte dei Conti mostra qualche miglioramento qua e là, ma la fotografia della Sicilia resta ancora troppo pallida per poter creare entusiasmo tra gli isolani.

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