Porti turistici, servono barche e non alberghi - QdS

Porti turistici, servono barche e non alberghi

Raffaella Pessina

Porti turistici, servono barche e non alberghi

venerdì 01 Luglio 2011

Forum con Sebastiano Missineo, assessore regionale ai Beni culturali e Identità siciliana

Cosa, secondo lei, non funziona nell’assessorato che dirige, e, pensa di poter cambiare la situazione a breve termine?
“Io, prima di fare l’assessore ho svolto altre attività, sono giornalista e mi sono sempre occupato di comunicazione. E ho capito che il problema nostro alla Regione è l’incapacità di comunicare non tanto quanto di buono, ma quanto di bello c’è in Sicilia. Perché non è importante il dire, ma come lo dici. Per quanto riguarda i porti turistici, ad esempio, bisogna giustamente applicare la legge e controllare che avvengano una serie di condizioni tipo: che lo spazio antistante al porto venga fatto con le regole imposte dalla legge e con un certo tipo di materiale; seconda cosa: la legge prescrive che non si può costruire a 250 metri dal mare e nemmeno a 200 m. dai luoghi archeologici. In Sicilia abbiamo 15.000 case abusive che sono state costruite vicino al mare. A Siracusa, c’è addirittura un albergo sul mare; terzo: le leggi sui porti turistici prevedono che se un porto ha una capacità di 4/500 posti barca, esso può fare ospitalità e si prevede che almeno 2000 persone vi dormano. La legge dice anche che nel comprensorio turistico si possono realizzare servizi per la marineria e si possono realizzare delle foresterie per il personale addetto ed i marinai. Ma da qui a far diventare i servizi per la marineria alberghi a 5 stelle, il passaggio è abbastanza azzardato. è chiaro che qualcuno avrà rilasciato queste autorizzazioni, ma io mi chiedo: cosa ci fa un albergo a 5 stelle dove ci sono già 500 posti barca? Giusto per rispondere ad una sterile polemica con il senatore Centaro: io non sono contrario ai porti turistici, ma che siano in effetti porti in quanto tali. Non sono contrario allo sviluppo sostenibile del porto turistico, perché questo genera 2/3 posti di lavoro ogni posto barca. Immagino delle strutture che mi consentano un miglioramento di tutto l’ambiente circostante. Senza fare alberghi, ma negozi, e centri congressi e non altri posti letto. Ho insegnato per 12 anni Economia e Commercio, quindi so di cosa parlo. Se a Siracusa vi è un tasso di riempimento degli alberghi del 20-30%, non vedo il motivo di costruire nuovi alberghi. Il senatore Centaro risponde che il miglior modo per aumentare il turismo è costruire alberghi, principio contrario ad ogni logica economica. Quando l’offerta è maggiore della domanda, per cercare di riportare l’equilibrio bisogna aumentare la domanda, non l’offerta. Se vi sono delle autorizzazioni che sono palesemente sbagliate, bisogna intervenire o punendo chi le ha date, perché ha arrecato danno, o cercando in intervenire, mettendo tutta una serie di elementi che consentiranno a quel polo turistico di essere pieno di barche”. Faccio un altro esempio: nel caso dei villaggi turistici la gente li preferiva perché ovunque andava in giro per il mondo, si sentiva comunque a casa. Ma è anche vero che ovunque andasse, non capiva dov’era. Era la stessa cosa essere a Pollina come alle Maldive. I turisti entravano nel villaggio e non uscivano per tutto il periodo e non spendevano un euro fuori dal villaggio. Se io faccio la stessa cosa nei porti turistici e gli ospiti arrivano e trovano all’interno della struttura un centro commerciale, l’ospitalità, i ristoranti, non escono per visitare la città o il paese in cui si trovano. Noi, invece, dobbiamo cercare di realizzare un porto turistico che sia tale e che stimoli il visitatore a girare nel luogo dove si trova. E poi non intendo fare speculazione edilizia o fare gli interessi dei palazzinari”.
In particolare, sulla situazione dei musei in Sicilia cosa potrebbe essere migliorata?
“Per esempio, voglio ottimizzare l’organizzazione delle presenze dei turisti nei musei, cosa che mi consentirà di tenere più aperti i siti ed evitare di sentire i direttori dell’assessorato che dicono che chiudono perché non c’è personale. Noi abbiamo 4000 dipendenti tra centro e periferia e 1.200 nella Beni Culturali Spa”.
 

 
Abbiamo fin troppi musei, occorre raddoppiare il numero dei visitatori vendendo pacchetti turistici
 
Sicuramente in Sicilia vi sono molti siti con relativi musei . Il personale è sufficiente?
“La mia prima preoccupazione quando sono arrivato qui nove mesi fa è stata quella di cercare di capire cosa fare per raddoppiare i visitatori e non aumentare il numero dei musei. Di musei ne abbiamo già troppi. Ma raddoppiare il numero dei visitatori non significa aumentare l’orario di apertura dei musei. E quindi abbiamo fatto una serie di azioni per la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, come la privatizzazione dei servizi aggiuntivi, che rappresenta il modo per cominciare a fare qualcosa che da noi non è mai stato fatto. E cioè provare a vendere. Ad esempio, con delle convenzioni con le navi da crociera per stimolare il mercato ad andare a visitare i musei e i siti dei beni culturali. Per fare questo non possiamo aspettare che si facciano avanti gli altri. A Messina, su 500 mila crocieristi all’anno vi sono 28.000 presenze al museo regionale, il 6%. Qui non stiamo parlando di un problema di personale, ma si tratta di un problema di organizzazione.  Una anomalia che abbiamo  è che sui nostri siti operano i dipendenti dell’amministrazione dipartimento beni culturali , quelli  della beni culturali spa , e non è facile metterli d’accordo a livello organizzativo. I dipendenti della Beni Culturali Spa che sono in genere i catalogatori è gente che viene recuperata dal fallimento Spatafora e regionalizzata. Servirebbe una maggiore armonia e organizzare meglio le presenze. Gli ex Spatafora, per esempio, avevano un part time a 20 ore, che poi è stato portato a 24 ore , poi con l’ultimo bilancio siamo riusciti a trovare i soldi che servivano e li abbiamo portati a 28 ore settimanali”.
 

 
Il personale sia pronto a cambiare modo di lavorare
 
Se il personale non manca, che cosa non funziona attorno al bene culturale?
“Penso che la cosa migliore da fare, per ora, sia ottimizzare le nostre risorse, anche se non abbiamo tempo, perché i nostri minuti sono sempre contati, ma è una cosa che noi dovremmo fare sulle 4000 persone. Non abbiamo esigenze organizzative sui turni dei musei Noi abbiamo bisogno di una riconversione professionale. Il mestiere è cambiato e noi abbiamo un management troppo anziano. Non abbiamo comunque intenzione di mandare via nessuno, dobbiamo solamente impegnarci a fare una azione informativa ed operare un change management, per cambiare il modo di lavorare. In un mondo in cui abbiamo la necessità di intercettare gente che cambia modo di fare turismo, abbiamo le nuove tecnologie e la gente quando è in loco non compra più niente ma lo fa sei mesi prima, allora devo immaginare dei direttori di museo che mirano non solo alla conservazione del bene culturale, ma soprattutto alla fruizione dello stesso”.
Perché per fare questo non si usa la formazione professionale?
“Ho chiesto esattamente quali linee di formazione possiamo utilizzare per ottenere quest’obiettivo. Pensi che ho chiesto, proprio in maniera provocatoria a qualche direttore di museo il numero di visitatori all’anno e non me lo hanno saputo dire. Allora penso che sia venuto il momento di cominciare a pensare in modo più propositivo e di far comprendere prima di tutto al personale dirigente che i siti oltre ad essere ben conservati vanno anche fatti vedere al pubblico”.
 


Curriculum
 
Sebastiano Missineo, nato a Reggio Calabria 48 anni fa, cresciuto tra Palermo e Siracusa, laureato in Scienze Statistiche ed Economiche, è docente di  Marketing alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi dell’Aquila. Legato a Francesco Rutelli, Missineo è  anche imprenditore del marketing turistico e dei beni culturali. Nello scorso settembre ha accettato dal presidente della  Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, l’incarico Di assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Curiosa la vicenda della sua nomina: Missineo ha accettato rispondendo dall’estero con un sms mentre era in Cambogia per l’adozione di un bambino, Phalkun.

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