Un nuovo assessorato comporta il rodaggio - QdS

Un nuovo assessorato comporta il rodaggio

Raffaella Pessina

Un nuovo assessorato comporta il rodaggio

sabato 09 Luglio 2011

Forum con Giosuè Marino, ass. reg. Energia,  Serv. pub. utilità e Gianluca Galati dir. gen. dipart. regionale Energia

L’assessorato, come qualunque ente pubblico, è pur sempre una branca della Regione. Ma ha una sua autonoma organizzazione fatto da piano aziendale, funzionigramma, organigramma, spese necessarie per i servizi?
“L’assessorato nasce all’inizio del 2010 da una costola dell’assessorato Industria e allora si è in qualche modo definita la pianta organica che, devo immaginare, fosse il riflesso delle esigenze di questo tipo di amministrazione. Sul piano concreto, quando abbiamo preso consapevolezza dei meccanismi di funzionamento dell’amministrazione, ci siamo resi conto che ci sono delle carenze di organico, alcune lacune devono essere colmate e ci siamo mossi in questa direzione. Abbiamo una ipotesi di riorganizzazione. Come sia nato, viceversa, questo attuale assetto dell’assessorato , non so quali valutazioni siano state fatte. Quello che ho fatto è di cercare chi per propria esperienza professionale avesse il know how necessario per immaginare un organizzazione funzionale e, su una base già definita, imprimere tutti quei correttivi necessari perché questo assessorato non rimanga un libro dei sogni, ma un reparto effettivamente operativo”.
Fino ad oggi la legge sulla premialità per i dirigenti è stata disattesa perché il cosiddetto premio di produzione andrebbe dato a chi porta dei risultati. In realtà non è così. Lei come si comporta?
“Veramente questa è una cosa su cui mi sono ripromesso di ritornare e mi sto attrezzando per far arrivare alla Corte dei Conti le relative relazioni, per far sì che vi sia la massima trasparenza”.
Il suo assessorato ha competenza su Energia e servizi di pubblica utilità. Quali sono le linee strategiche che si è riproposto?
“Le linee strategiche sono focalizzate in questo momento su taluni aspetti cruciali per la problematicità che rivestono e tuttavia anche per l’interesse dell’economia siciliana. Si tratta di tre problemi: rifiuti, acqua ed energia. Rispetto a questi settori di competenza e cominciando dall’energia noi ci siamo trovati di fronte alla necessità di , partendo dalle considerazioni che facevano prima, e quindi da una valutazione della struttura quale noi abbiamo ereditato, mettere in campo tutti quegli aggiustamenti idonei a rifunzionalizzare i servizi , soprattutto quello delle autorizzazioni per gli impianti che utilizzano le energie alternative. è chiaro che si incontrano delle difficoltà perché la carenza di organico, abbiamo registrato un contenzioso cospicuo arretrato. Nasce anche dalle difficoltà che, nel passaggio da una amministrazione, l’assessorato alle Attività produttive, a quest’altro, ha determinato. Operazioni del genere non sono mai agevoli . Sta di fatto che, di fronte a questi problemi , noi abbiamo avuto la necessità di porre mano con una certa determinazione. Questa determinazione però si scontra con dei meccanismi relativi alla movimentazione del personale. È sicuramente complicato, pur con 21 mila dipendenti, riuscire a definire una consistenza organica adeguata alle esigenze funzionali e nello stesso tempo essere in grado di affrontare e superare quelle sofferenze che sono presenti. A questo abbiamo anche accompagnato un processo di turn over perché penso che nell’ambito di ciascuna amministrazione il ricambio sia assolutamente una regola da non trascurare. Anche se in questo contesto regionale, trasferire un dipendente da una stanza all’altra diventa un problema, perché poi ci sono delle norme che vanno rispettate, i passaggi attraverso i sindacati e tutta una serie di regole che appesantiscono i processo che sono comunque determinanti per garantire una amministrazione efficiente e trasparente. Che poi la trasparenza sia un altro aspetto che non deve essere trascurato, non perché io sia fissato con questo, ma perché anche i fatti di cronaca ne dimostrano tutta la valenza”.
 

 
Un calendario per le conferenze di servizio nel 2011. Soltanto nel fotovoltaico il ritardo è di quattro anni
 
Come pensate di risolvere il problema della giacenza arretrata delle pratiche?
“Abbiamo messo mano a queste pratiche che dovevamo fronteggiare e abbiamo ricominciato con un calendario che prevede tutte le conferenze di servizio da ora a fine anno. Ad oggi sono 1750 pratiche di arretrato fino ad oggi . Prevalentemente queste pratiche riguardano l’eolico e il fotovoltaico, quest’ultimo in espansione. Questo per  ragioni di mercato e premiali per questo tipo di attività e rispetto alle scelte che il Governo si è dato che sono orientate a favorire il fotovoltaico che sia quello non dei grandissimi impianti ma un fotovoltaico dal servizio dell’agricoltura, della piccola impresa , dei condomini. Stiamo portando avanti dei progetti per il fotovoltaico negli edifici pubblici, ci sono progetti europei che stiamo condividendo per la realizzazione di questo tipo di intervento , poi c’è anche un altro progetto che abbiamo di recente condiviso con l’Unione europea che è quello per le isole minori che ha lo stesso taglio".
In quanto tempo pensate di evadere finalmente questa massa di pratiche?
“Sul fotovoltaico abbiamo iniziato a valutare la seconda conferenza di servizio del 2008 e quindi solamente  abbiamo 4 anni di ritardo. Abbiamo istanze anche più vecchie e si calcola per quanto riguarda le seconde conferenze, speriamo entro l’anno di esaurirle. C’è da dire che siccome c’è un arretrato notevole, una pratica del 2007 con conferenza 2008 necessita, dopo quattro anni, di una serie di verifiche anche amministrative. Il passaggio in conferenza di servizi è ineludibile  perché è necessario per tutti i soggetti e perché l’attività di questo assessorato è una attività ricognitiva dei pareri che sono espressi dai vari rami dell’amministrazione. è chiaro che questa è una situazione in cui ci siamo trovati ad operare, e stiamo cercando di mettere mano ai ritardi per riportare le cose a posto”.
 


Rigassificatore di Priolo ci guida il buon senso
 
Parliamo di rigassificatori:  per poterli realizzare innanzitutto è necessario che vengano fatte tutte  quelle opere di bonifica di ristrutturazione e di messa in sicurezza. Quattro anni fa sotto il Governo Cuffaro questo progetto è fallito proprio perché mancante delle basilari norme di sicurezza.
“Sapete che noi siamo impegnati per gli approfondimenti necessari, ma posso dire anche che su Priolo siamo alle ultime battute. Quelli della sicurezza sono aspetti che indubbiamente devono essere tenuti nella massima considerazione rispetto ai quali ovviamente ci sono dei passaggi tecnici di verifica che non riguardano ovviamente noi,  ma gli stessi devono essere espressi da soggetti che ne hanno competenza, quindi i vari rami dell’amministrazione”.
Ove la Regione desse l’autorizzazione senza fare preliminarmente tutte le opere di messa in sicurezza e dovesse capitare qualche imprevisto, i guai sarebbero grossissimi . Si dovrebbe inserire prima la clausa della precondizione il che comporterebbe una spesa di 500 milioni, interrando i serbatoi, che sono le cose più pericolose.
“Le valutazioni posso solo farle sul piano del buon senso,  ben altra cosa è la valutazione che viene fatta sul piano tecnico. A prescindere che l’autorizzazione viene data su un progetto di massima, dove tutti i rami dell’amministrazione danno il proprio parere, con una conferenza di servizi. Dopo di che, si deve elaborare un progetto esecutivo che va poi verificato, anche sotto il profilo della sicurezza, perché è un fatto che non può che stare a cuore a tutti. Io vigilerò sul rispetto delle norme di sicurezza. Sarà comunque il buon senso a guidare quelle che saranno le prossime mosse”.
 

 
Curriculum Giosuè Marino
 
Nato a Furci Siculo (ME) il 31.5.1944, entra nell’Amministrazione dell’Interno nel 1969 destinato alla Prefettura di Agrigento ove svolge le funzioni di vice capo gabinetto e di capo della segreteria del prefetto, 
Nel 2003 è prefetto a Palermo e poi a Torino. Nel 2008 è commissario per le iniziative antiracket.. è assessore all’energia e dei servizi di pubblica utilità. 
 
Curriculum Gianluca Galati
 
Nato nel 1973 è laureato in giurisprudenza e da sempre svolge attività di consulenza. Nel 2004 è dirigente coordinatore della segreteria tecnica nell’assessorato regionale all’industria. è stato componente del Cda dell’Italkali spa e nel 2009 è capo di gabinetto vicario del Presidente della Regione . Ricopre la carica di dirigente generale del dipartimento regionale Energia.

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