Servizi. Lo scenario siciliano sulle gestioni pubbliche.
Presente. Servizi essenziali, nulla cambia. La vittoria dei “Sì” al referendum di giugno ha sollevato perplessità sul modello da adottare, in particolare, per gestire l’acqua e i rifiuti.
Il futuro. Dall’Osservatorio regionale sui rifiuti fanno notare che saranno necessarie modifiche al testo della legge 9/2010 (rimasta inapplicata) che trasforma le 27 Ato in 10 Ssr.
PALERMO – Due giorni fa il capoluogo regionale è stato nuovamente invaso dai rifiuti. La cronaca di questi giorni di ordinaria mala-gestione della “monnezza” isolana riporta le consuete immagini di cassonetti incendiati e rifiuti accatastati. Ieri la raccolta è timidamente ripresa, ma resta l’emergenza. La situazione palermitana è lo specchio di una realtà siciliana dove i due passaggi fondamentali per risanare il sistema, la legge 9 del 2010 e il piano rifiuti, sono fermi al palo.
Sul fronte dell’acqua non va meglio. Il sistema infrastrutturale dell’Isola ha urgente bisogno di investimenti e di una gestione virtuosa, ma tutto procede con lentezza. Su entrambi i fronti, cioè rifiuti e acqua, pesano i risultati dell’ultima tornata referendaria, che stanno cristallizzando settori strategici per la vita dei cittadini siciliani e per la salute dei conti pubblici. (
continua)