Bene il Patto di stabilità. Tagli e lotta all’evasione - QdS

Bene il Patto di stabilità. Tagli e lotta all’evasione

Annalisa Giunta

Bene il Patto di stabilità. Tagli e lotta all’evasione

giovedì 28 Luglio 2011

Forum con Giuseppe Di Forti, sindaco del Comune di San Cataldo

Come ha trovato il Comune al momento del suo insediamento?
“Ho una trovato una buona situazione. Ovviamente a me il compito di completare quei progetti che erano in corso e anche di metterne in cantiere nuovi sempre nella linea della continuità”.
Qual è il bilancio del Comune di San Cataldo?
“Il bilancio è di circa 55 milioni di euro, abbiamo l’onore di definirci “virtuosi” perché in questi anni abbiamo sempre rispettato il patto di stabilità e i vincoli vari messi negli ultimi anni dalle varie Finanziarie, questo ci ha permesso di mantenere i servizi a domanda individuale con una quota di partecipazione tutto sommato bassa per i cittadini e di fare anche delle operazioni che altri comuni non hanno potuto fare come ad esempio la stabilizzazioni di 50 precari da oltre 15 anni, addirittura stabilizzandoli anche nei profili C e siamo stati l’unico Comune in Sicilia a fare ciò grazie alla nostra virtuosità e perché avevamo intrapreso da due anni un percorso di stabilizzazione con una legge nazionale che poi non è andata a buon fine ma ci ha consentito attraverso una costruzione giuridica di stabilizzare il precari senza perdere  i contributi regionali”.
A quanto ammonta il vostro personale?
“A circa 150 unità”.
Il bilancio è già stato approvato?
“Ancora no, stiamo fruendo di questa proroga, anche perché il bilancio di questo mio quarto anno di sindacatura è difficile, poiché la situazione è diversa perché caratterizzata dai continui tagli dei trasferimenti nazionali e regionali. Per San Cataldo questi tagli hanno pesato qualcosa come 390 mila euro e far chiudere i conti non è facile. La nostra politica è stata impostata da un lato nel contenimento rigoroso della spesa pubblica e dall’altro quello di recuperare qualcosa nel settore delle entrate. Nel settore della spesa io non ho mai nominato nessun consulente ed esperto sebbene la legge me ne consente la facoltà, ho accentrato nella stessa figura il segretario e il direttore generale senza raddoppio della spesa, ho impiantato il sistema della valutazione per obiettivi per tutto il personale, quindi non più indennità a pioggia ma in base al merito. Ho azzerato i debiti fuori bilancio e abbattuto le spese legali del 70-80% grazie a delle convenzioni con i legali dove la parcella media non supera i 3 mila euro. Per cui per il 2010 la spesa media dei legali è stata di 3 mila e 100 euro. Inoltre, noi siamo l’unico comune della provincia che ha saldato il debito con l’Ato”.
Come è la situazione per quanto riguarda l’evasione dell’Ici e della Tarsu?
“Tra gli obiettivi che diamo ai nostri dirigenti c’è anche quello della lotta all’elusione e all’evasione fiscale, in particolare nel campo dell’Ici dove abbiamo recuperato diverse decine di migliaia di euro. All’inizio abbiamo fatto un condono, dando la possibilità di mettersi a posto pagando senza sanzioni e interessi. La manovra finanziaria da tre anni è impostata senza incremento di imposta, quindi anche per quest’anno andremo a chiudere il bilancio senza aumento di Ici, Tarsu, della tassa dell’occupazione del suolo pubblico, dell’addizionale Irpef mantenendo così inalterata la pressione fiscale per i cittadini”.
Com’è la situazione per la raccolta differenziata?
“Sino adesso non abbiamo investito in questo settore perché la differenziata ha un ritorno se si raggiungono cifre superiori a 50-60%, al di sotto è antieconomica poiché i costi dell’investimento e della gestione  non superano i ricavi. A questo bisogna aggiungere che in una situazione amministrativa insoddisfacente dell’Ato andare a differenziare significava investire 300-400 mila euro e metterli nella disponibilità verso degli amministratori che hanno dimostrato di non sapere gestire. Ora, essendo cambiata la gestione, stiamo sperimentando la raccolta differenziata in un quartiere pilota”.
Qual è il grado di informatizzazione del Comune?
“Noi abbiamo uno dei migliori siti della Sicilia perché siamo stati i primi ad applicare la normativa sulla trasparenza. Abbiamo 1400 accessi al giorno. Naturalmente abbiamo anche la Pec”.
 

 
“Acquisiti e assegnati i patrimoni confiscati alla mafia. Sviluppo economico, realizzate molte opere pubbliche”
 
Come valorizzate il patrimonio del Comune?
“Per esempio, nel la farmacia comunale dove siamo soci al 51% e che ci da un utile di 40 mila euro all’anno. Abbiamo dismesso tutti le immobilizzazioni strumentali non utilizzate dal Comune, abbiamo acquisito i patrimoni confiscati dalla mafia riutilizzandoli e assegnandoli per realizzare il parlamento della legalità, la consulta giovanile, il  ricovero per i mezzi dei vigili urbani e una foresteria per i permessi premi dei detenuti e delle loro famiglie”.
In che modo vuole favorire lo sviluppo economico?
“Realizzando le opere pubbliche. Abbiamo restituito alla città, dopo 29 anni di chiusura, il cineteatro Marconi; piazza Calvario, con la collocazione di 18 pannelli delle vie Lucis e Crucis; lo stadio in erba sintetica, l’impianto di illuminazione e gli spogliatoi; il raddoppio dei viale dei Cipressi; l’affidamento del palazzetto dello sport. Presto partiranno i lavori per recupero della scuola De Amicis, abbiamo già fatto la gara per rifare l’asfalto di tutte le strade di grande transito e degli ingressi cittadini, il recupero del verde pubblico. Non ci siamo fatti mancare i servizi, le tradizioni pasquali e il 26 agosto faremo la 4° edizione della Notte bianca”.
Funziona tutto troppo bene, dove sta la fregatura?
“Nell’aspetto culturale: si chiede alla politica ciò che non si può dare. Io sono uno che dopo 4 anni non mi sono ammalato di politica, perché il potere logora chi non ce l’ha”.
 

 
Curriculum
 
Giuseppe Di Forti è sindaco di San Cataldo dal maggio del 2007. Quarantasette anni, sposato e padre di due figlie. Laureato in Economia e Commercio con il massimo dei voti. Dottore commercialista, revisore contabile e docente di Economia Aziendale all’Istituto Tecnico Commerciale “M. Rapisardi” di Caltanissetta. Vanta una lunga carriera professionale con notevole esperienza nel settore bancario. Dal 2002 riveste la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca del Nisseno Credito Cooperativo. Consulente dell’autorità giudiziaria e revisore dei conti in diversi Comuni della Sicilia.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017