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Catania – Piccoli tesori catanesi dimenticati tra numerose promesse infrante

Melania Tanteri

Catania – Piccoli tesori catanesi dimenticati tra numerose promesse infrante

giovedì 28 Luglio 2011

Angoli di storia che potrebbero essere restituiti alla collettività ed essere ammirati dai turisti. Il rione Antico corso, dove la valorizzazione ha lasciato spazio all’abbandono

CATANIA – Poca attenzione ai tesori della città, in particolare dove questi sono numerosi, come il rione Antico corso di Catania, letterlamente abbandonato dalle istituzioni.
La denuncia arriva dal circolo del Partito democratico Centro storico, in collaborazione con il comitato popolare Antico corso e l’associazione Italia Nostra che, proprio tra le vie e le piazze dello storico quartiere cittadino, hanno organizzato una “passeggiata di protesta” per chiedere l’intervento dell’amministrazione a salvaguardia di una delle zone più antiche ed evocative della città, ricca di storia, monumenti e siti archeologici, ma trattata come la più lontana delle periferie.
L’iniziativa ha voluto infatti riaccendere i riflettori sui tanti luoghi del quartiere abbandonati da anni dalle amministrazioni comunali, toccando luoghi come il Bastione degli infetti o la collina della Purità, non dimenticando il deposito dell’Azienda municipale trasporti, in via Plebiscito, da cui a breve dovrebbero sparire gli autobus, almeno secondo quanto previsto dal Piano industriale dell’azienda dei trasporti.
“Vogliamo – ha esordito Ruffino Ruffino, segretario del circolo Pd Centro storico – porre tre domande all’amministrazione comunale su tre beni in particolare che sono considerati, dagli abitanti del quartiere, il simbolo di spazi negati alla collettività. Per prima cosa vorremmo concordare con il Comune quale sarà il destino del deposito Amt di via Plebiscito quando l’azienda si trasferirà definitivamente nella nuova rimessa di Pantano d’Arci, chiedendo che venga destinato, anche in parte, a parco pubblico e per finalità sociali. Ma chiediamo anche che due zone negate vengano riaperte e rese fruibili agli abitanti e ai turisti, come il Bastione degli infetti e la zona della Purità, che fino al 2005 ci era stato promesso sarebbe diventato un parco, il Giardino dei ricordi”.
Niente di tutto questo è avvenuto, quanto piuttosto il contrario: nessuna riqualificazione, nessuna restituzione alla pubblica fruizione. Uno schiaffo vero e proprio, non solo per gli abitanti del quartiere, ma per l’intera collettività, un controsenso rispetto a quanto a più riprese affermato dall’amministrazione di voler fare di Catania una città turistica.
“Il Bastione degli infetti – ha detto il segretario cittadino del Pd, Saro Condorelli – è chiuso da oltre un anno, le chiavi sono affidate a residenti della zona ma è inaccessibile, sommerso da erbacce. Inaccessibile anche la Purità, bloccata per un contenzioso dopo lo stop ai lavori per la realizzazione di aule della facoltà di Giurisprudenza nel sito, che è di interesse storico”.
“Purtroppo – ha aggiunto – ancora oggi registriamo come questa città continui a relegare in angoli nascosti e privi di attenzione posti bellissimi, di pregio storico, artistico e culturale non indifferente; l’elenco è lungo e comprende anche la Chiesa dell’Idria, chiusa, o la Torre del Vescovo, in pessime condizioni”.
Chiedono, dunque, di restituire alla collettività le meraviglie nascoste nella zona che, estesa all’intero quartiere di San Cristoforo, conta numerosi siti e monumenti di pregio dalle enormi potenzialità.
“Potenzialità anche turistiche – ha aggiunto Valentina Riolo, del consiglio di quartiere – che purtroppo sono negate: se solo si aprissero e si pubblicizzassero beni come le terme della Rotonda, le Terme dell’indirizzo o il Pozzo di Gammazita i turisti che vengono a Catania sarebbero incentivati a trascorrere le loro vacanze qui anziché andare subito altrove”.

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