Tra i sentieri spirituali di Ladakh, nella terra del buddhismo tantrico - QdS

Tra i sentieri spirituali di Ladakh, nella terra del buddhismo tantrico

Nicoletta Fontana

Tra i sentieri spirituali di Ladakh, nella terra del buddhismo tantrico

venerdì 29 Luglio 2011

Un viaggio in terra indiana tra le maestose montagne dell’Himalaya e il fiume Indu

Siamo in Ladakh, il territorio indiano dello stato dello Jammu e Kashmir, tra le maestose montagne dell’Himalaya a una quota base di 3500 mt e Leh , la capitale,   ci accoglie con tutto il calore che solo l’India sa regalare. Il fiume Indu si staglia tra le valli di questo suggestivo e arido paesaggio illuminando la pianura di un colore bianco perlato. Questa è la terra del Buddhismo tantrico, la popolazione è etnicamente e linguisticamente tibetana, scappata dal Nepal e dal Tibet a causa dell’invasione cinese, da qui la ragione dei numerosissimi monasteri buddisti che troviamo arroccati lungo tutta la valle e per i quali siamo arrivati sin qua, avendo l’intenzione di immergerci profondamente nella comprensione di questa straordinaria religione.
 
Prima tappa il monastero di  Thiksey Gompa, fondato nel 1430, abitato da un’ottantina di monaci, è il luogo dove si possono ammirare i rituali di danze e  cerimonie di grande suggestione fatte dagli stessi monaci. All’interno della residenza una ricca collezione di manufatti e reperti antichi completano la meraviglia di questo luogo. Poco più in là, il famoso monastero di Hemis Gompa, con la sua raccolta di dipinti e sculture racchiude in se la più grande testimonianza della cultura tibetana nella zona. Questo monastero ha un significato religioso molto importante per i buddhisti locali, che almeno una volta nella vita sono tenuti a recarvisi. Nel mese di luglio si commemora la festa del saggio indiano Padmasambhava e ogni dodici anni , durante l’anno della Scimmia, alla festa viene esposto il thangka. I balli dei monaci con i volti mascherati, il suono ritmato dei gong e le sinuose danze rendono lo spettacolo molto suggestivo e affascinante.
Percorrendo la valle che da Leh porta a Shrinigar lo scenario diventa lunare, le pietraie del  deserto sono interrotte dagli stupa sparsi qua e là e le bandierine votive sventolano accarezzate dal vento. A Likir troviamo il Likir Gompa del XV secolo che all’esterno ospita la più grande statua del Buddha, ovvero una scultura dorata alta 5 metri che rappresenta Maitreya, la sua visione lascia senza fiato. Affacciandosi dall’alto del monastero la valle si presenta verdissima, con i suoi campi di orzo e alberi di albicocche, i monaci dal berretto giallo con i loro sai rossi e arancioni recitano il loro mantra e inevitabilmente sentiamo di essere di essere in Paradiso.
Il nostro viaggio all’insegna della cultura Buddhista continua nella prossima puntata della rubrica “ Viaggi nel mondo”.
 

 
GLOSSARIO
 
Gompa: Monastero tibetano buddhista
Thangka: Dipinto tibetano su tela
Stupa: Monumento religioso buddhista composto da un basamento a forma di emisfero sormontato da una guglia che contiene reliquie del Buddha; chiamato anche dogoba o pagoda.
Mantra: Parola  o sillaba sacra pronunciata da buddhisti e hindu allo scopo di favorire la concentrazione- Salmi metrici di lode contenuti nei Veda.

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