Dalla manovra d’agosto tagli per due miliardi di euro - QdS

Dalla manovra d’agosto tagli per due miliardi di euro

Raffaella Pessina

Dalla manovra d’agosto tagli per due miliardi di euro

mercoledì 17 Agosto 2011

Urge recepire le misure e applicare ulteriori risparmi ma l’Ars è in vacanza. Nulla si muove a parte le proteste di Armao e Centorrino

PALERMO – La manovra economica predisposta dal Governo centrale a Ferragosto non sembra interessare il Parlamento siciliano, che, andato in vacanza, non intende convocare una seduta straordinaria per esaminare gli  effetti che i provvedimenti provocheranno in Sicilia. Anche se a livello centrale una seduta d’Aula a ben poco può servire, certamente sarebbe più chiaro a tutti i partiti rappresentati a Sala D’Ercole quale posizione prendere nei confronti di nuove tasse e restrizioni, e dato che ci si trova in una Regione a Statuto speciale, quali leggi recepire e quali no. Gli stanziamenti stabiliti ad inizio agosto (lo sblocco dei fondi Fas e i fondi per gli investimenti infrastrutturali) rischieranno di essere vanificati, e con il federalismo fiscale alle porte, il divario tra Nord e Sud diventerebbe insormontabile.
Sugli effetti della manovra comunque vi sono stati già vari commenti: Giuseppe Castiglione, presidente dell’Upi, Unione province siciliane, ha dichiarato che “Gli effetti della manovra si abbatteranno su servizi che le province danno ai territori: viabilità, edilizia scolastica, difesa del suolo e servizi per l’impiego”. “Pensare di affrontare il federalismo fiscale con l’azzeramento del fondo sperimentale di riequilibrio significa azzoppare la riforma”, sostiene il presidente dell’Upi. Inevitabile la presa di posizione dell’assessore all’economia Gaetano Armao: “Senza i fondi per il riequilibrio – ha detto – il federalismo fiscale è una iattura, ma non impossibile. Sfrondato del solidarismo, si tramuterebbe in una pozione venefica per la parte più debole del Paese”.
L’assessore Mario Centorrino, delegato dal presidente Lombardo ha partecipato a Palazzo Chigi all’incontro con il Governo e ha condiviso la linea dettata dalle Regioni che hanno definito inaccettabili le proposte del ministro Tremonti. “Il governo – afferma Centorrino – ha illustrato una serie di ipotesi di lavoro, ma non ci ha fornito alcun documento che consenta di valutare nel merito le misure che intende varare per anticipare il pareggio di bilancio al 2013. Le iniziative ipotizzate sono solo una serie di tagli lineari che incideranno in particolare sulle regioni del Sud e sulle fasce deboli della popolazione, e non c’è traccia di alcuna previsione di sviluppo”. L’assessore ritiene che il provvedimento “penalizzerebbe soprattutto la Sicilia che già dovrà far fronte alla maggior quota dei circa due miliardi di tagli previsti dalla precedente manovra per le Regioni a statuto speciale. Decurtazioni che dovevano essere spalmate nei prossimi due anni e che, invece, arriverebbero tutte già a partire da quest’anno. Tremonti – secondo Centorrino – ha prospettato persino il taglio dei Fondi Fas destinati al risanamento del dissesto da rischio idrogeologico”.
La nuova manovra governativa aggiunge circa 2 miliardi ulteriori di tagli per i prossimi due anni a carico di Regione ed enti locali siciliani, che si aggiungono a quelli già previsti in precedenza e corrispondenti nel 2012 a 471 milioni e nel 2013 a 869 milioni per la Regione, ed almeno 200/250 per gli enti locali siciliani. A questi vanno ulteriormente sommati quelli connessi all’anticipata riduzione dei fondi Fas al 2012, che aggraverà la riduzione già effettuata di quasi 1,2 miliardi di euro.

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