La crisi fa calare i prezzi degli alberghi - QdS

La crisi fa calare i prezzi degli alberghi

Michele Giuliano

La crisi fa calare i prezzi degli alberghi

venerdì 19 Agosto 2011

Località rinomate (da Giardini Naxos a Trapani) hanno ritoccato le tariffe da maggio ad agosto solo del 4-5 per cento. Le località delle coste siciliane, insieme a quelle della Calabria, sono risultate le più convenienti d’Italia

PALERMO – Gli operatori turistici siciliani corrono ai ripari. E contro la crisi, per salvare la stagione turistica estiva ormai in esaurimento, abbassano i prezzi dell’alta e altissima stagione, puntando in questo modo ad accaparrarsi una maggiore quantità di villeggianti.
I dati derivano dall’indice dei prezzi degli hotel elaborato dal motore di ricerca Trivago, uno dei portali più cliccati dei vacanzieri italiani. I dati raccolti dagli analisti del sito vengono sintetizzati nel cosiddetto Trivago Hotel Price Index (tHPI), che mostra la media dei prezzi alberghieri per le principali città europee. Rispetto allo scorso anno, le località delle coste siciliane, insieme a quelle della Calabria, sono le più convenienti in Italia.
Il passaggio dalla bassa all’alta stagione non ha registrato, infatti, gli abituali sostanziosi aumenti, ma soltanto un leggero apprezzamento delle stanze. Un esempio tra tutti Giardini Naxos che, con 112 euro a notte, fa rilevare un aumento di appena il 5 per cento rispetto a maggio. Ancora altre località in tutto il territorio isolano, sulla costa o meno, si allineano nella scelta di mantenere una certa destagionalizzazione del prezzo: da Palermo, con 88 euro per notte a camera doppia in media, a Trapani con 87 euro, Agrigento a 89 euro e Catania a 94. Ancora più evidente l’intento di mantenere i prezzi a livelli relativamente “economici” a Taormina, meta esclusiva di molti vacanzieri vip, ricca di avvenimenti e di locali mondani d’elitè, che con 177 euro a notte fa registrare un aumento di appena il 4 per cento, sempre in relazione ai prezzi del mese di maggio. Dato, quello di Taormina, che si fa più evidente e emblematico delle intenzioni degli operatori siciliani se messo a confronto con i tariffari estivi di mete altrettanto rinomate quali Porto Cervo, con 252 euro a notte e un aumento di oltre il 28 per cento rispetto alla bassa stagione, o ancora Capri, con 239 euro a notte e un aumento del 12 per cento in riferimento allo stesso periodo.
Un altro indice che nel mondo del turismo “fai-da-te” che ha ormai un forte valore previsionale è relativo alle ricerche online degli alberghi. E se ai primi posti troviamo la Puglia, con buoni aumenti di “click” rispetto allo scorso anno in diverse località come Gallipoli, Vieste e Otranto, a seguire la Campania, con la costa amalfitana e Sorrento, e la sempre amata Toscana, la Sicilia si pone in una buona posizione nei cuori dei turisti che non si rivolgono alle agenzie ma preferiscono organizzarsi autonomamente, sebbene non manchino delle variazioni sensibili sulle ricerche alberghiere in diverse località rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: Lampedusa in questa prima parte della stagione perde il 60 per cento delle ricerche Hotel rispetto allo stesso periodo del 2010, dato sicuramente legato alle drammatiche vicende di sbarchi di profughi che hanno tenuto l’isola alla negativa ribalta mediatica per parecchi mesi, mentre Taormina perde il 22 per cento; aumento del 13 per cento delle ricerche stagionali, invece, per Catania, città sempre più rilievo, negli ultimi anni, per le manifestazioni culturali e per la vita mondana che anima il suo centro storico.
 

 
L’approfondimento. Sono sempre di meno i “turisti per caso”
 
I “turisti per caso” sono ormai un fenomeno endemico. Giovani sempre più squattrinati ma con tanta voglia di conoscere e di viaggiare. Ed ecco le ricerche on line del bed and breakfast più economico e del volo più conveniente. Il futuro del turismo siciliano va anche in questa direzione: pochi ed essenziali comfort, mare pulito, splendidi paesaggi e tanta cultura, manifestazioni e luoghi da visitare. E i dati raccolti on line confortano questo nuovo modo di vivere il viaggio. Anche quest’anno crescono le ricerche sulle località isolane, convenienti economicamente e comunque “dense” di possibilità per i vacanzieri. Altrettanto interessanti, ad uno sguardo più ampio al territorio italiano, le città d’arte, come Roma, che segna una flessione nel prezzo del 9 per cento, e, a livello internazionale, metropoli europee come Barcellona e Berlino, i cui prezzi scendono del 10 per cento, mentre a Bruxelles si registra un calo di oltre il 14 per cento. Una leggera flessione si registra invece per la Calabria, che quest’anno subisce una diminuzione delle ricerche alberghiere del 5 per cento: mete top della stagione, Tropea, con 118 euro la doppia, Capo Vaticano e Ricadi, a 129 euro.

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