Ambiente. Con cinque semplici mosse si potrebbero ricavare 1,2 miliardi di euro all’anno.
Fare cassa. Aggiornando i canoni di concessione sul proprio patrimonio naturale la Regione siciliana potrebbe ricavare un tesoretto non indifferente e garantire ugualmente guadagni agli imprenditori.
Risparmi. Il settore gestione delle foreste isolane è tra i più costosi di Italia, a fronte di un servizio non sempre all’altezza. Altrove si lavora meglio e per cifre non esorbitanti.
PALERMO – Da Roma a Palermo si prova a stringere la cinghia e a fare cassa. Proprio la Sicilia mantiene delle potenzialità sopite che riguardano il suo patrimonio naturale: si tratta dei canoni di concessione per cave, acque minerali e coste.
Un altro importante tesoretto potrebbe derivare, questa volta per i Comuni, dall’esitazione delle pratiche degli tre ultimi condoni (1985, 1994, 2003). Un risparmio considerevole potrebbe inoltre derivare dalla riorganizzazione del settore foreste (e degli operari forestali stagionali), operazione alla quale sembra stia pensando l’assessore regionale all’Economia, Armao.
Complessivamente questa ricetta che il Qds oggi riporta nei dettagli produrrebbe oltre 1,2 miliardi di euro all’anno per l’Isola, tra incassi e risparmi. Eppure, tutto tace. (
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