All’Ast 5 milioni, ma è solo un tampone - QdS

All’Ast 5 milioni, ma è solo un tampone

Rosario Battiato

All’Ast 5 milioni, ma è solo un tampone

venerdì 02 Settembre 2011

L’assessore regionale alla Mobilità, Russo, dà notizia di due mandati. “Nonostante la difficile situazione finanziaria”. Il direttore generale: “Bastano a coprire i buchi per imposte e contributi”. è già attesa la nuova tranche

PALERMO – Un tampone non può fermare il dilagare di un corso d’acqua inquinato da uno stato emergenziale perenne. La liquidità dell’Ast, Azienda siciliana trasporti, è al collasso. La Regione ha sborsato il minimo indispensabile, ma è solo un palliativo che non servirà a risolvere la situazione.
L’incontro di ieri con i sindacati non ha portato al raffreddamento dello stato di agitazione. La situazione è tutta in divenire, e in tempi di crisi non è detto che sia di immediata risoluzione.
“Nonostante la difficile situazione finanziaria, e grazie anche al contributo dell’assessorato per l’Economia, sono state erogate le risorse necessarie per fare fronte alle retribuzioni spettanti al personale dell’Ast, in conseguenza degli aumenti discendenti dall’applicazione del nuovo contratto collettivo di lavoro”. Le parole dei giorni scorsi di Pier Carmelo Russo sottolineano lo sforzo compiuto dalla Regione. “Onorare questo impegno era per noi una priorità assoluta, come dimostra il fatto che i mandati erano già stati tempestivamente predisposti nel mese di luglio quando soltanto una momentanea criticità ne aveva ritardato il pagamento”.
Si tratta complessivamente di 5 milioni di euro che all’Economia regionale hanno messo assieme tirando ulteriormente la cinghia, visto che i tagli previsti per i prossimi anni dovrebbero superare 1 miliardo di euro. Il dramma è servito, quando, a fronte di questo straordinario sacrificio, si capisce bene come la situazione permanga nello stato emergenziale.
“Questi soldi servono a coprire i buchi per i contributi Inps, Inail e imposte – ha spiegato Emanuele Nicolosi, direttore generale dell’Ast, raggiunto telefonicamente dal Qds – ma non basteranno a coprire le altre spese”. In sostanza la Regione ha dato 5 milioni di euro in questa prima fase, in due tranche, e ne sarebbero previsti ulteriori 5 in questi giorni, ma la cifra che deve essere raggiunta per accontentare i famelici conti dell’azienda è ancora lontana. “Abbiamo richiesto – ha spiegato il direttore generale – il contributo di ricapitalizzazione per l’anno 2010 e l’anticipo 2011 per un totale di 24 milioni di euro”.
Vista la distanza tra domanda e offerta, la protesta non si smonta affatto. I sindacati, secondo quanto riferiscono fonti dell’Ast a margine dell’incontro con i vertici aziendali, hanno mantenuto lo stato di agitazione, e sono pronti a proseguire la loro protesta nei confronti della Regione.
Al momento l’organico dell’Azienda Siciliana Trasporti è al di sotto delle 1.000 unità, una cifra definita dai vertici “inferiore alle necessità di un’azienda che deve coprire circa 27 milioni di chilometri”. Un altro capitolo, anche questo delicatissimo, riguarda i fornitori che non possono essere pagati dalle casse in perdita dell’Azienda.
Nei giorni scorsi una nota dell’Assopetroli regionale aveva appunto certificato il ritardo dei pagamenti di un’azienda che non può più nemmeno permettersi di pagare il carburante per i propri mezzi. “Dobbiamo anche pagare i nostri fornitori – ha concluso Nicolosi – tra cui la manutenzione e il carburante”.
Sembra il minimo per un’azienda di trasporto pubblico – tra le partecipate regionali salvate – che avrebbe bisogno di una rivoluzione gestionale per non essere più dipendente da mamma Regione.

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