“Nell’ultimo periodo sono stati costituiti tre parchi: il parco archeologico di Siracusa e dei comuni limitrofi, il parco archeologico di Eloro, Villa del Tellaro e dei comuni limitrofi, il parco archeologico di Lentini e dei comuni limitrofi. In questa fase stiamo seguendo un iter che darà progressivamente competenze più ampie alle singole gestioni dei parchi, così come prevedono le normative regionali e statali in proposito”.
“Attraversiamo un passaggio delicato, ma per il momento siamo riusciti nella definizione dei nuovi parchi che costituiscono il primo tassello del processo. Restano le notevoli difficoltà legate al personale della Soprintendenza, che è stato distribuito nelle varie strutture provinciali”.
“Attualmente le unità a disposizione della Soprintendenza superano il centinaio. Manteniamo, però, diverse criticità dovute al fatto che alcune qualifiche sono sottodimensionate e altre ancora non sono ben inquadrate. Diverse figure tecniche sono passate ai musei interdisciplinari o ai parchi, e quindi ci ritroviamo senza unità operative che si occupano di settori delicatissimi come i beni architettonici e i beni paesistici. Per quattro unità non ho il dirigente di riferimento”.
“I progetti Por sono stati presentati lo scorso 18 agosto a Siracusa. Si tratta di iniziative intraprese dal precedente soprintendente e di altri lavori che noi abbiamo provveduto a rivedere in alcune parti. Il quadro complessivo prevede una cifra stanziata pari a 4.837.176 di euro. Il dettaglio dei progetti finanziati prevede: lavori di restauro, consolidamento e valorizzazione del complesso di San Giovanni alla Catacombe (€ 1.800.000), lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria della Concezione in Ortigia (€ 1.195.000), lavori di allestimento museale di Palazzo Cappellani di Palazzolo Acreide (€ 1.545.867), progetto “Potenziamento del sistema bibliotecario provinciale Polo di Siracusa SBR” (€ 297.309,04). Inoltre ci sono altri 16,7 milioni di euro per progetti ammessi e non finanziati tra cui la Chiesa di San Sebastiano a Buscemi e il Castello Svevo di Augusta”.
“Ce ne sono altri che in questa fase sono stati indicati meritevoli di finanziamenti. Mi auguro che nel corso del tempo ci sia la possibilità di attivarli. Ad esempio si pensava ad un percorso dei castelli, finanziando dei lavori per il Castello di Maniace e per quello di Augusta. Inoltre stiamo definendo i progetti già approvati”.
“In corso c’è un bando per i servizi aggiuntivi ai privati. Ne abbiamo gestito uno in precedenza, ma bisogna crescere molto in questo settore. Pubblico e privato dovranno necessariamente lavorare assieme per fornire al pubblico tutti quei servizi che sono oggi richiesti, come la caffetteria e il bookshop. Tuttavia bisogna sempre ricordare che la mano privata non può travalicare quella pubblica. Deve esserci un utilizzo adeguato e consono con lo stile e le necessità prioritarie del museo o del parco”.
“Cerchiamo di completare la questione dei parchi, e poi di trovare il personale adeguato che richiede la Soprintendenza. Siamo, inoltre, giunti alla fase conclusiva che porterà alla pubblicazione ufficiale piano paesaggistico”.
“Ci sono state delle proroghe perché ci sono difficoltà concrete che si sono presentate in quasi tutte le province. La situazione è maggiormente complessa perché bisogna dialogare anche con i Comuni limitrofi per trovare la quadra migliore. Poi ci sono ancora degli adempimenti di carattere amministrativo”.
“Il Teatro Greco va continuamente monitorato e controllato. Noi abbiamo presentato, ma credo che non sia ancora stato approvato, un grosso progetto di competenza della Soprintendenza. Adesso attendiamo che questi parchi, gradualmente, diventino a tutti gli effetti autonomi nella loro gestione, ma bisognerà attendere l’istituzione del consiglio, che sarà un comitato presieduto sempre dalla figura del soprintendente”.
“È uno dei monumenti che risente maggiormente dell’usura del tempo e dei visitatori, anche perché ogni anno avvengono le rappresentazioni classiche. La struttura ne risente, perché a volte non c’è quel rispetto che meriterebbe un impianto del genere. Adesso, ad esempio, non si consentono più scene pesanti e impattanti per non sovraccaricare l’orchestra. In generale la struttura è in buone condizioni, ma ci sono alcuni aspetti che vanno migliorati”.
“Al momento ci sono delle aree ancora chiuse, perché ci sono i lavori di consolidamento delle latomie. Poi ci sono ancora altre sezioni che non hanno pericoli immediati, ma vanno attentamente curate. Adesso bisognerà adoperarsi, come del resto stanno già facendo, per poter rendere la struttura integralmente fruibile”.