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Giulia Cosentino

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martedì 14 Luglio 2009

Forum con Gaetano Mancini, presidente Sac (Società aeroporto Catania)

Sono stati risolti i problemi dei terreni con il Comune?
“Ancora no. Il discorso non riguarda i terreni, bensì le quote. Quando fu deliberato l’ingresso di Comune e Provincia si presentò una situazione differente rispetto quella attuale. La Asac, non operativa, deteneva il capitale nazionale della Sac, la quale aveva di per sé un suo valore finale. Il Comune, al suo tempo, non entrò perché le aree furono sdemanializzate solo alla fine del giugno 2008. Quando il Comune si trovò pronto per questa operazione, nel frattempo cambiarono delle cose: la fusione della Sac con la Asac; la crescita del numero dei passeggeri e quindi l’attribuzione di un valore più alto dell’aerostazione, con la successiva esigenza di valorizzare adeguatamente la società. Il problema dei terreni è sorto dal momento in cui il Comune intendeva entrare alle condizioni poste inizialmente. Noi comunque, al di là di questo ingorgo, stiamo cercando di dare seguito ad un’esigenza di servizio, come la realizzazione di un parcheggio provvisorio di 2700 stalli”.
Cosa fareste acquisendo questi terreni?
“Il master plan prevede che si faccia un parcheggio multipiano che verrà approvato a breve”.
Passiamo al numero dei passeggerei. Se ne stimano circa sei milioni.
“Sì, nonostante un importante calo di mercato generale. L’anno scorso abbiamo chiuso in pareggio; adesso siamo in recupero e auspichiamo che quest’estate il numero dei passeggeri possa crescere ancora”.
Quali sono gli investimenti futuri?
“Il recupero della vecchia aerostazione per dare ulteriore slancio all’aeroporto catanese e determinare un’area destinata essenzialmente al low cost con un suo adeguato livello di servizio”.
Quant’è la spesa prevista per la sua realizzazione?
“20 milioni di euro. Ovviamente questo progetto è fuori dal piano di concessione quarantennale, ma ci permette di avere, nel giro di due anni, un modulo di 2 milioni e mezzo di passeggeri. Abbiamo firmato un protocollo con Enac, Ministero dei trasporti e Regione siciliana in cui si prevedono alcuni investimenti sugli aeroporti siciliani di Catania, Palermo, Lampedusa, Birgi e Comiso. In questo piano è prevista la ristrutturazione della vecchia aerostazione e alcuni lavori sull’area East side della pista. Sono lavori inseriti nel piano di finanziamento, in parte con i fondi della Sac, in parte con quelli strutturali. è previsto anche l’investimento per la seconda pista e l’ipotesi di collegamento tra ferrovia interrata e aerostazione, con conseguente allungamento della pista”.
Parliamo della questione di Comiso.
“L’aerostazione non è ancora pronta; ciò non dipende da noi, bensì dal Comune di Comiso. Noi siamo in attesa della consegna che doveva già avvenire lo scorso dicembre.
Notizie che ve lo consegnino in tempi brevi?
“La data prevista per la consegna era fissata per il 30 giugno, ma ovviamente l’aerostazione sarà poi operativa dalla prossima estate in quanto ci vuole almeno un anno di tempo per poterla attrezzare e gestire”.
Potrebbe decollare anche il trasporto merci?
“è più complicato, sia perché all’aeroporto di Comiso non c’è un cargo, sia per motivi inerenti il costo, perché il trasporto su gomma è di 15 centesimi al Kg, mentre su un aereo è di 1 euro e mezzo. Inoltre non disponiamo di un’organizzazione della filiera agricola capace di rispondere a certi mercati.
È sempre prevista l’annunciata chiusura dello scalo catanese per quattro mesi di lavori?
“Noi vorremmo scongiurare questi quattro mesi di lavori. Abbiamo fatto degli ulteriori accertamenti sulla pista, per cui le sezioni su cui si dovrà poi intervenire, probabilmente non saranno quelle che si erano immaginate inizialmente. Immaginiamo, invece, di limitare l’intervento anche perché spostare l’operatività di Catania non è possibile soprattutto in un periodo come quello estivo”.
 
Chi è l’attuale direttore della società?
“Ci sono due direttori che si occupano di due aree diverse: uno si occupa del funzionamento dell’aerostazione, l’altro degli affari esterni. Io non ricopro più la sola carica di presidente, ma ho anche sette dipendenze dirette, tra cui: amministrazione, personale, formazione, qualità”.
Si sente parlare, a volte, di alcuni disservizi. Da quello relativo alle scale mobili al problema dei parcheggi abusivi.
“ Per quanto riguarda le scale mobili, vorremmo presto rimetterle adeguatamente in attività. Ovviamente sulla direzione aeroportuale è l’Enac a controllare tutto quello che succede. Noi abbiamo fatto un grosso sforzo di efficienza per quel che riguarda la pulizia, pur essendoci problemi di ordine pubblico che comunque non dipendono da noi. Stiamo cercando che si eviti il parcheggio abusivo e per questo stiamo mettendo dei paletti, il separatore di corsia e inserendo degli ausiliari che fluidificano il traffico”.
 
È vero che la Sac, rispetto alla media nazionale, ha un eccesso di personale?
“Era vero: oggi abbiamo 145 persone in meno. Attualmente gli assunti sono intorno ai 500. Il personale è abbastanza giovane, anche perché le operazioni di pensionamento sono state già fatte. Da quando ci siamo insediati inoltre, non è stata fatta alcuna assunzione a tempo indeterminato e abbiamo ridotto il numero degli stagionali. Questo ovviamente ci permette di recuperare molto e bilanciare tra costi e servizi”.

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