Agricoltura, necessaria la ristrutturazione? - QdS

Agricoltura, necessaria la ristrutturazione?

Agricoltura, necessaria la ristrutturazione?

martedì 20 Settembre 2011

Il presidente della Cia siciliana, Gurrieri, ha sollecitato la Regione ad attuare una politica che incentivi il settore. “Chiediamo anche il miglioramento del servizio, la sburocratizzazione e l’informatizzazione”

Un Dpef privo di  proposte e indirizzi definiti per il sostegno allo sviluppo dell’economia regionale. Secondo Carmelo Gurrieri, presidente della Cia siciliana, quello presentato dall’assessore Armao alle parti sociali è un documento condivisibile solo per le analisi sullo stato dell’economia regionale e per il coraggio di evidenziare lo stato di sofferenza del bilancio regionale. Per completare il Dpef è necessario, dunque, integrarlo con scelte politiche strategiche capaci di rilanciare l’economia siciliana.
La Cia siciliana, per tramite del suo presidente Gurrieri, ha inviato all’assessore Regionale all’Economia, Gaetano Armao, una nota in cui propone alcuni punti per la riorganizzazione e ristrutturazione del settore agricolo e dell’intera filiera agroalimentare, ricordando come sia insufficiente il Psr per intervenire su un settore articolato e complesso come l’agricoltura.
 
“La Regione deve varare norme specifiche capaci di incentivare la realizzazione di industrie di trasformazione agroalimentari e nel contempo sostenere la costruzione di rapporti intersettoriali tra agricoltura e settori come turismo, artigianato e servizi, perchè mediante la sinergia tra i diversi settori possono svilupparsi nuovi e moderni sistemi economici vincenti”, spiega Gurrieri. Lo sviluppo economico non può che far leva sulle nuove generazioni, da qui la richiesta della Cia di censire i terreni demaniali da locare a canoni ridotti ai giovani agricoltori di primo insediamento che fanno richiesta. “Chiediamo anche il miglioramento dei servizi di assistenza tecnica, la sburocratizzazione ed informatizzazione di tutti gli uffici regionali e la soppressione e/o riorganizzazione di enti regionali quali l’Esa ed i Consorzi di Bonifica, esigenze più volte manifestate ma rimaste lettera morta nei programmi di governo” sottolinea il presidente della Cia siciliana.
Le recenti crisi di mercato delle più importanti produzioni isolane fanno emergere l’esigenza di una legge ad hoc che regoli i rapporti tra produttori e grande distribuzione. “Nell’attesa che il Parlamento Nazionale legiferi come ha già fatto la Francia per la definizione di nuove regole di commercializzazione dei prodotti agro-alimentari, la Regione Siciliana – propone la Cia – potrebbe individuare norme che obblighino alla sottoscrizione di un Accordo Quadro con la Gdo operante nel territorio regionale, con il quale rendere obbligatoria la preferenza dei prodotti agricoli e agroalimentari regionali nei periodi di massima produzione, vietare le promozioni sottocosto dei prodotti agroalimentari e le offerte promozionali durante le campagne di raccolta ed obbligare al pagamento dei prodotti ai fornitori entro 30 giorni”.
 
Per la Cia siciliana queste proposte di integrazione del Dpef presentato dal Governo regionale rappresentano indirizzi per molti aspetti indispensabili e innovativi che possono essere alla base di un successivo confronto per la loro trasformazione in norme legislative. La Cia sollecita inoltre l’Assemblea e il Governo regionale ad approvare urgentemente il disegno di legge giacente presso la 3a Commissione, recante interventi per lo sviluppo dell’agricoltura e della pesca, necessario per affrontare la grave emergenza che investe il settore primario regionale.

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