Fotovoltaico, l’Italia supera la soglia dei 10 GWe - QdS

Fotovoltaico, l’Italia supera la soglia dei 10 GWe

Bartolomeo Buscema

Fotovoltaico, l’Italia supera la soglia dei 10 GWe

martedì 20 Settembre 2011

Gli ultimi dati del Gestore dei servizi energetici sottolineano il risultato in termini di potenza. Lombardia in testa per numero di impianti in esercizio, la Sicilia recupera

CATANIA – In questi giorni, l’Italia ha superato la soglia dei 10 GWe (GigaWatt elettrico) di potenza  installata con oltre 270 mila impianti fotovoltaici collegati alla rete. è quanto apprendiamo, leggendo il contatore online del Gestore dei Servizi Energetici (www.gse.it).
Con il Quarto Conto Energia, partito lo scorso giugno, sono già entrati in esercizio 26.134 impianti con una potenza installata cumulata di 1.700 MWe. Con il Terzo Conto Energia sono entrati in esercizio 38.122 impianti con una potenza installata cumulata di 1.592 MWe. Con il Secondo Conto Energia sono entrati in esercizio 200.693 impianti con una potenza  installata cumulata di 6.568 MWe. Con il Primo Conto Energia sono entrati in esercizio 5.734 impianti on una potenza  installata cumulata di 163 MWe.
Un incremento notevole che permetterà all’energia fotovoltaica di coprire circa il 3% dei consumi elettrici. Una quota che nel 2012 , secondo gli esperti, potrebbe arrivare a 5,5%.
è ancora la Puglia, con circa 1.685 MWe e 17.812 impianti entrati in esercizio, a detenere il primato, mentre la Lombardia resta in testa alla classifica per il maggior numero d’impianti in esercizio (38.810 per 993 MWe).
La Sicilia è, invece, a quota 685,5MWe (MegaWatt elettrico), con un numero d’impianti entrati in esercizio di 1591.
Sono tutti numeri in continuo incremento, per cui è ragionevole ritenere che il dato di soglia di 10 GWe sia già stato superato. Ciò accade perché nel sito del GSE c’è uno sfasamento temporale di circa un mese tra gli impianti realmente entrati in esercizio e il loro conteggio.
Molti addetti ai lavori sono convinti che entro dicembre di quest’anno la potenza complessiva in esercizio in Italia potrebbe raggiungere la soglia dei 12GWe, con circa 350.000 impianti fotovoltaici installati.
L’andamento quasi esponenziale delle installazioni nel 2011, secondo il GSE, potrebbe collocare l’Italia al primo posto nella graduatoria mondiale per potenza  installata.
è un risultato lusinghiero che però rimanda al binomio produzione – trasporto di energia elettrica che insieme all’accumulo di energia elettrica potrebbero costituire il “collo di bottiglia” che frenerebbe l’ espansione del fotovoltaico e in genere delle fonti rinnovabili.
Quanto alla rete, basti pensare che questa estate in Germania ci sono stati giorni in cui la potenza massima erogata dalle fonti rinnovabili è stata un terzo di quella totale richiesta. Considerando che le centrali convenzionali hanno una certa inerzia a diminuire la potenza erogata per compensare quella fotovoltaica immessa, si capisce come sia possibile che ci siano momenti in cui la rete elettrica non  riesca a veicolare l’energia  rinnovabile prodotta.
Ecco, dunque, la sfida futura: centrali di produzione di energia elettrica ad alta flessibilità, rete elettrica adeguata, accumulo efficiente e a basso costo dell’energia elettrica prodotta.
 

 
In futuro sempre più ingegneri specializzati nelle nuove energie
 
BARI – Le scelte strategiche nazionali sull’energia avranno un peso rilevante tra i fattori che determinano le prospettive occupazionali degli ingegneri italiani nei prossimi dieci anni. Il dato emerge dal rapporto ‘Ingegneri 2020: le nuove sfide professionali nelle energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile’, realizzato dal Centro studi consiglio nazionale ingegneri (Cni) in collaborazione con ares 2.0.  Emerge anche che la domanda di nuovi ingegneri potrebbe oscillare da un minimo di circa 20 mila a un massimo di 40 mila unità al 2020. Un dato di cui si è parlato anche nel 56/mo congresso nazionale dell’Ordine degli ingegneri, tenutosi a Bari. Secondo un’altra indagine, condotta dal Cni e dall’Istituto di economia politica dell’energia e dell’ambiente (Iefe) della Bocconi, i settori in cui ci saranno maggiori opportunità sono quelli in cui l’Italia ha una significativa quota di mercato: meccanica, elettromeccanica, termoidraulica, edilizia, mobilità e rinnovabile termiche. E nel settore energetico, secondo la ricerca, la situazione tra 10 anni vedrà la domanda di energia italiana soddisfatta da un mix di fonti, stimate per il 31 per cento dal petrolio (39 attuale), per il 39 dal gas (37), per l’8 dal carbone (7), per il 18 dalle rinnovabili (12) e per il 4 dalle importazioni (5).

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