Sperare che Termini non sia Valle Ufita - QdS

Sperare che Termini non sia Valle Ufita

Rosario Battiato

Sperare che Termini non sia Valle Ufita

mercoledì 21 Settembre 2011

Un precedente di Dr Motor spaventa i sindacati: l’azienda doveva subentrare a Fiat per costruire bus in Irpinia, poi si è defilata. Il governatore avverte Di Risio: “Garanzie e fidejussioni o non sarà utilizzato 1 € di contributo pubblico”

TERMINI IMERESE (PA) – Il fronte è ancora caldissimo. Il count down segna tre mesi all’addio di Fiat dal polo palermitano di Termini Imerese. L’ex stabilimento torinese resta una realtà magmatica, dove ogni previsione può essere smentita il giorno dopo. Dr Motor è stata ufficialmente investita come successore nell’automotive della multinazionale torinese, ma i sindacati non sono convinti della bontà del progetto di Di Risio, che, comunque, nella migliore delle ipotesi lascerebbe a casa almeno 600 occupati. Inoltre si ispessisce la coltre attorno l’attività dell’impresa molisana, che nel curriculum “vanta” il passo indietro nell’acquisto dello stabilimento Iribus di Valle Ufita e in cantiere la volontà di produrre a Termini assemblando pezzi cinesi. In attesa dell’incontro, l’ennesimo, del 27 settembre al ministero dello Sviluppo economico, tutto resta in ballo e la protesta delle tute blu continua. 
La Regione torna a premere su Termini. Ieri, il presidente Lombardo ha detto che “il gruppo Dr Motor è l’unica strada che possiamo percorrere per dare un futuro allo stabilimento di Termini Imerese. Valutiamo l’imprenditore Di Risio non in base alla sua simpatia, ma in base agli impegni che assume sul fronte dell’occupazione e degli investimenti. Tutto deve essere suffragato da garanzie e fidejussioni, altrimenti non sarà utilizzato nemmeno un euro di fondi pubblici”.
Proprio oggi alle 12.30 la commissione Attività produtive dell’Ars esaminerà il Ddl di iniziativa parlamentare che prevede iniziative economiche di carattere straordinario per il rilancio e per il superamento della crisi dell’area industriale di Termini Imerese. Il Disegno di legge, a firma dei presidenti delle commissioni Attività produttive e Bilancio, Salvino Caputo e Riccardo Savona, e del parlamentare Pino Apprendi, prevede strumenti agevolativi con un intervento complessivo di 200 milioni, oltre alla somma di 150 milioni già prevista in precedenza per interventi strutturali. Si tratta di 350 milioni che, inevitabilmente, fanno gola a tutti. Anche alla Dr Motor che, nonostante l’interessamento, ha poi chiuso le porte in faccia allo stabilimento produttore di autobus Irisbus di Valle Ufita.
Su Termini assicurano che non ci sarà nessun passo indietro, ma quanto avvenuto in Campania non pare proprio un buon biglietto da visita. L’impresa molisana, inoltre, non risolverebbe alcune delle questioni essenziali dell’indotto, visto che assemblerebbe pezzi cinesi per poter stare sul mercato. Queste perplessità, aggiunte, alle difficoltà occupazionali – la Dr Motor e le altre imprese che subentreranno a pieno regime potranno occupare solo 1.600 lavoratori su un totale di oltre 2.000 – non lasciano tranquilli i lavoratori. Nei giorni scorsi è proseguita la protesta.  Ieri un centinaio i lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese ha effettuato un sit-in davanti a palazzo d’Orleans in attesa dell’incontro previsto tra il presidente della Regione Raffaele Lombardo e i tre segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil (sul quale riferiamo a lato). “Siamo qui per sollecitare delle risposte certe per poter riprendere a lavorare – dice uno dei lavoratori -, una nostra delegazione sarà ricevuta questa mattina (ieri per chi legge, ndr) nel corso dell’incontro tra Lombardo e i sindacati”.
 
Le richieste sono precise. “Se non si deciderà qualcosa di positivo –  ha proseguito continua – Termini Imerese può chiudere anche ora. Da qui e fino al 31 dicembre, quando si dovrà fermare tutto, ci sono solo 15 giorni lavorativi”. L’ultima fase della crisi è stata gestita a colpi di Cassa integrazione, e senza un progetto serio per il rilancio dell’aria, che non punti soltanto alle centinaia di milioni di euro di contributi, appare una clausola essenziale.
 


Lombardo: “Lavoriamo per portare 600-700 operai alla pensione”
 
PALERMO – “Nell’ambito delle trattative con i cinque gruppi interessati a rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e a investire nell’area industriale, Stato e Regione siciliana stanno lavorando affinché gli operai che hanno maturato i requisiti vengano accompagnati alla pensione con gli ammortizzatori sociali. La misura riguarderebbe 600-700 lavoratori”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, a margine dell’incontro a Palazzo d’Orleans con una delegazione di Fim Fiom e Uilm.
Il governatore ha sottolineato che il confronto tra istituzioni e aziende è continuo. “I nostri tecnici sono impegnati assiduamente – ha affermato Lombardo – Il 27 settembre avremo l’incontro al ministero per lo Sviluppo, spero sia quello risolutivo. Ho chiesto che siano presenti anche i sindacati perché tutto deve essere fatto alla luce del sole e ognuno si deve assumere le proprie responsbailità”.

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