Concessioni. I continui regali alle lobbies economiche.
Il punto. Concessione dopo concessione, il Qds è in grado di stimare quanto la Regione siciliana regala ogni anno alle imprese che sfruttano il territorio: 200 milioni di euro in mancati incassi.
La conseguenza. Petrolio e gas, spiagge, acque minerali e cave di estrazione: ecco i settori dove conviene investire. Perché in cambio la Regione chiede poco o nulla. Al contrario di quanto succede altrove.
PALERMO – La Sicilia come il vecchio West. Il territorio isolano è preda, legalmente, degli interessi di compagnie che operano per acque minerali, idrocarburi e cave. Poi c’è anche la situazione che riguarda le concessioni delle spiagge. Un patrimonio territoriale svenduto quasi a prezzo zero, a fronte di assalti territoriali che non dimenticano neanche un lascito in termini di danni ambientali. E la Regione, che dovrebbe essere lo sceriffo di questi luoghi, resta, invece, a guardare, mentre il territorio patisce trivelle, buchi profondi e occupazione delle coste. Eppure il compromesso esiste. Altre Regioni italiane, a fronte di canoni di concessione comunque non esagerati, permettono la permanenza delle compagnie, che guadagnano senza esagerare, e incassi di rispetto anche per il ripristino e la difesa dei luoghi. (
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